I titoli del giorno a Piazza Affari: Moncler e Stellantis in rosso, bene le utility
Nell’ultima seduta della settimana prevalgono i segni negativi per le principali Borse europee, nonostante la chiusura in deciso rialzo di Wall Street e della Borsa di Tokyo. A Milano, l’indice Ftse Mib indietreggia dello 0,7% circa a quota 33.812,83 punti.
Dopo gli appuntamenti della settimana, tra tutti quello con il primo taglio dei tassi della Federal Reserve, sono pochi gli spunti in calendario oggi. Gli investitori devono, infatti, attendere le 17 per sentire le dichiarazioni di Christine Lagarde, numero uno della Banca centrale europea.
In questo contesto si fanno spazio le notizie legate a un settore in particolare, quello automobilistico, dopo l’annuncio di Mercedes-Benz che ha tagliato le stime per l’anno in corso. Un profit warning che sta impattando anche sugli altri big del comparto in Europa, come Stellantis .
Moncler in fondo al listino, Stellantis in panne dopo il profit warning di Mercedes
Sui mercati pesa il profit warning lanciato oggi da Mercedes-Benz che si ripercuote a cascata su tutto il settore automobilistico europeo. A cominciare da Stellantis che in Borsa oggi perde circa il 2,5%.
Ieri sera il big dell’auto di Stoccarda ha annunciato di avere rivisto al ribasso i target di margine per fine anno. Adesso le attese sono di un margine operativo compreso tra il 7,5 e l’8,5% rispetto al 10-11% annunciato lo scorso luglio in occasione della presentazione dei conti del secondo trimestre 2024.
Una revisione innescata spiega la società tedesca, da un ulteriore deterioramento del contesto macro, principalmente in Cina. “La crescita del Pil in Cina ha perso ulteriore slancio a causa dei consumi più deboli e della flessione costante nel settore immobiliare – si legge nella nota di Mercedes-Benz -. Questo ha influenzato il volume complessivo delle vendite in Cina, comprese le vendite nel segmento top-end. Nel complesso, si prevede che il mix di vendite nella seconda metà del 2024 rimarrà invariato rispetto alla prima parte e quindi più debole di quanto inizialmente previsto”. Più nel dettaglio, “si prevede che la seconda metà del 2024 sarà influenzata dalle svalutazioni di alcuni attivi”, segnala ancora il gruppo.
Intanto tra le blue chip milanesi, Moncler è il peggior titolo del Ftse Mib di questo finale di ottava, con la questione Cina che impatta anche sul comparto de lusso. Ora titolo del gruppo del lusso guidato da Remo Ruffini cede oltre il 5%, mettendo da parte le buone performance messe a segno ieri grazie alle valutazioni di Hsbc. Gli analisti della banca UK hanno confermato il rating buy sul titolo dei piumini con un target price di 65 euro.
Utility sul podio di migliori titoli
Se il settore del lusso e quello dell’auto soffrono, quello delle utility si muove controtendenza a Piazza Affari. Il podio dei migliori titoli del FTSE Mib è composto in questo momento da: Hera, Italgas e Terna. Quest’ultima ieri aveva presentato i dati mensili sui consumi energetici che ad agosto hanno messo un deciso rialzo grazie “alle elevate temperature e al settore dei servizi”.
Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale guidata da Giuseppina Di Foggia, nel mese di agosto il fabbisogno di energia elettrica in Italia è stato pari a 27,5 miliardi di kWh, in crescita dell’8,1% rispetto ad agosto 2023. “Si tratta del dato più alto di sempre in termini di consumi per il mese di agosto: le temperature eccezionalmente alte hanno causato un utilizzo sempre più massiccio degli impianti di climatizzazione. Tale fenomeno, combinato con l’aumento dei consumi del settore dei servizi, ha determinato una crescita sostanziale della domanda elettrica”, segnala la società in una nota.
Per Italgas, invece, sotto la lente la decisione del fondo Marguerite di avviare la cessione del 48% di Medea (progetto di Italgas per la realizzazione delle reti di distribuzione del gas naturale in Sardegna, nel quale la società italiana ha una quota del 52%). Secondo quanto riporta “Il Sole 24 Ore“, Blackrock e Marubeni potrebbero essere tra i potenziali fondi interessati. Con un enterprise value di Medea che potrebbe avvicinarsi ai 500 milioni di euro.