Svizzera, FMI chiede di rafforzare la vigilanza bancaria
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha espresso la necessità per la Svizzera di migliorare il controllo sul proprio settore finanziario, sottolineando in particolare la necessità di ampliare i poteri dell’autorità che si occupa della vigilanza.
La raccomandazione arriva a seguito delle difficoltà incontrate con le dimensioni di UBS, la banca principale del paese, e prende spunto dal caso di Credit Suisse: “Gli insegnamenti tratti dal caso Credit Suisse dovrebbero ispirare altre riforme volte a rafforzare il quadro normativo e di vigilanza”, ha dichiarato il Fondo Monetario Internazionale nella sua valutazione annuale della Svizzera.
Le parole dell’istituzione arrivano a un anno dalla crisi di Credit Suisse, che vide le autorità svizzere intervenire d’urgenza per facilitare l’acquisizione della banca da parte di UBS nel marzo 2023. La fusione delle due maggiori istituzioni bancarie del paese ha evidenziato la complessità delle attività bancarie, rendendo la vigilanza più ardua.
Il FMI ha evidenziato come la Svizzera sia un caso unico, dove una banca di importanza sistemica a livello mondiale ha un impatto significativo sull’economia nazionale, rispetto alle sue dimensioni. Di conseguenza, il Fondo ha raccomandato un rafforzamento dei poteri dell’autorità di vigilanza, per garantire interventi tempestivi ed efficaci. Anche la Finma, l’autorità di vigilanza del settore bancario e dei mercati finanziari, ha manifestato la necessità di potenziare i suoi poteri.
Secondo la valutazione annuale del Paese effettuata dal Fondo si prevede che il Prodotto Interno Lordo (PIL) svizzero crescerà dell’1,3% nel 2024 e dell’1,4% nel 2025.