Borse Asia pagano effetto Wall Street. Borsa Tokyo giù in attesa meeting Bank of Japan
Sell sull’azionario asiatico, che sconta il dietrofront di Wall Street successivo alla pubblicazione negli Stati Uniti dell’indice dei prezzi alla produzione, tra i dati più di rilievo per monitorare il trend dell’inflazione.
L’accelerazione inaspettata del dato, che su base annua ha segnato la crescita più sostenuta dal settembre del 2023, ha ulteriormente ridotto le speranze sulla decisione della Fed di Jerome Powell di iniziare a tagliare i tassi.
Con l’inflazione Usa ancora restìa a raffreddarsi in linea con gli obiettivi della Fed, le scommesse su un nulla di fatto sui tassi nella imminente riunione dei prossimi 19-20 marzo sono balzate al 99%.
Si riaccendono inoltre dubbi sulla possibilità che Jerome Powell & Co. decidano davvero di iniziare a sforbiciare, nei prossimi mesi, il costo del denaro Usa.
Tra le borse asiatiche più importanti, si segnala il calo della borsa di Hong Kong, la peggiore con una flessione pari a -1,8% circa. In controtendenza invece Shanghai, che avanza dello 0,20%. Giù l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo, che ha chiuso la sessione odierna in ribasso dello 0,26%, a quota 38.707,64 punti. La borsa di Sidney ha chiuso in calo dello 0,56%, mentre Seoul arretra dell’1,50%.
Countdown in Giappone alla riunione imminente della Bank of Japan, in calendario i prossimi 18-19 marzo, che potrebbe concludersi con la svolta storica rappresentata dalla fine dell’era dei tassi negativi, inchiodati dal 2016 al -0,1%.
Con le negoziazioni tra sindacati e aziende che si stanno traducendo in un forte aumento dei salari, a sostegno dell’inflazione, la banca centrale del Giappone sarebbe ormai pronta, secondo gli economisti e gli stessi mercati, a porre fine alla politica monetaria ultraespansiva, che l’ha confermata mosca bianca tra le banche centrali di tutto il mondo, negli ultimi anni.