Mercati, con i tagli Fed le obbligazioni battono la liquidità. La view di T. Rowe Price
L’apertura del ciclo di tagli dei tassi della Fed, segna il ritorno delle obbligazioni come asset strategico per i portafogli. Uno studio su 12 cicli degli ultimi 70 anni rivela che, in media, i bond hanno sovraperformato la liquidità dell’8,1% annuo, evidenziando il loro potenziale diversificatore rispetto alle azioni, soprattutto quando i mercati iniziano a temere più per la crescita che per l’inflazione. Il trend è emerso da un’analisi a cura di Sébastien Page, CIO e Head of Global Multi-Asset di T. Rowe Price.
Le obbligazioni battono la liquidità
In particolare, studiando 12 cicli di tagli della Fed nell’arco di 70 anni, il dato più evidente è che le obbligazioni hanno sovraperformato la liquidità in tutti i 12 cicli di taglio, in media dell’8,1% su base annua. Inoltre, hanno sovraperformato quando la curva dei rendimenti ha registrato un’inversione, all’inizio di 5 dei 12 cicli. Nei periodi in cui la curva dei rendimenti si è invertita quando sono stati avviati i tagli della Fed, le obbligazioni hanno sovraperformato la liquidità mediamente del 7,8%. Pertanto le obbligazioni potrebbero tornare ad avere il ruolo di fattori di diversificazione rispetto alle azioni, specie con l’auemento dei timori legati alla crescita economica.
Il punto di ingresso ideale
Al di sotto del 4%, il rendimento dei Treasury USA a 10 anni è vicino al livello più basso dell’ultimo anno. Se proseguiranno le negoziazioni all’interno di un range, com’è accaduto negli ultimi due anni, la prossima tendenza potrebbe essere al rialzo, non al ribasso. Tuttavia, gli investitori a lungo termine, meno sensibili al punto d’ingresso, potrebbero entrare gradualmente sul mercato e prevediamo che i tagli della Fed possano ridurre il range nel corso del tempo. D’altro canto,gli investitori tattici potrebbero voler attendere un rialzo dei rendimenti come punto d’ingresso – un ultimo colpo di coda potenziale del rendimento decennale verso il 4,5%-5,0%, che potrebbe verificarsi in prossimità delle elezioni o a seguito di uno shock inflazionistico dei prezzi del petrolio indotto dalla geopolitica.
Insomma, durante i cicli di tagli della Fed, a fronte del tipico aumento della disoccupazione e del calo dell’inflazione, il comparto high yield ha storicamente registrato performance negative e le azioni hanno talvolta sottoperformato le obbligazioni. Un dato importante è che, su base storica, le obbligazioni hanno costantemente sovraperformato la liquidità durante i cicli di tagli della Fed e, mediamente, i rendimenti su base annua sono stati dell’8,1% rispetto alla liquidità. Anche quando la curva dei rendimenti era invertita, le obbligazioni sovraperformavano comunque la liquidità in media del 7,8%.