Borse Europa chiudono positive aspettando inflazione Usa
Le principali borse europee chiudono in rialzo la prima seduta della settimana, in una giornata senza particolari spunti macro. Cresce l’attesa per l’evento clou di domani, la pubblicazione del report statunitense sui prezzi al consumo. Intanto, focus anche sulle trimestrali e sulle dichiarazioni dei banchieri centrali, per eventuali spunti sulle tempistiche dei tagli dei tassi. A Wall Street i principali indici viaggiano sopra la parità, con S&P 500 e Nasdaq sui massimi storici.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 12 febbraio 2024
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni in rialzo dello 0,6%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia la seduta con un progresso dello 0,97% a 31.456 punti.
Positivi anche il Dax tedesco (+0,65%), il Cac40 francese (+0,55%) e l’Ibex35 spagnolo (+0,9%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo su Saipem, Telecom Italia in vista del Cda di dopodomani e Brunello Cucinelli.
Al contrario, chiudono deboli Amplifon, Mediobanca e Ferrari.
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Andamento Spread Btp / Bund
Sull’obbligazionario, si riduce lo Spread Btp/Bund con il rendimento del decennale italiano al 3,91% e quello del Bund al 2,37%, mentre i Treasury decennali Usa si attestano al 4,19%.
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Forex e Commodity
Sul Forex il cambio euro/dollaro rimane poco mosso a 1,077, così come il dollaro/yen a quota 149,4.
Tra le materie prime, il petrolio Brent viaggia in prossimità dei 92 dollari al barile dopo i rialzi dell’ultima settimana.
Focus sui banchieri centrali oggi
In giornata è intervenuto il capoeconomista della Bce Philip Lane, dichiarando che “l’aumento dei tassi di interesse nell’area dell’euro e la fine degli acquisti netti di attività da parte dell’Eurosistema hanno visibilmente aumentato l’appetito degli investitori esteri per i titoli di debito dell’area dell’euro dal 2022”.
In calendario anche del membro votante della Fed Thomas Barkin e del governatore della BoE Andrew Bailey. Intanto, Michelle Bowman della Fed ha ribadito che i tassi di riferimento della banca centrale americana si trovano in una buona posizione per mantenere una pressione al ribasso sull’inflazione, motivo per cui non vede la necessità di tagliare i costi di finanziamento a breve.
Domani l’inflazione Usa
I riflettori sono puntati sul dato di domani sui prezzi al consumo degli Usa. Secondo le stime raccolte da Bloomberg, si prevede che a gennaio il tasso annuo di inflazione statunitense sia sceso al 2,9%, dal 3,4% del mese precedente. Si tratterebbe del primo valore sotto il 3% da marzo 2021 e supporterebbe la retorica disinflazionistica, alimentando le speranze di tagli dei tassi in breve tempo.