UniCredit, Orcel ora punta su Banco Bpm. I dettagli sull’Ops, sinergie e impatti su dividendi
Nuova mossa nel mondo del risiko bancario in questo finale di 2024. Protagonista UniCredit che torna in primo piano per aver presentato un’offerta di scambio (Ops) volontaria per Banco Bpm per un corrispettivo totale di circa 10,1 miliardi di euro. Una mossa che arriva a distanza di pochi mesi dall‘operazione Commerzbank.
Immediata la reazione dei due titoli in Borsa: se il titolo di Piazza Meda è scattato al rialzo sopra i 7 euro (ora ha limato i guadagni e sale dell’1,5% circa 6,742 euro), mentre il titolo guidato da Orcel si posiziona sul fondo del Ftse Mib con un ribasso di oltre il 3% sotto quota 37 euro.
Ma vediamo quali sono i numeri dell’offerta, le potenziali sinergie e gli impatti sui dividendi.
Nuovo Blitz di Orcel
Mentre è ancora alle prese con l’operazione Commerzbank, arriva il nuovo blitz targato Orcel su Banco Bpm.
“L’offerta resta condizionata all’ottenimento delle relative autorizzazioni regolamentari e alle condizioni indicate nell’odierna comunicazione, che saranno ulteriormente precisate nel documento di offerta”, spiega in una nota diffusa stamattina che prevede un rapporto di concambio fissato a 0,175 azioni di nuova emissione di UniCredit per ogni azione esistente di Banco Bpm, che comporta un prezzo implicito di offerta pari a 6,657 euro per azione. Si tratta di un premio pari a circa 0,5% rispetto ai prezzi ufficiali del 22 novembre 2024. “Questo rappresenta un premio di circa 15% rispetto al prezzo undisturbed del 6 novembre 2024 (circa 20% se aggiustato per gli acconti sul dividendo già distribuiti a novembre da entrambe le banche), prima dell’annuncio dell’offerta di acquisto di Anima”, precisano ancora da piazza Gae Aulenti.
Da UniCredit spiegano che l’offerta punta “a rafforzare la posizione competitiva di UniCredit in Italia, uno dei mercati principali del Gruppo, creando una seconda banca ancora più forte in un mercato attraente, in grado di generare un significativo valore di lungo termine per tutti gli stakeholder e per l’Italia. La natura complementare delle attività sia in termini di aree geografiche che di segmenti di clientela, unita alla dimostrata capacità di esecuzione di UniCredit, fanno sì che il Consiglio di amministrazione ritenga che l’operazione rappresenti un rischio di esecuzione gestibile”.
Tempistiche, sinergie, dividendi
UniCredit ha indicato che la chiusura dell’offerta è prevista entro giugno. In particolare, l’esecuzione dell’offerta di scambio dovrebbe essere “completata entro giugno 2025, con la piena integrazione completata entro approssimativamente i 12 mesi successivi e con la maggior parte delle sinergie realizzate entro 24 mesi”. Inoltre, se la combinazione dovesse andare avanti, “l’impegno di UniCredit a garantire un livello sostenibile e tra i migliori nel settore di distribuzione a lungo termine agli azionisti e a mantenere un robusto rapporto di capitale di almeno il 13% continuerà”.
Confermati la politica di distribuzione dei dividendi e il dividendo per azione per il 2024, come da guidance. “Il restante programma di riacquisto di azioni proprie del 2024 (SBB) sarà avviato dopo la chiusura dell’offerta, prevista a giugno, condizionatamente all’approvazione degli azionisti e degli organi di vigilanza ed escludendo altre opportunità inorganiche – spiega la nota -. UniCredit ambisce a mantenere le aspettative relative all’ammontare dei dividendi assoluti e al dividendo per azione nel 2025 e 2026 e rimane impegnata a utilizzare e/o restituire il capitale in eccesso entro il 2027. La sola acquisizione di Banco Bpm non influisce sull’ambizione di una distribuzione media annua totale nel 2025 e 2026 maggiore rispetto al 2024”.
Inoltre, UniCredit prevede un accrescimento dell’utile per azione (EPS) per una percentuale high single digit entro due anni dalla conclusione dell’offerta di scambio, incorporando le sinergie di ricavi e di costi a regime.
Una combinazione che rafforza il posizionamento della banca guidata da Orcel in uno dei suoi mercati principali e dell’intero gruppo. “Con questa acquisizione di uno dei nostri obiettivi storici, rafforziamo la nostra posizione in Italia, e al contempo incrementiamo ulteriormente il valore che possiamo creare per i nostri stakeholder in questo mercato così come per i nostri azionisti. L’Europa ha bisogno di banche più forti e più grandi che la aiutino a sviluppare la propria economia e a competere contro gli altri principali blocchi economici. Grazie al lavoro svolto negli ultimi tre anni, UniCredit è ora ben posizionata per rispondere anche a questa sfida”, ha precisato Andrea Orcel, amministratore delegato di UniCredit.
Equita: operazione con “valenza industriale”
Da Equita che, conferma la raccomandazione buy su UniCredit e hold su Banco Bpm, ricordano che operazione è soggetta a due punti chiave:
- raggiungimento di una partecipazione pari ad almeno il 66,7% del capitale di Banco Bpm, con possibilità di rinunciare parzialmente a questa condizione purché, all’esito dell’offerta, UniCredit venga a detenere almeno il 50% del capitale di Banco Bpm.
- entro la data di pagamento, la banca guidata da Castagna non modifichi i termini dell’offerta su Anima e che non si impegni a compiere atti o operazioni che possano contrastare il conseguimento dell’offerta.
“Un’integrazione UniCredit-Banco Bpm presenterebbe indubbiamente una rilevante valenza industriale (possibilità di rafforzare il posizionamento nel Nord Italia, fare scala sulle fabbriche prodotto, spazio per realizzazione di sinergie). Tuttavia, riconosciamo che il premio risulta limitato. Dal nostro punto di vista, giudichiamo l’operazione sensata anche sotto il profilo strategico, in quanto permette a UniCredit di costruirsi opzionalità sulla crescita futura, anche in relazione ad un’eventuale deal su Commerzbank”. commentano ancora gli analisti della sim milanese.
E sul fronte Commerzbank e Anima cosa accade?
UniCredit ha menzionato sia Anima sia Commerzbank. Sulla prima ha dichiarato che “prende atto dell’offerta pubblica di acquisto volontaria sulla totalità delle azioni ordinarie di Anima Holding recentemente annunciata da Banco Bpm Vita, di concerto con Banco Bpm. Sulla seconda ha scritto: “l’offerta pubblica di scambio volontaria è autonoma e indipendente dall’investimento effettuato da UniCredit nel capitale sociale di Commerzbank”. “Le discussioni relative a Commerzbank sono già state prolungate nel rispetto delle prossime elezioni (previste per febbraio) e degli stakeholder della banca. La posizione rimane un importante investimento con protezione in caso di ribassi e con sostanziale potenziale upside”.