Poste Italiane, conti a fine mese: le attese sui numeri del secondo trimestre
La stagione degli utili scatta questa settimana a Piazza Affari. Sono numerose, infatti, le società del Ftse Mib che annunceranno i conti del secondo trimestre e della prima parte dell’anno nel corso di questa e delle prossime settimane (calendario completo relativo alle trimestrali delle società del Ftse Mib). In arrivo anche i numeri di Poste Italiane che vedrà il consiglio di amministrazione riunirsi il prossimo 29 luglio per l’approvazione della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2024. Il giorno successivo, il 30 luglio è prevista la presentazione ufficiale dei risultati di gruppo.
Vediamo le attese degli analisti aspettando la pubblicazione dei risultati trimestrali.
Preview Poste Italiane: la trimestrale il 30 luglio
In attesa dei risultati finanziari per il secondo trimestre 2024, Poste Italiane ha pubblicato come di consueto il consensus compilato dalla società (consensus che si basa sull’utilizzo di un campione delle più recenti stime finanziarie elaborate e, su base volontaria, inviate a Poste Italiane, dai principali broker che seguono il titolo).
Secondo le aspettative dei broker che seguono il titolo, il gruppo guidato da Matteo Del Fante dovrebbe registrare ricavi totali per il trimestre poco superiori ai 3 miliardi di euro, per l’esattezza le attese sono pari a 3,043 miliardi di euro (con un minimo di 3,002 miliardi e un massimo di 3,077 miliardi). A livello di singole voci, le vendite da servizi finanziari dovrebbero ammontare a 1,318 miliardi e quelli da servizi di corrispondenza, pacchi e distribuzione a 935 milioni. Per i servizi assicurativi e Postepay i ricavi dovrebbero attestarsi rispettivamente a 403 e 387 milioni. Nel secondo trimestre l’Ebit è visto a quota 713 milioni (i 17 broker vedono un minimo di 672 milioni e un massimo di 783 milioni di euro), con un Ebit margin al 23,4%. Quanto all’utile netto, le attese dei broker sono pari a 497 milioni (minimo di 462 – 576 milioni).
Se si prende in considerazione il consensus Bloomberg, il fatturato è stimato a 3,057 miliardi di euro e l’utile è visto a 501 milioni. A livello di marginalità, l’Ebit e l’Ebitda sono attesi rispettivamente a 715,8 milioni e 921,7 milioni.
Per fare un raffronto, Poste Italiane aveva chiuso il secondo trimestre 2023 con ricavi del periodo pari a 3 miliardi, in crescita dell’8,5% su base annua, rispetto a 2,8 miliardi del secondo trimestre del 2022, mentre il risultato operativo (Ebit) era cresciuto di quasi il 10% a 799 milioni (raggiungendo il livello record per il primo semestre dell’anno di 1,6 miliardi, +10,6% rispetto allo stesso periodo del 2022). Un anno fa l’utile netto del secondo trimestre del 2023 era stato pari a 601 milioni, in crescita del 22,1% su base annua rispetto al secondo trimestre del 2022.
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View analisti posizionati sul buy
Vediamo in attesa dei conti quale è la view degli analisti sul titolo Poste Italiane che da inizio anno è salito di quasi il 19%. Il consensus degli analisti su Bloomberg indica per Poste il 77,8% di giudizi buy e il 16,7% Hold, mentre solo 1 analista dice Sell. In media il consensus raccolto da Bloomberg indica per il gruppo guidato da Del Fante un prezzo obiettivo a 13,73 euro con potenziale upside del 12,6% circa.
Poste e la corsa alla digitalizzazione: ecco l’accordo con Bei
Potenziare la digitalizzazione dei servizi e la realizzazione di un ecosistema logistico e postale più moderno, efficiente e sostenibile con un accordo di finanziamento dal valore di 450 milioni di euro. Un‘intesa ufficializzata lo scorso 11 luglio da Gelsomina Vigliotti, vicepresidente Bei, e Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane.
Nel dettaglio, gli interventi principali riguardano l’automazione e digitalizzazione dei processi logistici anche grazie all’apertura di due nuovi HUB pacchi, tra cui il primo nel sud Italia, la migrazione in cloud delle piattaforme software, il potenziamento dei canali fisici e digitali al fine di garantire un’esperienza di eccellenza ai propri clienti nell’interazione con Poste Italiane, l’introduzione di strumenti di intelligenza artificiale a supporto della automazione dei processi di business e operativi e il rafforzamento della sicurezza fisica e informatica. Il finanziamento prevede anche una componente “Green” a fronte di investimenti diretti a migliorare l’efficienza energetica e l’elettrificazione del parco veicoli.
Poste Italiane punta a diventare da operatore postale tradizionale ad un operatore logistico completo, assicurando la sostenibilità economica e ambientale dei suoi processi. La collaborazione tra la BEI e Poste Italiane si fonda su una relazione di circa 25 anni, con dieci accordi firmati per un totale di quasi 3,3 miliardi di euro, di cui 1,273 miliardi (comprensivi del nuovo prestito, non ancora erogato) in essere alla data attuale. Questa partnership ha contribuito alla digitalizzazione dei servizi, allo sviluppo delle infrastrutture informatiche e logistiche, alla mobilità sostenibile e all’efficienza energetica.