Notizie Notizie Italia Panetta torna su debito: “Italia, unico in Ue a spendere per interessi come per tutta istruzione”.

Panetta torna su debito: “Italia, unico in Ue a spendere per interessi come per tutta istruzione”.

21 Agosto 2024 14:24

A un passo dalla soglia dei 3.000 miliardi di euro. La scorsa settimana, nella consueta pubblicazione mensile, la Banca d’Italia ha snocciolato i dati del debito pubblico italiano: a giugno è stato registrato un nuovo record a quota 2.948,5 miliardi.

E il debito torna oggi agli onori della cronaca per le parole del governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, dal palco del Meeting di Rimini: “Il problema cruciale rimane la riduzione del debito pubblico in rapporto al prodotto“. Che rimarca ancora come “la strada maestra passa per una gestione prudente dei conti pubblici, affiancata da un deciso incremento della produttività e della crescita”.

Mandando così un chiaro messaggio all’indirizzo del Governo Meloni in vista della nuova Manovra.

Italia e quel problema cruciale che si chiama debito pubblico

Il debito pubblico resta uno dei temi caldi per l’economia italiana, un pesante “fardello” che deve essere alleggerito con un piano ben dettagliato. Non è nuovo un tema nuovo per il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta. Lo aveva già fatto lo scorso maggio nelle sue prime considerazioni in occasione della relazione annuale della Banca d’Italia e lo ha fatto anche oggi durante il suo intervento a Rimini in occasione della 45esima edizione del ‘Meeting per l’amicizia tra i popoli‘.

Il numero uno di Palazzo Koch parte da una considerazione di partenza: “il problema cruciale rimane la riduzione del debito pubblico in rapporto al prodotto. Un debito elevato rende più onerosi i finanziamenti alle imprese, frenandone la competitività e l’incentivo a investire; espone l’economia italiana ai movimenti erratici dei mercati finanziari. Sottrae risorse alle politiche anticicliche, agli interventi sociali e alle misure in favore dello sviluppo”.

E mette in evidenza un primato in Europa di cui non andare certo fieri: “l‘Italia è l’unico Paese dell’area dell’euro in cui la spesa pubblica per interessi sul debito è pressoché equivalente a quella per l’istruzione. Sottolineo questo confronto perché è emblematico di come l’alto debito stia gravando sul futuro delle giovani generazioni, limitando le loro opportunità”.

Ed esorta: “Affrontare il nodo del debito richiede politiche di bilancio orientate alla stabilità e al graduale conseguimento di avanzi primari adeguati. Tuttavia, la riduzione del debito sarà ardua senza un’accelerazione dello sviluppo economico“.

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Ricetta sul debito? Secondo Panetta, la “strada maestra passa per una gestione prudente dei conti pubblici, affiancata da un deciso incremento della produttività e della crescita. Questo circolo virtuoso aumenterebbe significativamente le probabilità di successo e rafforzerebbe la credibilità delle nostre politiche, alleggerendo il peso della spesa per interessi“. Interessi passivi che costano quasi 100 miliardi l’anno.

Senza tralasciare il capitolo crescita che, sottolinea Panetta, resta l’obiettivo fondamentale per l’Italia. Ma, aggiunge il governatore, “per ottenerla dobbiamo affrontare con decisione i problemi strutturali irrisolti. Dobbiamo concentrarci sulle finalità essenziali: rafforzare la concorrenza, potenziare il capitale umano, accrescere la produttività del lavoro, aumentare l’occupazione di giovani e donne, definire politiche migratorie adeguate”.

Guardando al futuro nella parte conclusiva del suo intervento dichiara: “Il contributo dell’Italia sarà decisivo in questo percorso: affrontare le debolezze strutturali, ridurre il debito pubblico e promuovere una crescita elevata non solo rafforzerà la nostra economia, ma contribuirà anche alla solidità dell’intera Unione europea. Solo così potremo lasciare alle generazioni future un’Italia e un’Europa che abbiano saputo distinguere l’essenziale dal superfluo, orientando le proprie scelte verso ciò che conta davvero”.

Caldo autunno per Italia

E intanto si getta lo sguardo oltre, e si guarda a un periodo sempre caldo per l’Italia: ovvero l’autunno, quando l’esecutivo lavora alla nuova Manovra. Una legge di bilancio che dovrebbe ammontare tra i 22 e i 23 miliardi di euro, con il Governo già al lavoro per trovare le risorse.

Intanto, secondo quanto anticipato nei giorni scorsi in un articolo de “La Stampa“, proprio per finanziare la Manovra il ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) avrebbe in cantiere per il mese di settembre nuove e “innovative” emissioni di debito pubblico. Nella strategia allo studio non ci sarebbe più il BTP Valore (dopo la debole accoglienza dell’ultima edizione), ma più emissioni green. “La previsione è nell’ordine di circa 15 miliardi di raccolta, che contribuiranno a coprire la parte in deficit della prossima manovra, che sarà da almeno 25 miliardi”, si legge sul quotidiano di Torino.