Sul Forex, il cambio euro/dollaro si stabilizza a 1,1065 mentre il dollaro/yen risale a 147 in attesa delle aste di titoli giapponesi a 10 e 30 anni di questa settimana.
Borse Europa terminano poco mosse, orfane di Wall Street chiusa per festività
La principali Borse europee chiudono la prima seduta della settimana e del mese di settembre poco mosse, orfane di Wall Street per la festività del Labor Day.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 2 settembre 2024
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni in rialzo dello 0,3%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia la seduta in calo dello 0,15% a 34.320,60 punti.
Poco mossi anche il Dax tedesco (+0,1%), il Cac40 francese (+0,2%) e l’Ibex35 spagnolo (+0,1%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo su Tenaris, Hera e Unipol.
Al contrario, i peggiori del listino sono Leonardo, in scia ai timori di ridimensionamento della spesa militare dopo l’esito delle elezioni regionali in Germania, Diasorin e Telecom Italia.
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Obbligazionario e spread Btp/Bund
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund con il decennale italiano al 3,77% e il benchmark tedesco al 2,33%.
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Forex, Commodity e Cripto
Tra le materie prime, il petrolio Brent a 77 dollari al barile, mentre gli operatori valutano i piani dell’Opec+ per ripristinare parte della produzione nel quarto trimestre.
L’oro viaggia in zona 2.500 dollari l’oncia.
Bitcoin scambia in area 58.500 dollari.
L’agenda degli eventi
Dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati sugli indici Pmi manifatturieri dell’eurozona e dell’Italia. Il primo è rimasto invariato a 45,8 punti, trascinato giù da Germania e Francia, mentre il secondo è risalito a 49,4 punti, evidenziando una contrazione meno marcata del settore.
L’attenzione è rivolta soprattutto ai dati di venerdì sul mercato del lavoro negli Stati Uniti. Il mese scorso, i nonfarm payrolls hanno scatenato una serie di preoccupazioni per una recessione negli Stati Uniti, aumentando le richieste di un taglio dei tassi da parte della Fed. Un altro rapporto debole potrebbe nuovamente alimentare l’avversione al rischio.