Mercati, AcomeA su taglio dei tassi e sfide dell’obbligazionario
Il mercato dei bond è strettamente legato all’evoluzione della politica monetaria, di FED e BCE in particolare. Il primo taglio dei tassi resterà al centro dell’attenzione dei mercati nei prossimi mesi, ma gli investitori obbligazionari sono rivolti altrove. Ad analizzare il tema è un commento di Alberto Foà, Presidente e responsabile del team obbligazionario di AcomeA SGR.
L’offerta dei titoli di Stato
L’evoluzione dell’offerta netta sul mercato dei titoli di Stato potrebbe influenzare la curva dei rendimenti nei Paesi sviluppati. L’eventualità di una rielezione di Trump e le politiche fiscali da lui proposte aggiungono ulteriori rischi. Le emissioni governative per finanziare queste manovre non saranno sostenute dalle banche centrali, ma dovrebbero essere assorbite dai mercati, il che potrebbe portare a un aumento dell’offerta netta di titoli, mettendo pressione sui rendimenti.
L’impatto su Europa e Stati Uniti
Nel prossimo futuro, il principale rischio macroeconomico per l’Eurozona potrebbe derivare dalla stretta fiscale imposta dalla Germania, che potrebbe rallentare ulteriormente la crescita. Al contrario, gli Stati Uniti, grazie a politiche fiscali più aggressive, potrebbero sperimentare una crescita più robusta. I consumi negli USA sono stati sostenuti dalla crescita dei salari reali, mentre in Europa la contrazione potrebbe influenzare negativamente alcuni settori azionari e le obbligazioni corporate.
Prospettive del mercato obbligazionario
Attualmente, il mercato obbligazionario presenta una situazione meno favorevole rispetto a quattro mesi fa, con maggiori opportunità in Europa se i tassi dovessero scendere più rapidamente del previsto. Tuttavia, non si osserva un grande valore sulla parte lunga dei titoli di Stato dei paesi sviluppati. Sebbene il Bund rimanga un bene rifugio, le prospettive di un potenziale rialzo sono limitate. La riduzione degli spread sui titoli corporate è già avvenuta in passato, ma alcune opportunità rimangono sul mercato.
Le strategie di investimento
In risposta a questo scenario, si è deciso di ridurre la duration dei portafogli e alleggerire alcune posizioni, incrementando la liquidità o investendo in titoli equivalenti. Questo permetterà di cogliere eventuali situazioni particolari che potrebbero portare rendimenti. Unica eccezione è stata una posizione più lunga sui mercati emergenti in valuta locale, con esposizione a Brasile, Colombia, Messico e Sud Africa. Inoltre, si continua a considerare il settore bancario europeo per i suoi rendimenti attesi interessanti.
L’ottimismo del mercato
Il rapido aumento dell’inflazione ha spinto le banche centrali a cambiare direzione in termini di politica monetaria, con un’iniziale timidezza seguita da decisioni decise. Il mercato si aspetta un imminente taglio dei tassi, come indicato dall’andamento dei futures dei tassi a 3 mesi. Questo ha alimentato un sentiment positivo, con un aumento dei rendimenti dei Treasuries e dei Bund, incoraggiando un rally obbligazionario.
Tenuta delle valute emergenti
In un contesto di crescita dei tassi di interesse, le valute dei Paesi emergenti di solito soffrono, ma politiche monetarie restrittive hanno mantenuto la loro stabilità, se non addirittura un apprezzamento in alcuni casi. Questo contrasta con i tassi reali più alti in Messico, Brasile e Colombia rispetto ai paesi sviluppati, evidenziando una differenza significativa nelle politiche monetarie.
In conclusione, mentre l’attenzione rimane focalizzata sui tagli dei tassi e sull’evoluzione del mercato obbligazionario, gli investitori devono adattare le proprie strategie per navigare in un ambiente finanziario in rapida evoluzione, sfruttando le opportunità emergenti e mitigando i rischi potenziali.