I titoli del giorno a Piazza Affari: UniCredit scatta con parole Orcel, bene Tenaris con upgrade Equita
Piazza Affari passa in positivo, dopo un avvio incerto, ma resta in preda alla volatilità e non riesce ad agganciare la soglia dei 34mila punti. Ora l’indice Ftse Mib mostra un rialzo dello 0,15% 33.930,12 punti, facendo però meglio delle principali Borse europee che mantengono al momento il segno negativo. A dare la spinta alla Borsa di Milano è, in particolare, un titolo: l’accelerazione di UniCredit in scia alle parole del ceo Andrea Orcel che ha parlato dell’affare Commerzbank e ha fornito nuove stime sugli utili 2024.
Guardando nel complesso le performance dei principali titoli del Ftse Mib, nelle retrovie Nexi, STMicroelectronics e Stellantis.
UniCredit, le parole di Orcel sostengono il titolo
Quando è trascorsa un’ora dall’avvio delle contrattazioni a Piazza Affari, UniCredit conquista la vetta del Ftse Mib e ora mostra un guadagno di circa il 2% poco sopra i 38 euro. L’azione del gruppo bancario di Piazza Gae Aulenti approfitta delle dichiarazioni del ceo Andrea Orcel, pronunciate nel corso della “Bank of America 29th Annual Financials CEO Conference 2024” a Londra. Quasi 40 minuti di botta e risposta in cui il numero uno di UniCredit parla delle prospettive del gruppo, del caso Commerzbank ed annuncia anche nuove stime in termini di utili.
Come riportato da Radiocor questa mattina, i nuovi target di Orcel indicano un utile netto per il 2024 di oltre 9 miliardi di euro rispetto alle stime precedenti che indicano utili per 8,5 miliardi. Il banchiere si è detto fiducioso che, al netto degli investimenti, la banca possa raggiungere un utile di 10 miliardi (un numero pulito, al netto delle Dta). Poi, Orcel sottolinea il lavoro fatto negli ultimi anni, con la storia di UniCredit che “è passata a essere quella di una trasformazione a quella di un leader di settore”. Sulle mosse in Commerzbank, che resta una delle storie in primo piano fuori e dentro Piazza Affari, precisa che “l’investimento in Commerzbank prevede un ritorno ben superiore al 15%”.
Parte l’internalizzazione del business vita in Italia: ecco le mosse annunciate oggi
Intanto stamattina Unicredit ha fatto sapere che si appresta a internalizzare il business bancassurance vita in Italia, terminando le partnership con CNP Assurances e Allianz. L’operazione, spiega la nota, consentirà a UniCredit di accelerare la crescita in un settore basato su commissioni e con una buona profittabilità, in cui la banca è già uno dei maggiori operatori, nonché di ottenere sinergie e di migliorare ulteriormente il livello del servizio offerto ai clienti.
Il perfezionamento di ciascuna delle transazioni, soggetto alle consuete autorizzazioni da parte delle autorità competenti, è previsto nel corso del 2025. Sulla base delle stime preliminari l’impatto complessivo sul rapporto CET1 del Gruppo è atteso di circa 20 punti base.
Tenaris ancora positiva, incassa upgrade di Equita
Seduta di rialzi per Tenaris che sale anche oggi in Borsa dopo le positive performance della vigilia. Ieri hanno infatti tenuto banco le indicazioni arrivate dall’investor day che si è tenuto a Londra, durante il quale il gruppo ha indicato di attendersi una ripresa della domanda globale octg nel 2025. “Un outlook 2025 positivo, con i volumi globali di tubi octg che sono attesi in crescita del 3% nel 2025 a 15,2 milioni di tonnellate (dopo il -5% del 2024 e -1% rispetto al 2019”, ricordano gli analisti di Equita che hanno promosso a buy il titolo Tenaris all’indomani dell’investor day che ha fornito “indicazioni più costruttive delle nostre attese sul secondo semestre 2024”.
Il broker spiega poi le principali motivazioni e fattori che l’ha spinto a rivedere al rialzo il rating su Tenaris: una marginalità più resiliente rispetto alle nostre stime e stabilizzazione attesa del trend dei prezzi Negli Stati Uniti; l’attesa di una generazione di cassa si mantenga solida, permettendo di confermare, se non migliorare, la politica di remunerazione; e infine il titolo tratta su valutazioni attraenti, con un EV/EBITDA 2025 di 4,8 volte rispetto alle media storica di circa 8 volte e un P/E di 10 volte e un FCF yield dell’8%, oltre ad una posizione di cassa netta 2024 di 4 miliardi di dollari pari al 22% della market cap.
STM, Nexi e Stellantis: il ‘podio’ delle peggiori
Sul fondo del listino si posizionano oggi STMicroelectronics, Stallantis e Nexi con cali di poco superiori all’1%. Sia il big dei semiconduttori sia quello dell’auto oggi riprendono fiato dopo le positive performance della vigilia.
Per il titolo Stellantis sotto la lente anche i numeri di Exor relativi al primo semestre. In particolare, il nav (Valore netto degli attivi, ovvero del patrimonio netto) si attesta 38,3 miliardi di euro al 30 giugno 2024, con un aumento di 2,9 miliardi nel primo semestre del 2024. “Il nav per azione è aumentato del 9% nel prima parte dell’anno, rispetto al 14% dell’indice MSCI World, principalmente grazie alla performance di Ferrari, Philips e dei fondi gestiti da Lingotto”, si legge nella nota della holding della famiglia Agnelli.
La corsa della Ferrari a Piazza Affari sostiene i risultati di Exor che deve invece fare i conti con le performance non certo brillanti di Stellantis.