Notizie Indici e quotazioni Borse Europa terminano con segni misti. Wall Street in calo dopo outlook debole di Walmart

Borse Europa terminano con segni misti. Wall Street in calo dopo outlook debole di Walmart

20 Febbraio 2025 17:37

Le borse europee chiudono contrastate, mentre Wall Street arretra in scia all’outlook debole di Walmart, il più grande retailer al mondo, a causa delle incertezze geopolitiche.

Panoramica sulla chiusura delle Borse del 20 febbraio 2025

Indici Europa e Italia

L’indice Euro Stoxx 50 conclude in calo dello 0,1%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib termina la sessione in ribasso dello 0,26% a 38.249,03 punti.

Debole il Dax tedesco (-0,5%), mentre salgono il Cac40 francese (+0,2%) e l’Ibex35 spagnolo (+0,3%).

SEGUI: Indici di Borsa Mondiali

Migliori e Peggiori a Piazza Affari

Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo su Stmicroelectronics, Moncler e Banco Bpm.

Al contrario, le vendite colpiscono soprattutto Leonardo, A2a e Unipol.

SEGUI: Quotazioni titoli Piazza Affari

Obbligazioni e Spread Btp/Bund

Sull’obbligazionario, lo Spread Btp/Bund con il decennale italiano al 3,61% e il benchmark tedesco al 2,53%.

SEGUI: Valore Spread BTP/BUND 10 anni

Forex, Commodity e Cripto

Sul forex, l’euro/dollaro si rafforza a 1,047 mentre il dollaro/yen buca al ribasso quota 150.

SEGUI: Forex

Tra le materie prime, il petrolio Brent a 76,8 dollari al barile in attesa dei dati sulle scorte Usa.

L’oro scambia in area 2.940 dollari l’oncia dopo aver toccato nuovi massimi.

SEGUI: Materie Prime

Fra le criptovalute, Bitcoin in rialzo a 97.750 dollari.

SEGUI: Criptovalute

Gli eventi della giornata

Pochi spunti dall’agenda macro, con i soli dati americani sulle richieste di sussidi di disoccupazione (219 mila, sopra le attese) e il leading index (-0,3%).

Focus sempre sui dazi, dopo la minaccia di nuove tariffe del 25% su auto, semiconduttori, prodotti farmaceutici e legname da parte di Trump. Nel frattempo, sono stati diffusi i verbali della Fed, che confermano l’atteggiamento prudente dei funzionari sui tassi di interesse.