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Rio Tinto e Glencore: potenziale maxi-fusione nel settore minerario

17 Gennaio 2025 08:56

Rio Tinto Group e Glencore hanno avviato discussioni per una possibile fusione, che, se realizzata, rappresenterebbe il più grande accordo minerario di sempre, dando vita ad un gigante del settore in grado di sfidare il leader storico BHP Group. Le trattative, ancora in fase preliminare, sono state rivelate da persone a conoscenza della situazione, che hanno preferito rimanere anonime.

Attualmente, Rio Tinto si posiziona come il secondo maggiore produttore minerario al mondo, con un valore di mercato di circa 103 miliardi di dollari, mentre Glencore è valutata intorno a 55 miliardi di dollari e BHP circa 126 miliardi di dollari.

I rappresentanti di entrambe le compagnie hanno scelto di non commentare. Le azioni di Rio a Sydney hanno registrato un calo fino all’1,8% nelle prime ore di contrattazione di venerdì, dopo che i certificati di deposito americani di Glencore hanno visto un incremento fino all’8,7%.

Un eventuale accordo di questo tipo si preannuncia complesso e soggetto a molteplici ostacoli potenziali.

Il settore minerario è stato animato da un’ondata di operazioni di fusione e acquisizione negli ultimi anni, spinte principalmente dal desiderio dei maggiori produttori di espandersi nel settore del rame, metallo fondamentale per gli sforzi di decarbonizzazione globale.

Glencore e Rio possiedono alcune delle migliori miniere di rame al mondo. Tuttavia, Rio, al pari di BHP, dipende ancora fortemente dal ferro per i suoi profitti, in un momento in cui il decennale boom edilizio cinese sembra avvicinarsi alla fine e il mercato del ferro appare orientato verso un periodo prolungato di debolezza.