Notizie Indici e quotazioni Borse Europa partono in rosso dopo i nuovi dazi di Trump su acciaio e alluminio

Borse Europa partono in rosso dopo i nuovi dazi di Trump su acciaio e alluminio

13 Marzo 2025 09:28

Le borse europee aprono la seduta odierna in territorio negativo. Sullo sfondo le preoccupazioni per la crescita degli Stati Uniti e le tensioni commerciali.

Panoramica sull’apertura delle Borse del 13 marzo 2025

Indici Europa e Italia

L’indice Euro Stoxx 50 mostra un ribasso dello 0,5%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib segna al momento un calo dello 0,7% in area 38.000 punti.

Negativi anche il Dax tedesco (-0,5%), il Cac40 francese (-0,3%) e l’Ibex35 spagnolo (-0,3%).

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Migliori e Peggiori a Piazza Affari

Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo su Telecom Italia, Brunello Cucinelli e Leonardo.

Al contrario, segno negativo soprattutto per Moncler, Iveco Group e Stmicroelectronics.

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Obbligazioni e Spread Btp/Bund

Sull’obbligazionario il rendimento dei Treasury Usa resta sopra il 4,3%. Lo Spread Btp/Bund con il rendimento del decennale tedesco al 2,89% e il Btp al 4,01%.

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Forex, Commodity e Cripto

Sul forex, il cambio euro/dollaro viaggia a 1,088 mentre il dollaro/yen scende sotto quota 148.

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Tra le materie prime, il petrolio Brent a 71 dollari al barile dopo i dati sulle scorte americane da cui è emersa una forte riduzione delle riserve di benzina.

L’oro viaggia in area 2.940 dollari l’oncia.

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Fra le criptovalute, Bitcoin oscilla intorno agli 83.000 dollari.

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L’agenda degli eventi

I mercati restano in preda alla volatilità, tra le preoccupazioni per un rallentamento della crescita statunitense e l’escalation delle tensioni commerciali. I nuovi dazi del presidente Trump su acciaio e alluminio hanno scatenato ritorsioni da parte di Canada ed Europa, aumentando l’incertezza economica.

Intanto, diversi strategist hanno tagliato le previsioni sull’azionario Usa, anche se per JPMorgan ritiene che la fine della fase ribassista sia vicina, in quanto i mercati del credito indicano un rischio inferiore di recessione e potenziali afflussi dai fondi.

Sullo sfondo, resta il pericolo di uno shutdown governativo a Washington, dopo l’opposizione dei democratici del Senato all’ultimo disegno di legge sui finanziamenti.

In programma oggi i dati sulla produzione industriale dell’eurozona, i prezzi alla produzione statunitensi e le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione Usa.