I titoli del giorno a Piazza Affari: tra le storie STM ed Enel. Banche e Saipem in affanno
Dopo un positivo avvio d’ottava, oggi le vendite fanno capolino in Europa dopo l’incerta chiusura di Wall Street. Debolezza anche a Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che viaggia a quota 34.249,52 punti (-1,21%). Sui mercati si guarda ai recenti dati macro, in particolar modo all’indice Ism che allunga la serie di dati che suggeriscono, spiegano da Mps Capital Services, un indebolimento dell’economia americana e i mercati stanno prendendo nota.
“Mentre il mercato europeo attende con una certa fiducia la prossima decisione della Banca Centrale Europea (BCE), che si prevede includerà un taglio dei tassi, Wall Street sembra attraversare un momento di incertezza. A causa di problemi tecnici e preoccupazioni per la robustezza dell’economia americana, sono emerse prese di profitto che, nonostante abbiano portato a chiusure leggermente positive, hanno lasciato il Dow Jones al di fuori di questo modesto rialzo”, segnala Gabriel Debach, market analyst di eToro.
Osservando le performance dei singoli titoli del Ftse Mib, sale STMicroelectronics. Si muovono in calo i bancari, con Bper Banca, Monte dei Paschi di Siena e UniCredit che cedono oltre il 3%.
STM, maglia rosa del Ftse Mib
Scambi in rialzo per STM che sale in vetta al Ftse Mib. Il big italo-francese dei chip e i cinesi di Geely Auto hanno annunciato la firma di un accordo a lungo termine per la fornitura di semiconduttori in carburo di silicio (SiC) per le auto elettriche per migliorare l’efficienza e le prestazioni dei motori. Inoltre, Geely e STM hanno istituito un laboratorio congiunto per scambiarsi informazioni ed esplorare soluzioni innovative correlate alle architetture elettroniche/elettriche (E/E) delle automobili (come l’infotainment di bordo o i sistemi Smart Cockpit), ai sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) e ai NEV.
Tra le principali case automobilistiche in Cina, Geely Auto ha venduto un totale di 1,68 milioni di veicoli nel 2023 e le vendite di NEV hanno raggiunto le 480.000 unità, pari al 28% delle vendite totali dell’azienda nell’anno. Questo volume di vendita dei NEV rappresenta un incremento anno su anno del 48%, a testimonianza del successo della transizione di Geely
Auto verso i NEV e del suo crescente impatto sul settore.
“Non sono presenti ulteriori dati finanziari dell’accordo, ma la notizia è positiva in quanto rafforza il ruolo di STM come fornitore chiave di tecnologie avanzate per l’automotive e aumenta la visibilità sul ramp up della produzione di SiC in Cina – commentano gli analisti di Equita -. Inoltre, dopo Tesla (che pensiamo rimarrà il primo cliente del SiC, con una produzione di auto elettriche intorno ai 2 milioni all’anno nel 2024 e nel 2025), l’accordo permette a STM di diversificare da un punto di vista geografico i ricavi aumentando l’esposizione al mercato cinese (che continua ad essere il principale driver dell’elettrificazione dell’automotive)”.
Enel, Moody’s migliora l’outlook
Scambi incerti in Borsa per Enel nonostante la positiva valutazione di Moody’s. Secondo quanto si apprende in una nota della società guidata da Cattaneo, l’agenzia di rating Usa ha migliorato l’outlook sui rating del gruppo a “stabile” da “negativo”.
Moody’s ha spiegato che il miglioramento dell’outlook a “stabile” e la conferma del rating riflettono principalmente la solida performance finanziaria del 2023 e del primo trimestre 2024 che, in linea con gli obiettivi del Piano Strategico, evidenzia l’atteso progressivo rafforzamento del profilo finanziario di Enel. Tale risultato riflette, inoltre, il positivo avanzamento del programma di dismissioni entro il 2024, nonché un miglioramento del profilo di rischio del business lungo l’arco di piano.
“Seppure atteso, giudichiamo positivo il miglioramento dell’outlook di Moody’s su Enel. Il titolo continua a trattare su multipli interessanti con un PE 2024 di 10 volte, EV/EBITDA di 6,4 volte ed uno yield del 6,8%”, commentano gli analisti di Equita che confermano il rating buy su Enel.
Bancari e petroliferi, i peggiori del Ftse Mib
Seduta all’insegna della debolezza per alcuni big del comparto bancario europeo, tra cui Bper e Mps che cedono oltre il 4%. Peasanti cali anche UniCredit. Anche il comparto oil è in affanno oggi a Piazza Affari, come testimoniamo le performance di Saipem che lascia sul terreno oltre il 3%.