Dividendi in continua crescita, Janus Henderson ottimista sul 2025
I dividendi globali continuano a crescere, malgrado il contesto di tassi ancora elevati e il rallentamento dell’economia in alcune regioni, come l’eurozona, che preoccupa anche alcuni funzionari della Bce. Il Global Dividend Index di Janus Henderson, che traccia l’andamento dei dividendi globali, ha evidenziato nel terzo trimestre un nuovo massimo storico di 431,1 miliardi di dollari (+3,1% su base annua). Ecco chi ha contribuito maggiormente alla crescita e le previsioni sul futuro.
Redditività solida, crescita dividendi può continuare nel 2025
“I timori che l’aumento dei tassi d’interesse possa provocare una tensione significativa sull’economia globale si sono finora rivelati fuori luogo. Le aziende riferiscono che è sempre più facile rifinanziare i debiti, che le banche sono ben capitalizzate e generano buoni rendimenti, anche se i tassi d’interesse scendono, e i crediti deteriorati restano sotto controllo.”
Ad affermarlo è Jane Shoemake, Client Portfolio Manager del team Global Equity Income di Janus Henderson.
“La redditività delle aziende nella maggior parte del mondo appare solida e ciò fa sì che la crescita dei dividendi possa continuare fino al 2025. I dividendi, in ogni caso, mostrano una crescita più costante rispetto agli utili nel corso del tempo, in quanto le società cercano di gestire i rapporti dei dividendi nel corso del ciclo economico.”
Le previsioni di Janus Henderson sui dividendi 2024
In questo contesto si inserisce la crescita del 3,1% a/a registrata nel 3° trimestre dell’anno, sia su base nominale sia a livello sottostante. Janus Henderson ha limato le stime sull’intero 2024, con un aumento atteso del 4,2% a 1,73 trilioni di dollari (rispetto al precedente +4,7% a $1,74 trilioni).
Confermata l’aspettativa di crescita sottostante del 6,4%. Questa previsione esclude l’impatto negativo derivante dai minori dividendi straordinari, rimpiazzati spesso da piani di buyback azionario per remunerare gli azionisti con liquidità in eccesso.
“Rimaniamo fiduciosi che la crescita sottostante di quest’anno sarà in linea con i buoni risultati del primo semestre”, dichiara Jane Shoemake.
Negli Usa crescita sopra la media
Negli Stati Uniti, il 96% delle società ha aumentato i pagamenti o li ha mantenuti stabili anno su anno, per una crescita complessiva del 10% su base sottostante, ben al di sopra della media mondiale. In Europa (ex UK) la crescita sottostante (+3,9%) ha leggermente rallentato rispetto al primo semestre, complici fattori stagionali. Metà dell’aumento fa capo a Spagna, Francia e Paesi Bassi. In Italia, crescita costante single digit per Enel ed Eni.
In un trimestre stagionalmente importante per l’area Asia-Pacifico (escluso il Giappone), i pagamenti sono stati notevolmente inferiori, frenati da Australia, Hong Kong e Taiwan. Singapore ha invertito la tendenza grazie alle banche.
I dividendi delle big tecnologiche
“Più di un sesto della crescita sottostante di quest’anno proviene da società come Alibaba e Meta che pagano i loro primi dividendi in assoluto, dimostrando come questi settori relativamente nuovi stiano maturando e iniziando a restituire agli azionisti alcune delle ingenti quantità di liquidità che stanno accumulando”, precisa Shoemake.
“Alphabet, ad esempio, ha 80,9 miliardi di dollari di liquidità netta a bilancio, nonostante abbia speso circa 46,7 miliardi di dollari in riacquisti di azioni e altri quasi 5 miliardi di dollari in dividendi solo nei primi nove mesi di quest’anno, il che suggerisce che c’è ancora spazio per un aumento significativo dei dividendi in futuro.”
Nella top ten delle società che hanno distribuito più dividendi nel terzo trimestre (in termini assoluti) figurano anche Microsoft ed Apple.