Borse Europa positive nel giorno dell’inflazione, ora focus su Bce
Le principali borse europee chiudono in rialzo la prima seduta del mese di marzo, dopo i record messi a segno a febbraio. Riflettori puntati ancora sui dati macro relativi all’inflazione, oltre che sulle indicazioni giunte dalle trimestrali societarie.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 1° marzo 2024
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni in aumento dello 0,3%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia la seduta con un guadagno dell’1,1% a 32.934 punti.
Lievemente positivi anche il Dax tedesco (+0,3%) e il Cac40 francese (+0,1%), avanza maggiormente l’Ibex35 spagnolo (+0,65%).
SEGUI: Indici di Borsa Mondiali
Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, svetta ancora Saipem in scia alla trimestrale. Acquisti anche su Iveco Group e Poste Italiane, mentre Diasorin scivola in coda al listino principale.
SEGUI: Quotazioni titoli Piazza Affari
Andamento Spread Btp / Bund
Sull’obbligazionario, lo Spread Btp/Bund si amplia, con il rendimento del decennale italiano al 3,87% e quello del Bund al 2,41%. In Italia, intanto, si è chiuso il collocamento del Btp Valore con una raccolta di 18,3 miliardi di euro.
SEGUI: Valore Spread BTP/BUND 10 anni di oggi in tempo reale
Forex e Commodity
Sul Forex, cambio euro/dollaro in lieve risalita a 1,083 e dollaro/yen nuovamente sopra i 150 yen per dollaro.
Tra le materie prime, il petrolio Brent torna a 84 dollari al barile, sostenuto dai segnali di ristrettezza del mercato a causa delle tensioni geopolitiche e dei tagli dell’Opec.
Inflazione eurozona e altri dati macro
Nell’eurozona, a febbraio, i prezzi al consumo hanno registrato una crescita annua del 2,6%, in calo rispetto al 2,8% di gennaio ma al di sopra del 2,5% previsto dagli analisti. Anche il dato core ha rallentato, dal 3,3% al 3,1%, a fronte del 2,9% del consensus. In Italia, l’inflazione è rimasta stabile allo 0,8% su base annua (+0,9% l’indice armonizzato).
Per quanto riguarda il mercato del lavoro della zona euro, la disoccupazione rimane sui minimi al 6,4%, alimentando le preoccupazioni per le pressioni sui salari. Nel complesso, i dati rafforzano la tesi prudente dei funzionari della Bce, che preferiscono aspettare più prove di raffreddamento dei prezzi prima di cominciare a tagliare i tassi.
Negli Usa, l’ISM manifatturiero è calato a 47,8 punti, deludendo le attese degli analisti e segnalando una contrazione più marcata del settore. Il tutto all’indomani del Pce core di gennaio, l’indicatore dell’inflazione sottostante attentamente monitorato dalla Fed per le sue decisioni di politica monetaria, che su base annua ha rallentato al 2,8% ma su base mensile è cresciuto dello 0,4%.
In Cina, l’attività manifatturiera si è contratta per il quinto mese consecutivo a febbraio, suggerendo che la debole domanda rimane un ostacolo per l’economia. L’indicatore dell’attività non manifatturiera rimane invece in espansione, spinto da una ripresa dei viaggi e del turismo grazie al Capodanno lunare.
Gli appuntamenti della prossima settimana
Giovedì prossimo si riunirà la Bce, da cui non sono attese mosse sui tassi. Dopo le ultime dichiarazioni dei funzionari di politica monetaria e i dati macro più recenti, i mercati monetari hanno posticipato le stime sulle prime riduzioni a partire dall’estate.
Venerdì invece l’attenzione si sposterà sui dati americani relativi al mercato del lavoro americano, con non-farm payrolls attesi in area 200.000 e un tasso di disoccupazione stabile al 3,7%. Da seguire anche la testimonianza di Jerome Powell, numero uno della Fed, al Congresso Usa (mercoledì e giovedì).
Sul fronte politico, fari puntati sul Congresso del Partito Popolare cinese e sul Super Tuesday elettorale negli Usa.