Spread Btp-Bund sui minimi dal 2021, Italia-Francia verso la parità
Nella seduta di ieri lo spread Btp-Bund ha bucato al ribasso la soglia dei 110 punti base, tornando sui minimi dall’ottobre del 2021. Ma c’è un altro differenziale che ha toccato livelli storici: si tratta di quello tra il decennale italiano e l’OAT francese, in calo a soli 30 punti base, livello più basso dal 2008. Un movimento che suggerisce una crescente fiducia nell’Italia, mentre la Francia paga le preoccupazioni per l’incertezza politica.
Caos politico in Francia, mercati in allerta
La reazione dei mercati al crollo del governo Barnier in Francia è stata piuttosto calma. Sull’obbligazionario, lo spread OAT-Bund è addirittura sceso sotto gli 80 punti base, grazie anche alle rassicurazioni di Marine Le Pen sul fatto che l’approvazione di una nuova legge di bilancio avverrà entro poche settimane. Nei giorni precedenti aveva toccato i 90 bp, il livello più alto dalla crisi del debito sovrano del 2012.
La legge di bilancio straordinaria andrà approvata entro il 19 dicembre, ma lo stallo governativo sarà difficile da risolvere, vista anche l’impossibilità di tornare al voto prima di luglio. Macron ha confermato l’intenzione di portare a termine il proprio mandato, con scadenza nel 2027, nonostante le pressioni dell’opposizione per indurlo a dimettersi.
Al momento i mercati rimangono in attesa, ma come evidenziato da Equita Sim i rischi principali riguardano “l’aumento dei rendimenti governativi e una crescita più lenta, in un contesto europeo già in rallentamento”, oltre ad “eventuali downgrade da parte delle agenzie di rating”. La scorsa settimana, S&P ha confermato il giudizio AA- con outlook stabile sulla Francia.
Spread Btp-Bund sotto 110 bp, Btp-OAT a 30 bp
Nel frattempo, il rendimento del Btp a 10 anni è sceso intorno al 3,2%, rispetto al 2,1% del Bund e al 2,9% circa del decennale francese, portando i relativi spread a circa 110 bp e 30 bp.
“Avevo puntato, all’inizio dell’anno, su uno spread – tra Btp e Bund – a 110 punti base, l’unico 110 che mi piace!”, ha affermato ieri il ministro italiano dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. “Oggi ho provato questa soddisfazione, anche più grande perché la chiusura è stata ancora più bassa. Continuiamo così, è la strada giusta”.
La contrazione del differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi e francesi non è un caso. Gli investitori, preoccupati dall’instabilità politica in Francia, stanno indirizzando maggiormente le proprie attenzioni verso l’Italia, che al momento può contare su un governo più stabile e su un sentiero di finanza pubblica più virtuoso.
Spread Italia-Francia verso la parità?
Come sottolineato da Equita Sim, in Francia si prevede una lenta discesa del disavanzo pubblico, dal 6,1% del 2024 al 4% nel 2027, con un ritorno sotto la soglia fissata dall’Ue del 3% soltanto nel 2029. Per contro, l’Italia dovrebbe passare dal 3,8% di quest’anno al 2,6% del 2027, scendendo sotto il 3% già nel 2026 (al 2,8%).
Il rapporto debito/Pil della Francia è più contenuto ma è previsto in aumento dall’attuale 112,9% al 116,5% nel 2027, mentre il governo Meloni stima un picco del 137,8% nel 2026 (+2 pp rispetto all’attuale 135,8%).
“Considerando anche la maggiore presenza di investitori istituzionali nei titoli di stato francesi rispetto all’Italia – che ha aumentato la quota di BTP detenuti dalle famiglie negli ultimi anni – nonché la maggiore stabilità politica ed economica rispetto alla Francia, ci aspettiamo che lo spread OAT-Bund si avvicini progressivamente a quello dell’Italia nei prossimi mesi”, conclude Equita.
