Capitalizzazione Ftse Mib: Enel torna ad essere la regina con 68,6 mld, anche Ferrari e Intesa sul podio
Enel sorpassa tutti e torna ad essere la società con la maggiore capitalizzazione di mercato all’interno dell’indice Ftse Mib. Se al primo posto c’è la maggior utility italiana che vale 68,6 miliardi di euro, al secondo e al terzo posto ci sono rispettivamente Ferrari (67,8 mld) e Intesa Sanpaolo. Quest’ultima, con una market cap di 65,9 miliardi, si posiziona davanti a Stellantis (63,9 miliardi) che scivola fuori dal podio.
Piazza Affari è il principale mercato azionario italiano e il quinto per capitalizzazione in Europa. Le società quotate su Piazza Affari rappresentano quindi una parte importante dell’economia tricolore, ma tra tutti i titoli presenti su Borsa Italiana assumono un ruolo di primaria importanza in particolare quelli inseriti all’interno dell’indice Ftse Mib. Si tratta infatti di un indice ponderato sulla base della capitalizzazione di mercato che rappresenta l’andamento di un paniere delle 40 società a maggiore capitalizzazione presenti sull’intero listino di Piazza Affari.
Quali sono i titoli che ad ora fanno parte del Ftse Mib e quanto pesano sull’indice?
Chi sono i più capitalizzati di Piazza Affari
Come emerge dalla tabella sottostante ad oggi (4 giugno 2024) Enel è il titolo del Ftse Mib che vanta la maggiore capitalizzazione. Nel giro di un mese, l’azione del gruppo guidato da Flavio Cattaneo ha visto la market cap impennarsi, passando dai 64,5 miliardi di euro di inizio maggio agli 68,6 miliardi di oggi (il che implica un peso della società per il 9,5% circa sull’indice). A giugno, come detto, c’è stato il sorpasso di Enel (a lunga considerata la regina del Ftse Mib in termini di capitalizzazione) nei confronti di Ferrari, l’ex capolista, che vanta una capitalizzazione di 67,8 miliardi e una ponderazione all’interno dell’indice del 9,4%.
Al terzo posto troviamo Intesa Sanpaolo con una capitalizzazione di mercato di 65,9 miliardi e un peso del 9,1% sull’indice, mentre esce fuori dal podio Stellantis che vale 63,9 miliardi (con un peso dell’8,8%% sull’indice). In quinta posizione c’è UniCredit (61,1 miliardi e un peso del 8,4%) seguita da Eni (46,5 mld e un peso del 6,4%). Poi c’è Generali, il colosso assicurativo, che ha una capitalizzazione di 37 miliardi e un peso del 5,1%.
Osservando la struttura settoriale dell’indice Ftse Mib il settore finanziario, con ben 13 società, è quello più presente all’interno del Ftse Mib e quindi maggiormente in grado di influenzare l’andamento generale del listino. Altri settori più “diffusi” all’interno della composizione del paniere principale di Piazza Affari sono le utilities con 7 società a larga capitalizzazione, poi il comparto automotive e quello industriale (entrambi con 4 società). Come detto, c’è un solo titolo tecnologico: ovvero STMicroelectronics.
La classifica completa dei 40 titoli
I 40 titoli del Ftse Mib nella tabella seguente sono ordinati in base alla capitalizzazione di mercato decrescente, ovvero il valore totale delle sue azioni in circolazione sul mercato (calcolata come moltiplicazione per il prezzo dell’azione per il numero delle azioni in circolazione).
