I titoli del giorno a Piazza Affari: Stellantis in panne
La prima seduta del mese di dicembre parte in calo per le principali Borse europee, Piazza Affari compresa. In una ottava che vede tra gli appuntamenti principali gli interventi di Christine Lagarde, presidente Bce, e di Jerome Powell, governatore della Fed, ma anche i dati sul lavoro Usa per il mese di novembre, c’è la storia Stellantis che tiene banco in Europa. Ieri sera è arrivato l’annuncio delle dimissioni del ceo Carlos Tavares, annuncio accolto negativamente dal mercato.
Stellantis: -8% per il titolo all’indomani delle dimissioni
Il ceo di Stellantis, Carlos Tavares, si è dimesso. Il Consiglio di amministrazione ha accettato le dimissioni con effetto immediato del manager portoghese, storico ceo e figura centrale del gruppo sin dalla sua fondazione nel 2021. “Nelle ultime settimane sono emerse vedute differenti che hanno portato il Consiglio e il ceo alla decisione di oggi“, ammette la società nella nota diffusa ieri sera e che conferma le anticipazioni di Bloomberg.
Stellantis ha fatto sapere che il processo per la nomina di un nuovo ceo permanente è già in corso, gestito da un Comitato Speciale del Consiglio, e si concluderà entro la prima metà del 2025. Intanto, sarò istituito un nuovo Comitato Esecutivo presieduto da John Elkann. Stellantis, si legge ancora nel comunicato, ha confermato che la guidance presentata alla comunità finanziaria il 31 ottobre 2024 in relazione ai risultati dell’intero anno 2024.
L’addio di Tavares, prima del previsto, è stato accolto male dal mercato, con il titolo Stellantis che cede oltre l’8%.
Un annuncio che alla fine piomba a sorpresa, visto che lo scorso ottobre, in un estremo tentativo di risollevare le sorti del gruppo, Stellantis aveva annunciato un profondo ricambio in posizioni apicali del management, e aveva indicato l’avvio del processo per trovare il successore di Tavares che sarebbe dovuto restare fino alla fine del suo mandato (ovvero 2026). Evidentemente la situazione è “precipitata” nelle ultime settimane, con il settore dell’auto che resta in panne in tutta Europa. Lo stesso Tavares in questa occasione aveva parlato di un “momento darwiniano per l’industria automobilistica “.
Addio Tavares: “sottolinea sfide profonde di Stellantis in un contesto globale”
“La decisione, che ha colto di sorpresa il mercato, sarebbe il risultato di un acceso scontro con il Consiglio di amministrazione sulle strategie per arginare il calo delle vendite e il crollo del titolo in Borsa. Le difficoltà di Tavares si erano già manifestate nei principali mercati del gruppo. In Nord America, tensioni con fornitori, concessionari e dipendenti si sono sommate a inventari in eccesso, mentre in Italia il ceo aveva affrontato critiche dure, culminate in un confronto acceso in Parlamento. Tuttavia, la bocciatura più pesante è arrivata dagli investitori. Il titolo Stellantis ha perso oltre il 40% da inizio anno, segnando la peggior performance da inizio anno tra i principali produttori automobilistici globali. Una crisi che non sarebbe quindi solo un problema di risultati, ma un segnale chiaro di una strategia che non è riuscita a convincere né i consumatori né gli investitori, commenta Gabriel Debach, market analyst di eToro.
L’esperto rimarca come “l’uscita di scena di Tavares, che avrebbe dovuto completare il suo mandato fino al 2026, sottolinea le sfide profonde di Stellantis in un contesto globale sempre più competitivo. Intanto, la ricerca di un nuovo leader e una strategia credibile per rilanciare il gruppo si preannunciano come le priorità assolute per il Consiglio di amministrazione”.
“E’ vero che Carlos Tavares ha commesso alcuni errori nella gestione dell’importante mercato nordamericano negli ultimi 12 mesi, ma riteniamo che la comunità finanziaria abbia ancora fiducia in lui e nella sua capacità di gestire l’attuale situazione difficile e specifica dell’azienda”, segnalano gli esperti di Banca Akros che sottolineano che “Carlos Tavares è stato il protagonista della fusione FCA/PSA e della creazione di Stellantis quattro anni fa e le sue dimissioni hanno chiaramente un importanza con conseguenze difficili da prevedere/stimare“.
Focus su Tim con ultimi annunci
Negli ultimi giorni si sono concentrati alcuni annunci di Tim, tra cui quello su Inwit e quello su Sparkle. Nel fine settimana Telecom Italia ha fatto sapere che il consiglio di amministrazione, preso atto dello stato avanzato delle negoziazioni in corso con il ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) e Retelit per l’acquisto di TI Sparkle, ha acconsentito alla richiesta di questi ultimi di prorogare al 16 dicembre 2024 il termine per il ricevimento di una offerta vincolante.
L’altro annuncio di venerdì scorso riguarda Inwit. La società guidata da Labriola e Ardian (attraverso Impulse I, consorzio di investitori istituzionali guidato da Ardian) hanno annunciato di avere perfezionato l’accordo relativo alla cessione della partecipazione residua del 10% detenuta da Tim nel capitale sociale della holding Daphne 3, che detiene il 30,8% del capitale sociale di Infrastrutture Wireless Italiane (Inwit). “L’operazione – si legge in una nota – si basa su una valutazione delle azioni Inwit pari a 10,43 euro e, tenendo conto dell’indebitamento netto esistente a livello di Daphne 3, comporta per Tim un incasso di circa 250 milioni di euro, non incluso nella guidance organica per l’indebitamento netto per il 2024”.
“Il closing della transazione Inwit, sebbene prevista, è positiva in quanto aggiunge visibilità al processo di deleverage – sottolineano da Akros -.La conferma delle trattative avanzate su Sparkle è positiva nonostante il leggero ritardo nei tempi.
E infine circolano alcuni rumors di un interesse di Tim per la società italiana Lutech di proprietà fondo di private equity Apax, per una eventuale acquisizione. Tra le società menzionate da “Il Sole 24 Ore” come potenziali acquirenti ci sarebbero Tim appunto ma anche Engineering.