Capitalizzazione Ftse Mib: Ferrari guida la classifica, affonda Stellantis
Ferrari si conferma la prima società di Piazza Affari in termini di capitalizzazione di mercato, in linea con il mese scorso. La casa automobilistica, la cui market cap sfiora i 70 miliardi di euro, amplia il divario con la seconda posizione, occupata ancora da Enel (63,9 miliardi), mentre Intesa Sanpaolo chiude il podio con 61,6 miliardi. L’istituto guidato da Carlo Messina precede un’altra big del comparto bancario, Unicredit, e il colosso dell’oil & gas Eni. Sprofonda sempre più Stellantis, che a inizio aprile primeggiava con un valore di mercato superiore a 80 miliardi.
La Borsa di Milano rappresenta il quinto mercato azionario in Europa per capitalizzazione e racchiude alcune delle maggiori realtà del Paese. In particolare, le 40 società incluse nell’indice Ftse Mib, ponderato per la market cap, rivestono un ruolo importante sia per Piazza Affari, sia per l’economia italiana. Vediamo dunque quali titoli fanno parte del Ftse Mib e qual è il loro peso sull’indice.
Chi sono i più capitalizzati di Piazza Affari
Come emerge dalla tabella sottostante, ad oggi (6 agosto 2024), la società del Ftse Mib con la maggior capitalizzazione è ancora Ferrari. Con i suoi 69,9 miliardi di euro, la società di Maranello ha un peso pari al 10,7% del totale dell’indice. Un primato consolidato dopo i risultati del primo semestre e il miglioramento della guidance per il full year 2024.
Alle sue spalle Enel, con una capitalizzazione di 63,9 miliardi e una ponderazione all’interno dell’indice pari al 9,8%. Il gruppo guidato da Flavio Cattaneo ha riportato utili in crescita e un debito in calo nei primi sei mesi dell’anno, lasciando spazio per un rialzo delle stime e del dividendo.
Due banche al terzo e quarto posto: Intesa Sanpaolo con una capitalizzazione di mercato di 61,6 miliardi e un peso del 9,5% sul Ftse Mib e UniCredit che ha una market cap di 53,8 miliardi (con un peso dell’8,3% sull’indice).
Eni occupa il quinto posto con una capitalizzazione di mercato di 45,6 miliardi (peso del 7%), mentre Stellantis scivola a 42,9 miliardi, quasi la metà rispetto a quattro mesi fa. La casa automobilistica sconta un contesto di settore negativo e problematiche operative specifiche, che sono emerse nei risultati al 30 giugno. La società prevede comunque un miglioramento nel secondo semestre, grazie anche al lancio di almeno 20 nuovi modelli di vetture.
Osservando la struttura settoriale del Ftse Mib, il settore finanziario, con ben 13 società, è quello più presente all’interno dell’indice e quindi maggiormente in grado di influenzare l’andamento generale del listino. Gli altri settori più rappresentati all’interno del paniere principale di Piazza Affari sono le utilities con 7 società a larga capitalizzazione, poi il comparto automotive e quello industriale (entrambi con 4 big cap). Infine, c’è un solo titolo tecnologico, ossia STMicroelectronics.
La classifica completa dei 40 titoli
I 40 titoli del Ftse Mib nella tabella seguente sono ordinati in base alla capitalizzazione di mercato decrescente, ovvero il valore totale delle sue azioni sul mercato (calcolata come moltiplicazione per il prezzo dell’azione per il numero delle azioni in circolazione).
