BTP e spread si confermano ostaggio tassi Bce ma anche Fed. Rendimenti 10y riscattano verso 4%
All’indomani del grande annuncio della Bce sui tassi, che sono stati tagliati per la prima volta dal 2019, ovvero dall’era in cui la Banca centrale europea era capitanata ancora dell’ex presidente del Consiglio Mario Draghi, lo spread BTP-Bund a 10 anni sale oltre la soglia di 133 punti base, scontando la marcia rialzista dei rendimenti dei titoli di stato italiani.
Il rialzo dei rendimenti obbligazionari sul mercato dei titoli di stato dell’area euro, va detto, si è presentato già ieri, sulla scia del Sell The News che ha colpito i bond dopo l’annuncio di Francoforte.
Titoli di stato area: sell scattati con annuncio primo taglio tassi di Lagarde
Nella giornata di ieri, giovedì 6 giugno 2024, la Bce guidata da Christine Lagarde ha soddisfatto infatti le aspettative dei mercati, annunciando che i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno ridotti rispettivamente al 4,25%, al 4,50% e al 3,75%, con effetto dal 12 giugno 2024″.
I mercati azionari sono saliti, anche a dispetto dell’incertezza sulla direzione dei tassi nelle prossime riunioni del Consiglio direttivo dell’Eurotower, mentre le vendite hanno colpito i BTP e i titoli di stato dell’area euro, che avevano guadagnato nelle settimane precedenti e che dunque, dopo quei rialzi, sono stati colpiti da naturali prese di beneficio.
Report occupazionale Usa fa da market mover
Gli smobilizzi continuano nella giornata di oggi, complice la diffusione del report occupazionale Usa, market mover principale della sessione odierna.
Dal report è emerso che, nel mese di maggio, l’economia degli Stati Uniti ha creato ben 272.000 nuovi posti di lavoro, in deciso rialzo rispetto ai +165.000 posti di lavoro creati ad aprile, e ben oltre i 190.000 posti di lavoro attesi dal consensus degli analisti intervistati da Dow Jones.
E’ vero che il tasso di disoccupazione Usa è salito al 4%, superando la soglia psicologica per la prima volta dal gennaio del 2022.
Ma l’interpretazione del report occupazionale è hawkish, soprattutto se si considera che gli ultimi dati arrivati dal mercato del lavoro Usa avevano presentato un quadro più debole delle previsioni: il riferimento è al numero relativo ai posti vacanti negli Stati Uniti, scesi al minimo degli ultimi tre anni, e al rapporto ADP.
Entrambi gli indicatori erano tornati a sostenere la prospettiva di una erosione dei fondamentali economici Usa che avrebbe portato la Fed di Jerome a tagliare i tassi sui fed funds almeno una volta entro quest’anno. La prospettiva aveva calmato molto probabilmente i nervi anche alla Bce, suo malgrado dipendente dalla Fed per il problema dell’inflazione importata.
Queste scommesse su almeno un taglio dei tassi Usa da parte della Fed, che si erano appena riaccese, sono state oggi smentite dal report occupazionale Usa, che ha mostrato un mercato del lavoro decisamente più solido di quanto previsto.
Occhio anche alla componente dell’inflazione, misurata dal trend dei salari orari che, in media, sono saliti a maggio dello 0,4% su base mensile e del 4,1% su base annua. Il consensus aveva stimato invece rialzi rispettivamente pari a +0,3% e +3,9%.
Boom tassi Treasury Usa con fattore Fed. Contagiati i BTP e i bond euro
Immediato è stato il boom dei tassi dei Treasury a 10 anni, balzato fino a oltre +14 pb al 4,22%.
La nuova carica di sell off sui titoli di stato Usa è tornata a contagiare subito i BTP e gli altri titoli di stato dell’area euro che, oltre al timore di una Bce più cauta a tagliare i tassi nel corso del 2024, pagano ora anche il fattore Fed che più volte, insegna la storia, detta legge anche sui mercati dei titoli di stato dell’area euro, così come alla stessa Lagarde.
Alle 16.20 circa ora italiana, i tassi dei titoli di stato francesi a 10 anni salgono di 6,6 pb al 3,089%. Si riavvicinano pericolosamente alla soglia del 4% i tassi dei BTP a 10 anni, avanzando al 3,945%.
Su anche i rendimenti dei titoli di stato spagnoli, che mettono a segno uno scatto che li porta al 3,341%, mentre i tassi dei titoli di stato portoghesi avanzano al 3,205%.
I tassi dei Bund tedeschi a 10 anni viaggiano al di sopra del 2,6%. In evidenza anche i rendimenti dei titoli di stato della Grecia, che balzano di oltre 7 punti al 3,640%.