I titoli del giorno a Piazza Affari: Eni e Saipem avanzano, Iveco ancora in panne
Regna la cautela sui listini europei, con gli investitori alla finestra prima delle indicazioni che arriveranno nel primo pomeriggio dalla Banca centrale europea (Bce). Il tutto mentre gli operatori stanno digerendo anche i dati di ieri relativi all’inflazione Usa che è stata superiore alle attese. Come sottolinea Pierre Veyret, analista tecnico di ActivTrades, “i dati sull’inflazione statunitense, superiori alle attese, hanno creato scompiglio negli asset più rischiosi, con picchi di volatilità su quasi tutti i benchmark azionari, da Tokyo a New York. In effetti, la recente serie di dati economici solidi che mostrano la tenuta dell’economia statunitense, unita al fatto che la lotta all’inflazione non è ancora finita, ha spinto gli operatori a ridimensionare le speranze di un taglio dei tassi”.
E il mercato si interroga anche sull’impatto che le potenziali mosse della Fed potrebbero avere sulla narrativa di oggi della Bce. “Attesa anche per il meeting Bce, dove la Lagarde sarà sicuramente sollecitata ad esprimersi sulle ripercussioni che il nuovo quadro Fed potrà avere sull’azione della Bce”, commentano gli strategist di Mps Capital Services.
Volgendo lo sguardo a Piazza Affari, la Borsa di Milano mostra una certa prudenza, con l’indice Ftse Mib scivola sotto quota 34mila punti e mostra una flessione dello 0,76% circa. Intonazione positiva per le big del comparto oil con Erg, Saipem ed Eni in evidenza. Iveco Group resta anche oggi sul fondo del listino milanese.
Saipem ed Eni in corsa
Rialzi per le big del comparto oil a Piazza Affari. In testa al listino c’è Eni che sale dell’1,2%, tonica anche Erg che è ora in vetta al listino. Segno positivo anche Saipem che guadagna lo 0,6% circa, limando i guadagni visti in mattinata. Il gruppo attivo nel settore dei servizi petroliferi sarà una delle prime big del Ftse Mib a pubblicare i conti del primo trimestre 2024 (Calendario completo della stagione delle trimestrali sul Ftse MIb).
I numeri di Saipem verranno approvati dal consiglio di amministrazione nella giornata di lunedì 22 aprile, con la comunicazione ufficiale al mercato. Il giorno successivo, il 23 aprile, è invece in calendario la conference call con la comunità finanziaria. Gli analisti di Equita, che mantengono una valutazione hold su Saipem, si attendono “una performance nel primo trimestre 2024 che continui a mostrare un buon momentum degli utili grazie al business offshore, con l’incidenza dei progetti a bassa marginalità della backlog review in progressiva diminuzione”. Entrando più nel dettaglio nella preview diffusa oggi si legge che il fatturato dovrebbe mostrare una crescita del 21% su base annua con una marginalità all’8,3%.
Iveco ancora nelle retrovie
Iveco resta nelle retrovie del Ftse Mib, con un ribasso di circa il 3% e viaggia sotto la soglia dei 13 euro. Il titolo è al momento, insieme a Leonardo, tra i peggiori del Ftse Mb della settimana con un calo di oltre il 6%. In generale, oggi i titoli della galassia Agnelli dopo la pubblicazione dei conti e della lettera agli azionisti da parte di Exor.
Per la holding della famiglia Agnelli che controlla anche Iveco, Stellantis e Juventus, il 2023 è stato chiuso con un utile consolidato di 4.194 milioni di euro, una diminuzione netta di 33 milioni rispetto all’anno precedente. Nel 2023, spiega la società guidata da John Elkann, la quota del risultato delle controllate e delle partecipazioni è aumentata di 1.747 milioni e le performance positive dei fondi di investimento hanno contribuito con 498 milioni, mentre i risultati del 2022 includevano una plusvalenza netta di 2.424 milioni realizzata dalla cessione di PartnerRe.
Al 31 dicembre 2023, il patrimonio netto consolidato attribuibile ai soci della controllante era pari a 23.268 milioni, che rappresenta un aumento netto di 2.641 milioni rispetto all’anno precedente. La posizione finanziaria netta consolidata del Sistema Holdings al 31 dicembre 2023 è, invece, stata negativa per 3.968 milioni, una variazione negativa di 4.763 milioni rispetto all’anno precedente, principalmente dovuta a €4.392 milioni per gli investimenti effettuati e €996 milioni per il buyback di azioni, parzialmente compensati da €835 milioni di dividendi ricevuti dagli investimenti.
Per il capitolo cedola, il board di Exor ha avanzato una proposta da presentare all’assemblea degli azionisti per l’approvazione del Bilancio 2023 nonché per l’approvazione del pagamento di un dividendo di 0,46 euro per azione. Il dividendo proposto, soggetto all’approvazione dall’assemblea Generale Annuale degli Azionisti, sarà corrisposto il 3 giugno 2024 (data stacco cedola: 30 maggio 2024) e sarà versato agli azionisti registrati al 31 Maggio 2024 (record date).