Piazza Affari in ribasso, Leonardo in controtendenza
Le borse europee chiudono in ribasso, frenate in parte dall’escalation di tensioni in Ucraina. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in calo dell’1,3% a 33.324 punti, con Telecom Italia (-4,1%), Banca Popolare di Sondrio (-3,85%), Finecobank (-3,6%) e Banca Mediolanum (-3,2%) in coda. In controtendenza Leonardo (+1,4%), in un contesto favorevole ai titoli della difesa.
Focus sulle tensioni internazionali, dopo la notizia che l’Ucraina ha effettuato il suo primo attacco con missili americani in Russia mentre Putin non ha escluso l’utilizzo di armi nucleari. Sullo sfondo, gli investitori continuano a monitorare le manovre di Trump in vista del suo insediamento alla Casa Bianca.
Sul fronte macro, la lettura finale dell’inflazione dell’eurozona si è confermata al 2% annuo, con un dato core al 2,7%. Negli Usa, i nuovi cantieri sono diminuiti del 3,1% e i permessi edilizi dello 0,6% a ottobre. Domani è atteso il report Bce sulle negoziazioni salariali, oltre all’inflazione del Regno Unito e la trimestrale di Nvidia (a mercati chiusi), mentre venerdì i riflettori si sposteranno sugli indici Pmi preliminari di novembre.
Rendimenti in calo sull’obbligazionario europeo. Lo spread Btp-Bund si amplia a 121 punti base, con il decennale italiano intorno al 3,55% e il benchmark tedesco al 2,34%.
Fra le materie prime il petrolio Brent oscilla intorno ai 73 dollari al barile mentre l’oro risale a 2.624 dollari l’oncia.
Sul Forex, il cambio euro/dollaro è sostanzialmente stabile a 1,058 e il dollaro/yen si attesta a 154,3 mentre fra le criptovalute il Bitcoin avanza a 92.700 dollari.