Sul forex, l’euro/dollaro si deprezza leggermente a 1,041 e il dollaro/yen scende sotto quota 152.
Borse Europa chiudono in una pioggia di vendite dopo le ultime minacce tariffarie di Trump

Fonte immagine: iStock
Le borse europee chiudono in una pioggia di vendite, in un clima appesantito dalle ultime minacce tariffarie del presidente Donald Trump.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 19 febbraio 2025
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 conclude in calo dell’1,3%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib termina la sessione in ribasso dello 0,53% a 38.348,16 punti.
Negativi anche il Dax tedesco (-1,9%), il Cac40 francese (-1,9%) e l’Ibex35 spagnolo (-1,7%).
SEGUI: Indici di Borsa Mondiali
Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo su Stmicroelectronics dopo l’upgrade a “buy” di Jefferies con target price 34 euro. Bene Leonardo e Terna.
Al contrario, le vendite colpiscono soprattutto Recordati Ord dopo la cessione del 5% (10,5 milioni di azioni) da parte dell’azionista Rossini a 55,7 euro per azione. In frenata anche Buzzi e Brunello Cucinelli.
SEGUI: Quotazioni titoli Piazza Affari
Obbligazioni e Spread Btp/Bund
Sull’obbligazionario, lo Spread Btp/Bund con il decennale italiano in rialzo al 3,63% e il benchmark tedesco al 2,55%.
SEGUI: Valore Spread BTP/BUND 10 anni
Forex, Commodity e Cripto
Tra le materie prime, il petrolio Brent a 76,5 dollari al barile.
L’oro scambia in area 2.920 dollari l’oncia.
Fra le criptovalute, Bitcoin a 96.200 dollari.
Gli eventi della giornata
Per quanto riguarda le tensioni commerciali, Trump ha reso noto di avere in programma nuove tariffe del 25% sulle importazioni di auto, chip e farmaci, con annuncio previsto per il 2 aprile.
In tema di politica monetaria, si attende stasera la pubblicazione dei verbali della riunione della Federal Reserve, che potrebbero fornire indizi sulle prospettive per i tassi di interesse. In Europa, Isabel Schnabel ha affermato che la Bce potrebbe presto rivedere la sua strategia di politica monetaria e fermare i tagli.
Dall’agenda macro sono giunti i dati sull’inflazione britannica, in accelerazione al 3,0%, e quelli sul mercato residenziale americano, che riflettono un mercato immobiliare ancora volatile.