Trimestrali Ftse Mib: il 9 maggio c’è Enel. Analisti vedono “buon inizio d’anno”
A Piazza Affari è suonata ufficialmente l’ora delle trimestrali. Molte le big del Ftse Mib, tra cui diversi titoli del comparto bancario, che hanno annunciato e annunceranno in settimana i numeri del primo trimestre 2024. Sono molto attesi anche i risultati di Enel che verranno annunciati il 9 maggio a mercati chiusi. A pochi giorni dalla pubblicazione il colosso dell’energia guidato da Flavio Cattaneo ha pubblicato l’aggiornamento trimestrale sui dati operativi di gruppo.
Cosa si attendono gli analisti
Enel dovrebbe iniziare il 2024 bene e registrare un solido trimestre. Queste, almeno, le attese degli analisti di Barclays e Goldman Sachs che hanno messo sotto la lente d’ingradimento il titolo nelle scorse settimane.
Soffermandoci prima sulle previsioni degli analisti raccolte da Bloomberg, il primo trimestre di Enel dovrebbe chiudersi con ricavi per circa 25 miliardi di euro, un profitto operativo di 2,82 miliardi e un Ebitda di 4,16 miliardi. Il debito netto dovrebbe, invece, attestarsi a quota 60,59 miliardi contro i 67,62 miliardi dell’ultimo scorcio del 2023.
Barclays e Goldman Sachs, atteso un solido trimestre
Entriamo più nel dettaglio e vediamo quali sono le indicazioni arrivate da Goldman Sachs e Barclays su Enel. La banca d’affari Usa si attende “un forte inizio d’anno, grazie alla produzione idroelettrica superiore alla media nella maggior parte delle aree geografiche e ai resilienti margini di vendita al dettaglio“. Gli esperti stimano un Ebitda superiore al consensus e pari a circa 5,75 miliardi (nel dettaglio per l’Italia le attese sono pari a 2,9 miliardi, in Spagna 1,26 miliardi, e Latam 1,40 miliardi). L’utile netto del primo trimestre è, invece, atteso a quota 1,88 miliardi e il debito netto dovrebbe attestarsi a circa 60,5 miliardi. In vista della trimestrale, Goldman Sachs conferma il target price di 8,65 euro.
Anche Barclays, che conferma il rating overweight e il prezzo obiettivo a 8 euro, si attende “un buon inizio d’anno” per Enel. In particolare, gli esperti della banca inglese si attende una crescita annua del 21% dell’utile netto nei primi tre mesi del 2024. Nella preview di Barclays si legge: “Prevediamo un utile netto ordinario pari a 1,836 miliardi di euro, ovvero una crescita del 21% su base annua, trainata da un Ebitda stimato in aumento del 4% su base annua. Nel dettaglio, l’Ebitda del primo trimestre 2024 è atteso a 5,705 miliardi, trainato da una forte performance nelle attività di vendita al dettaglio e rinnovabili”. E ancora, le attese in termini di Ebit sono pari 3,892 miliardi (+8% a/a).
Le attese per l’intero 2024
Come sempre, il mercato e gli investitori guardano anche alle stime per l’intero esercizio. A fine aprile, Enel ha pubblicato le stime degli analisti per l’intero 2024. Secondo le previsioni del consensus degli analisti che seguono il titolo (22 broker), il gruppo energetico guidato da Flavio Cattaneo dovrebbe registrare ricavi per 21,95 miliardi di euro nel 2024, con l’utile netto atteso a 6,54 miliardi e l’Eps di 0,64 euro. Il debito netto è invece visto a quota 52,64 miliardi nel 2024, 49,81 miliardi nel 2025 e 51,51 nel 2026.
Enel e la produzione elettrica (senza emissioni)? Balza all’82% nel primo trimestre
Intanto ieri in attesa dei risultati finanziari sono arrivate alcune indicazioni operative. Enel ha, infatti, pubblicato il “Quarterly Bulletin”, con tutti i dati operativi del gruppo relativi al primo trimestre 2024. Tra i principali c’è l’aumento della produzione di energia elettrica “emission free” che nei primi tre mesi dell’anno si è portata al livello record dell’82% rispetto al 70% dell’analogo periodo nel 2023. In Italia la produzione rinnovabile sale, invece, del 34,1% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Enel segnala che il report, pubblicato in anticipo rispetto all’approvazione da parte del consiglio di amministrazione e alla divulgazione dei dati economico-finanziari contenuti nei documenti contabili periodici, si pone l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la trasparenza del gruppo nei confronti della comunità finanziaria, in linea con le best practice dei mercati più evoluti.