Titolo | Settore | Ultimo prezzo (€) | Variazione 1 anno | Market Cap (mld €) | Peso % sul Ftse Mib |
Ferrari | Automotive | 379,00 | 32,7% | 69,9 | 10,7% |
Enel | Utility | 6,28 | 5,7% | 63,9 | 9,8% |
Intesa Sanpaolo | Banche | 3,37 | 32,5% | 61,6 | 9,5% |
UniCredit | Banche | 33,20 | 48,6% | 53,8 | 8,3% |
Eni | Oil&Gas | 13,88 | 1,1% | 45,6 | 7,0% |
Stellantis | Automotive | 14,20 | -20,5% | 42,9 | 6,6% |
Generali Assicurazioni | Assicurazioni | 21,88 | 16,9% | 34,4 | 5,3% |
STMicroelectronics | Tecnologia | 26,81 | -41,0% | 24,4 | 3,8% |
Prysmian | Industriali | 55,98 | 55,1% | 16,5 | 2,5% |
Poste italiane | Assicurazioni | 11,52 | 13,9% | 15,0 | 2,3% |
Terna | Utility | 7,40 | 2,4% | 14,9 | 2,3% |
Tenaris | Oil&Gas | 12,74 | -14,8% | 14,8 | 2,3% |
Snam | Utility | 4,26 | -7,0% | 14,3 | 2,2% |
Moncler | Moda e Lusso | 51,92 | -16,8% | 14,3 | 2,2% |
Leonardo | Industriali | 20,66 | 59,9% | 11,9 | 1,8% |
Mediobanca | Banche | 13,75 | 16,2% | 11,5 | 1,8% |
Recordati | Health Care | 48,16 | 10,7% | 10,1 | 1,5% |
Campari | Food&Beverage | 7,94 | -34,6% | 9,8 | 1,5% |
Inwit | Tlc e Media | 10,01 | -11,2% | 9,6 | 1,5% |
Banco BPM | Banche | 5,75 | 33,8% | 8,7 | 1,3% |
FinecoBank | Banche | 14,11 | 3,5% | 8,6 | 1,3% |
Banca Mediolanum | Servizi Finanziari | 9,74 | 15,4% | 7,3 | 1,1% |
Nexi | Industriali | 5,31 | -24,8% | 6,8 | 1,0% |
BPER Banca | Banche | 4,73 | 66,6% | 6,7 | 1,0% |
Amplifon | Health Care | 28,24 | -6,9% | 6,4 | 1,0% |
Unipol Gruppo | Assicurazioni | 8,91 | 79,5% | 6,4 | 1,0% |
A2A | Utility | 1,87 | 12,5% | 5,8 | 0,9% |
Banca MPS | Banche | 4,60 | 81,8% | 5,8 | 0,9% |
Diasorin | Health Care | 100,00 | 5,0% | 5,6 | 0,9% |
Brunello Cucinelli | Moda e Lusso | 80,60 | 8,6% | 5,5 | 0,8% |
Pirelli&C | Automotive | 5,23 | 10,2% | 5,2 | 0,8% |
Telecom Italia | Tlc e Media | 0,21 | -15,3% | 4,7 | 0,7% |
Hera | Utility | 3,12 | 17,5% | 4,7 | 0,7% |
Interpump Group | Industriali | 36,74 | -22,4% | 4,0 | 0,6% |
Saipem | Oil&Gas | 1,99 | 40,3% | 4,0 | 0,6% |
Italgas | Utility | 4,78 | -6,5% | 3,9 | 0,6% |
ERG | Utility | 23,44 | -5,3% | 3,5 | 0,5% |
Azimut | Servizi Finanziari | 20,44 | 0,0% | 3,0 | 0,5% |
Bca Pop Sondrio | Banche | 6,35 | 47,9% | 2,9 | 0,4% |
Iveco Group | Automotive | 8,55 | -11,8% | 2,3 | 0,4% |
Fonte: Bloomberg, elaborazione ufficio studi Borse.it, dati al 6 agosto 2024
Come funziona il Ftse Mib
Il Ftse Mib, come la maggior parte degli indici, è un price index, ovvero un indice che viene calcolato sommando le capitalizzazioni di mercato di tutte le società che ne fanno parte. Tuttavia, queste tipologie di indici hanno il difetto che distorcono in parte la realtà, in quanto nel calcolo dei price index non viene considerata per intero la remunerazione che le società danno ai propri azionisti, ma solo quella concessa come apprezzamento in conto capitale (capital gain).
I dividendi non vengono quindi tenuti in considerazione nel calcolo di un indice di tipologia price e così il giorno dello stacco, i titoli subiscono nominalmente un deprezzamento che in teoria dovrebbe essere pari al dividendo pagato. Visto che Piazza Affari è una delle Borse più generose al mondo in termini di dividendi (mediamente del 3-4% annuo), questo effetto nel lungo periodo finisce per pesare sul Ftse Mib, ma per ovviare a ciò è altresì possibile prendere come riferimento la versione Total Return del Ftse Mib che tiene conto anche dello stacco e del reinvestimento di dividendi.