Le sfide contro l’evasione fiscale in Italia: il rapporto della Commissione UE
Il rapporto pubblicato oggi dalla Commissione Europea mette in luce che, nonostante le numerose iniziative introdotte negli ultimi anni per promuovere la conformità fiscale, l’evasione fiscale in Italia è ancora un problema significativo.
Tra le misure recenti adottate, spiccano l’obbligo della fatturazione elettronica e vari incentivi governativi volti a favorire i pagamenti elettronici. Secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), l’indicatore della ‘propensione all’evasione’ è calato dal 21% nel 2016 al 17,2% nel 2020, fino a raggiungere il 15,3% nel 2021.
Nonostante questi miglioramenti, il divario di conformità sull’IVA, ovvero la differenza tra le entrate fiscali effettive e quelle teoriche, rimane al 10,8%, un valore superiore rispetto alla media europea del 5,4%. Gli arretrati fiscali in sospeso sono diminuiti di 13,7 punti percentuali, attestandosi al 199,9% delle entrate nette totali per il 2021. Tuttavia, questo valore è ancora significativamente più alto rispetto alla media dell’Unione Europea.
La Commissione Europea sottolinea che l’elevato ammontare degli arretrati fiscali in Italia è principalmente dovuto alle normative contabili nazionali che impediscono la cancellazione degli arretrati considerati inesigibili, mentre la quota di ‘arretrati inesigibili’ nel paese è molto bassa.