I titoli del giorno a Piazza Affari: corre Prysmian, bene la difesa e giù Generali
Andamento prudente per Piazza Affari e le altre borse del Vecchio Continente. L’Europa guarda con attenzione alla situazione politica in Francia, ma attende anche aggiornamenti dagli Stati Uniti, dove si terrà questo pomeriggio l’audizione al Senato del presidente della Fed, Jerome Powell. In questo clima, il Ftse Mib viaggia poco mosso, con acquisti su Prysmian, Leonardo e Iveco Group, mentre perde terreno Generali Ass.
Prysmian in vetta al Ftse Mib
Le azioni Prysmian viaggiano in testa al listino principale, sostenute dai giudizi positivi degli analisti. Nel dettaglio, Jefferies ha promosso il titolo da “hold” a “buy”, alzando il target price da 58 a 73 euro, mentre Citigroup ha incrementato il prezzo obiettivo da 62,5 a 67,5 euro.
Jefferies ha rimosso i rischi per l’Ebitda 2024 derivanti dalla normalizzazione dei prezzi nell’Elettrificazione e dallo smaltimento delle scorte nel mercato delle telecomunicazioni. Gli strategist vedono prospettive di crescita per il segmento Power Grids, che potrebbero portare a un aggiornamento delle previsioni e sostenere gli obiettivi di medio termine dell’azienda di cavi. Infine, sottolineano le significative sinergie dall’acquisizione di Encore Wire.
Il prezzo obiettivo di 73 euro implica un upside del 26% rispetto alla chiusura di ieri (57,72 euro)
Nel frattempo, Citi ha aperto un osservatorio di 30 giorni sui catalyst positivi per la società, in vista dei risultati del secondo trimestre che verranno diffusi il 31 luglio. Secondo gli analisti, l’accordo con Encore Wire rafforzerà la presenza di Prymian nel mercato del filo di rame negli Stati Uniti. Per Citi, Prysmian potrebbe aggiornare la guidance sull’Ebitda ad un range tra 1,88 e 1,95 miliardi di euro, rispetto alla forchetta attuale di 1,575-1,675 miliardi.
Secondo Bloomberg, ora il titolo conta 13 raccomandazioni di acquisto, 4 hold e 2 sell, con un target price medio di 62,49 euro.
Leonardo e Iveco sugli scudi a Piazza Affari
Acquisti sul settore della difesa, grazie agli ultimi sviluppi positivi per Leonardo e per la divisione IDV di Iveco Group.
Per quanto riguarda Leonardo, il focus è soprattutto sull’ultimo decreto ministeriale che indica investimenti per 8 miliardi, su un orizzonte di 30 anni, destinati all’acquisto di 24 Eurofighter. In questo schema, la società guidata da Roberto Cingolani risulta “prime contractor” e si appresta dunque ad aggiudicarsi una quota significativa dell’ordine.
Secondo gli analisti di Banca Akros, Leonardo “punta a nuovi ordini per 19,5 miliardi di euro nel 2024” e si appresta a pubblicare conti superiori al consensus (Cda in calendario il 30 luglio).
Il titolo beneficia anche delle attese relative alla recente partnership con Rheinmetall per la costruzione di carri armati destinati all’esercito italiano. L’accordo porterà ad una maggiore collaborazione nel settore europeo degli armamenti e, secondo l’Ad, permetterà di accedere a nuovi mercati globali, su cui sarebbe difficile competere altrimenti.
Iveco ha siglato negli ultimi giorni un accordo con l’Esercito brasiliano per la fornitura di 420 veicoli leggeri multiruolo all’esercito brasiliano nell’arco di 10 anni. Le prime consegne sono attese per il 2026 e il contratto ha un valore complessivo di circa 235 milioni di euro. Secondo Equita Sim, la divisione Iveco Defence Vehicles dovrebbe pesare intorno al 7% del fatturato e il 12% dell’adjusted Ebit industriale nel 2024.
Generali maglia nera del Ftse Mib
In controtendenza Generali Assicurazioni, in coda al Ftse Mib dopo le stime di Jefferies sulla trimestrale in uscita l’8 agosto.
Gli analisti manifestano preoccupazione per le perdite subite dal settore assicurativo a causa delle recenti catastrofi naturali. Tra aprile e giugno 2024, fenomeni meteorologici estremi come le inondazioni in Germania hanno avuto un impatto economico stimato tra i 2,4 e i 3,6 miliardi di euro. Analoghe perdite economiche sono state registrate in Italia, in particolare nelle regioni di Lombardia, Veneto e Piemonte, così come in Austria e nell’Europa dell’Est.
Il CEO di Generali France ha menzionato anche danni per circa 50 milioni di euro a seguito dei disordini in Nuova Caledonia, e si stima che le attività dannose umane abbiano generato fino a 35 miliardi di euro di costi.
Per quanto concerne il settore Vita, Jeffries ha rivisto al ribasso le sue stime per il secondo trimestre, allineandosi alle previsioni del management. Gli analisti sottolineano l’importanza di considerare la diminuzione del Life Contract Service Margin in Italia, l’effetto dei cali del Cac 40 in Francia sui potenziali profitti, e l’impatto dei minori rendimenti sovrani in Cina. Si prevede che questi fattori influenzino negativamente i profitti di Generali per un totale di circa 500 milioni di euro.
“Il nostro target price scende da 22,5 a 22 euro”, affermano gli esperti di Jefferies, aggiustando le loro previsioni sugli utili. Nonostante ciò, le stime sul rendimento del dividendo consentono di mantenere una raccomandazione di Hold sul titolo. Generali conta 10 Buy, 13 Hold e 2 Sell, con un prezzo obiettivo medio di 24,42 euro.