Borse Europa terminano in una pioggia di vendite, pesano le incertezze legate al rischio politico in Francia
Le borse europee chiudono la seduta odierna in rosso, dopo i prezzi alla produzione Usa che sorprendono al ribasso all’indomani della Fed.
L’azionario europeo continua a scontare le incertezze legate al rischio politico in Francia, dopo l’esito delle europee e la convocazione delle elezioni anticipate da parte di Macron. Alcuni temono che i partiti della destra francese, in caso di vittoria, possano introdurre politiche fiscali più accomodanti.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 13 giugno 2024
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni in ribasso dell’1,9%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia la seduta in calo del 2,18% a 33.609,85 punti, maglia nera in Europa.
Negativi anche il Dax tedesco (-2%), il Cac40 francese (-2%) e l’Ibex35 spagnolo (-1,6%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo su Telecom Italia, Hera e Diasorin.
Al contrario, i peggiori del listino sono Iveco Group, Banca Monte Paschi Siena e Azimut.
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Obbligazionario e spread Btp/Bund
Rendimenti in rialzo sull’obbligazionario europeo.
Lo spread Btp-Bund con il decennale italiano al 3,95% e il benchmark tedesco al 2,5%.
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Forex, Commodity e Cripto
Sul Forex, l’euro/dollaro scivola a 1,076 mentre il dollaro/yen oscilla in area 157 in attesa della riunione di domani della Bank of Japan.
Tra le materie prime, il petrolio Brent tiene sopra gli 82 dollari al barile.
L’oro viaggia in zona 2.300 dollari l’oncia.
Bitcoin scambia in area 66.500 dollari.
L’agenda degli eventi
Gli investitori digeriscono le ultime indicazioni giunte dalla Fed, che ha mantenuto invariati i tassi nel range 5,25-5,50% e ha segnalato un solo taglio dei tassi nel 2024, anche se i dot plot non tengono a pieno in considerazione i dati positivi di ieri sull’inflazione al consumo.
Oggi, inoltre, i prezzi alla produzione hanno evidenziato un calo inatteso dello 0,2% su base mensile e un rallentamento al 2,2% su base annua (0% e 2,3% il dato core), mentre le richieste di sussidi di disoccupazione negli Usa sono salite sui massimi da agosto. Nella zona euro, la produzione industriale ha registrato una flessione congiunturale dello 0,1% e tendenziale del 3%.