Titolo | Settore | Ultimo prezzo (€) | Variazione 1 anno | Market Cap (mld €) | Peso % sul Ftse Mib |
Enel | Utility | 6,74 | 11,6% | 68,6 | 9,5% |
Ferrari | Automotive | 375,50 | 34,4% | 67,8 | 9,4% |
Intesa Sanpaolo | Banche | 3,61 | 58,8% | 65,9 | 9,1% |
Stellantis | Automotive | 20,10 | 35,9% | 63,9 | 8,8% |
UniCredit | Banche | 36,35 | 92,7% | 61,1 | 8,4% |
Eni | Oil&Gas | 14,16 | 7,7% | 46,5 | 6,4% |
Generali Assicurazioni | Assicurazioni | 23,55 | 29,9% | 37,0 | 5,1% |
STMicroelectronics | Tecnologia | 38,68 | -7,8% | 35,3 | 4,9% |
Tenaris | Oil&Gas | 14,69 | 18,9% | 17,3 | 2,4% |
Moncler | Moda e Lusso | 61,78 | -4,0% | 17,0 | 2,3% |
Poste italiane | Assicurazioni | 12,85 | 28,5% | 16,8 | 2,3% |
Prysmian | Industriali | 59,38 | 62,7% | 16,5 | 2,3% |
Terna | Utility | 7,76 | -2,0% | 15,6 | 2,2% |
Snam | Utility | 4,42 | -11,2% | 14,9 | 2,1% |
Leonardo | Industriali | 23,78 | 128,3% | 13,7 | 1,9% |
Mediobanca | Banche | 14,44 | 34,9% | 12,3 | 1,7% |
Campari | Food&Beverage | 9,33 | -25,0% | 11,5 | 1,6% |
Recordati | Health Care | 48,12 | 12,3% | 10,1 | 1,4% |
Banco BPM | Banche | 6,48 | 68,8% | 9,8 | 1,4% |
Inwit | Tlc e Media | 10,06 | -14,9% | 9,7 | 1,3% |
FinecoBank | Banche | 14,69 | 15,9% | 9,0 | 1,2% |
Nexi | Industriali | 6,09 | -18,0% | 8,0 | 1,1% |
Banca Mediolanum | Servizi Finanziari | 10,52 | 27,9% | 7,8 | 1,1% |
Amplifon | Health Care | 32,83 | -1,9% | 7,4 | 1,0% |
BPER Banca | Banche | 4,82 | 92,0% | 6,8 | 0,9% |
Unipol Gruppo | Assicurazioni | 9,32 | 93,7% | 6,7 | 0,9% |
Brunello Cucinelli | Moda e Lusso | 93,35 | 12,7% | 6,3 | 0,9% |
A2A | Utility | 1,95 | 21,9% | 6,1 | 0,8% |
Banca MPS | Banche | 4,82 | 115,0% | 6,1 | 0,8% |
Pirelli&C | Automotive | 5,91 | 28,2% | 5,9 | 0,8% |
Diasorin | Health Care | 99,14 | 0,3% | 5,5 | 0,8% |
Telecom Italia | Tlc e Media | 0,25 | -0,4% | 5,5 | 0,8% |
Hera | Utility | 3,42 | 15,6% | 5,1 | 0,7% |
Interpump Group | Industriali | 43,00 | -17,3% | 4,7 | 0,6% |
Saipem | Oil&Gas | 2,16 | 69,3% | 4,3 | 0,6% |
Italgas | Utility | 4,96 | -10,1% | 4,0 | 0,6% |
ERG | Utility | 26,10 | -0,1% | 3,9 | 0,5% |
Azimut | Servizi Finanziari | 24,33 | 27,6% | 3,5 | 0,5% |
Bca Pop Sondrio | Banche | 7,06 | 90,0% | 3,2 | 0,4% |
Iveco Group | Automotive | 10,99 | 49,5% | 3,0 | 0,4% |
Fonte: Bloomberg, elaborazione Ufficio Studi FOL, dati al 4 giugno 2024
Come funziona il Ftse Mib
Il Ftse Mib, come la maggior parte degli indici, è un price index, ovvero un indice che viene calcolato sommando le capitalizzazioni di mercato di tutte le società che ne fanno parte. Tuttavia, queste tipologie di indici hanno il difetto che distorcono in parte la realtà, in quanto nel calcolo dei price index non viene considerata per intero la remunerazione che le società danno ai propri azionisti, ma solo quella concessa come apprezzamento in conto capitale (capital gain).
I dividendi non vengono quindi tenuti in considerazione nel calcolo di un indice di tipologia price e così il giorno dello stacco, i titoli subiscono nominalmente un deprezzamento che in teoria dovrebbe essere pari al dividendo pagato. Visto che Piazza Affari è una delle Borse più generose al mondo in termini di dividendi (mediamente del 3-4% annuo), questo effetto nel lungo periodo finisce per pesare sul Ftse Mib, ma per ovviare a ciò è altresì possibile prendere come riferimento la versione Total Return del Ftse Mib che tiene conto anche dello stacco e del reinvestimento di dividendi.