I titoli del giorno a Piazza Affari: acquisti sulle big oil Eni e Saipem, incerta Tim
Piazza Affari riparte all’insegna dell’incertezza dopo la chiusura per il lungo ponte Pasquale. L’indice Ftse Mib sale in questo momento dello 0,21% a quota 34.823,02 punti. La settimana “riparte” oggi sui mercati con diversi spunti macroeconomici, tra cui l’inflazione in Germania ma anche gli ordini di fabbrica. Sotto la lente anche le indicazioni in arrivo dalla Banca centrale europea (Bce) che pubblica il sondaggio sulle aspettative di inflazione dei consumatori.
Sotto la lente il comparto oil, con le due big Eni e Saipem che si posizionano in vetta al listino milanese. Tra le storie di giornata c’è ancora Telecom Italia sotto i fari per tutto il mese di marzo (chiudendo il mese come peggior titolo del Ftse Mib).
Settore oil in evidenza, Saipem ed Eni salgono
Salgono a Piazza Affari le due regine del settore oil a Piazza Affari: Eni e Saipem. I due titoli avanzano di oltre il 2% in scia ai rialzi delle quotazioni del petrolio che si è portato sui massimi dallo scorso novembre in scia all’intensificarsi delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente. L’agenzia stampa Sana ha, infatti, annunciato un attacco israeliano nella capitale siriana Damasco contro alcuni edifici dell’ambasciata iraniana. Dopo le 10:30 il Petrolio Wti sale e il Petrolio Brent salgono di circa l’1,5%.
“Ieri i prezzi del petrolio hanno continuato a salire, con il Brent che ha toccato un massimo intraday di quasi 88 dollari al barile – livelli visti l’ultima volta all’inizio di novembre – sottolineano gli esperti di ING -. E questo slancio è continuato anche questa mattina. Un’escalation delle tensioni in Medio Oriente avrebbe spinto i prezzi al rialzo. L’Iran ha accusato Israele di aver effettuato un attacco aereo sulla sua ambasciata in Siria”. E aggiungono: “Questa nuova tensione arriva in un momento in cui i fondamentali del petrolio continuano a stabilizzarsi grazie al prolungamento dei tagli aggiuntivi volontari dell’OPEC+”.
Tim e l’affaire Musk. In evidenza anche ultime su liste rinnovo cda
Telecom Italia resta una sorvegliata speciale in Borsa. Dopo avere archiviato un mese di marzo in rosso, con i forti cali seguiti alla presentazione del nuovo piano “Free to run” (il primo senza la Rete), il mese di aprile si apre con la videnda Musk. La società Starlink di Elon Musk appunto avrebbe presentato degli esposti all’Agcom e al Governo, puntando il dito contro il gruppo guidato da Pietro Labriola che ostacolerebbe l’introduzione di internet veloce in Italia con possibili ripercussioni per i servizi nel sud dell’Europa e in nord Africa. Secondo quanto riporta Bloomberg News, che ha visionato un documento, Telecom Italia per mesi non ha rispettato le normative che impongono di condividere i dati dello spettro per evitare interferenze di frequenza.
Intanto è iniziato il conto alla rovescia per l’assemblea di fine aprile, chiamata ad approvare il rinnovo del consiglio di amministrazione. Su questo fronte nei giorni scorsi è arrivata una nota ufficiale di Tim:
“Tim comunica che per l’assemblea convocata il prossimo 23 aprile per deliberare – fra l’altro – sulla nomina del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale, sono state depositate le seguenti liste di candidati in aggiunta a quella presentata lo scorso 6 marzo dal consiglio uscente”.
Oltre alla lista proposta dal cda a inizio marzo sono state depositate altre 3 liste: ovvero quella di Asati (che dichiarano detenere lo 0,53% del capitale composto da azioni ordinarie), Bluebell Capital Partners Limited (società con sede a Londra, in qualità di gestore del fondo Bluebell Active Equity Master Fund ICAV, che ha comunicato essere titolare dello 0,5003% del capitale composto da azioni ordinarie) e infine Merlyn (con Stefano Siragusa indicato come amministratore delegato). Gli analisti di Equita sottolineano che “Vivendi non ha presentato una lista per il rinnovo del cda, mentre ha presentato una lista per i sindaci, così come fatto da Assogestioni. Ad oggi le intenzioni di voto di Vivendi non sono note”.
Secondo gli esperti della sim milanese, che mantengono una valutazione buy su Tim, “è cruciale per la stabilità finanziaria di Tim il completamento della cessione di NetCo e il proseguimento della strategia di stabilizzazione dei risultati domestici e di crescita del Brasile. Per questi motivi pensiamo che la continuità nella governance e nel team di gestione sia la scelta corretta e più razionale per il mercato in modo da ridurre i rischi legati alla rimessa in discussione dell’accordo su NetCo (con i relativi costi addizionali per ogni mese di ritardo) e a un nuovo cambio di strategia”.