Saras e Tod’s verso addio a Piazza Affari: le ultime mosse di Moratti e Della Valle
Due famiglie italiane, un nome dell’industria petrolifera e uno del lusso, si preparano a lasciare Piazza Affari. I nomi e le famiglie in questione sono quelli di Saras, il big della raffinazione petrolifera in mano alla famiglia Moratti, e Tod’s, il gruppo marchigiano specializzato nella produzione di calzature, abbigliamento e accessori di lusso con i marchi Tod’s, Hogan, Fay e Roger Vivier guidato dalla famiglia Della Valle. Le due società in questo fine settimana si sono mosse con due annunci che prevedono in entrambi in casi un’Opa (ossia un’Offerta pubblica di acquisto) e poi il delisting da Borsa Italiana. Vediamo le due storie (diverse), con i comunicati ufficiali diramati delle società.
Fondo L Catterton lancia un’Opa amichevole su Tod’s
E’ nel fine settimana, per l’esattezza sabato scorso, che Tod’s annuncia le nuove mosse di Diego Della Valle e Andrea Della Valle che insieme al fondo di private equity L Catterton hanno lanciato una nuova Opa totalitaria per il delisting da Piazza Affari di Tod’s.
Nel comunicato diffuso dal gruppo marchigiano si legge che “Diego Della Valle, Andrea Della Valle, DI.VI. Finanziaria di Diego Della Valle & C. S.r.l. (‘DIVI’) e Diego Della Valle & C. S.r.l. (‘DDV’ e, unitamente a DIVI, Diego Della Valle e Andrea Della Valle, congiuntamente, gli ‘Azionisti di Maggioranza’) e Crown Bidco S.r.l. (l’offerente’) (società il cui capitale sociale è interamente detenuto da LC10 International AIV, L.P. –fondo gestito (managed or advised) da affiliates di L Catterton Management Limited – (‘L Catterton’) rendono noto di aver sottoscritto in data odierna un framework agreement (l’“Accordo Quadro”)”.
In base ai termini dell’accordo l’offerente promuoverà un’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria per un corrispettivo per 43 euro per azione volta ad acquisire 11.913.128 azioni ordinarie di Tod’s, rappresentative del 36% del capitale sociale e a ottenere la revoca delle azioni ordinarie di Tod’s dalla quotazione e dalle negoziazioni su Euronext Milan (‘EXM’) di Borsa Italiana. L’offerta a 43 euro – si rende noto – prevede che i soci di maggioranza manterranno il controllo del gruppo.
In caso di integrale adesione all’offerta: gli azionisti di maggioranza resteranno titolari di n. 17.870.511 azioni, rappresentative del 54% del capitale sociale dell’emittente; L Catterton diventerà titolare indirettamente di 11.913.128 azioni, rappresentative del 36% del capitale sociale dell’emittente; e l’azionista di minoranza resterà titolare di n. 3.309.900 azioni, rappresentative del 10% del capitale sociale dell’Emittente.
Le precisazioni di L Catterton
Post annuncio operazione, sono arrivate alcune precisazioni da parte di L Catterton, società di investimenti leader di mercato focalizzata sul consumatore, che gestisce circa 35 miliardi di dollari di capitale azionario e tre business multiprodotto: private equity, credito e immobiliare. In una nota scrive:
“Contrariamente a quanto riportato dalla stampa, L Catterton non è controllata da LVMH, che è titolare solo di una percentuale di minoranza degli investimenti in L Catterton. L Catterton opera in modo completamente indipendente da LVMH. L Catterton ha la discrezione esclusiva sulle decisioni di investimento e di gestione del portafoglio”.
“Della Valle, il socio di minoranza e L Catterton sono definiti ai sensi di legge come soggetti che “agiscono di concerto” nell’ambito dell’offerta – si legge in una nota -, in ragione di alcuni impegni che assumeranno come azionisti di Tod’s, anche in relazione alla fusione finalizzata al delisting di Tod’s”.
Arriva l’ufficializzazione dell’offerta di Vitol: finisce l’era Moratti, cedono il 35% e poi Opa
Dopo le indiscrezioni che si sono rincorse la scorsa settimana è arrivata la conferma ufficiale: la famiglia Moratti lascia il controllo delle raffinerie Saras al big svizzero-olandese Vitol. E in Borsa Saras perde circa il 6% dopo avere corso molto nelle ultime due sedute in scia ai rumors di una imminente offerta.
Da un comunicato diffuso nella giornata di ieri, domenica 11 febbraio, si legge che Massimo Moratti S.a.p.A. di Massimo Moratti, Angel Capital Management S.p.A. e Stella Holding S.p.A. e Vitol B.V., società con in Olanda, hanno stipulato un contratto di compravendita in base al quale la Famiglia Moratti si è impegnata a cedere a Vitol, azioni di Saras S.p.A. che rappresentano circa il 35% del capitale azionario di Saras, ad un prezzo pari a 1,75 euro per azione.
Alcuni numeri
Il prezzo di 1,75 euro per azione implica una capitalizzazione di Saras circa 1,7 miliardi di euro e rappresenta un premio di circa il 10% rispetto al prezzo della data di riferimento (ovvero il prezzo di chiusura di mercato del 6 febbraio 2024), data in cui è stata anticipata da Bloomberg la notizia relativa alla possibile vendita da parte della famiglia Moratti. Rappresenta, inoltre, un premio del 7% rispetto al prezzo medio giornaliero ponderato per i volumi del mese precedente alla data di riferimento; di circa il 12% rispetto al prezzo medio giornaliero ponderato per i volumi dei 3 mesi precedenti alla data di riferimento, di circa il 21% rispetto al prezzo medio giornaliero ponderato per i volumi dei 6 mesi precedenti alla data di riferimento; di circa il 30% rispetto al prezzo medio giornaliero ponderato per i volumi dei 12 mesi precedenti alla data di riferimento.
Nella nota si precisa che l’obiettivo dell’OPA è ottenere la revoca delle azioni ordinarie di Saras dalla quotazione e dalle negoziazioni su Euronext Milan, che potrà essere conseguita anche attraverso una fusione in presenza delle relative condizioni. Si ricorda inoltre che “il completamento dell’operazione è esclusivamente subordinato all’ottenimento delle autorizzazioni regolamentari necessarie (come le autorizzazioni ai sensi dei regolamenti dell’Unione europea sulle sovvenzioni estere e in materia di concorrenza (antitrust) e della normativa golden power italiana)”.
Le parole di Massimo Moratti e del numero uno di Vitol
Fondata agli inizi degli anni ’60, Saras è un’azienda leader nel settore industriale ed energetico con sede in Italia. Tra i suoi impianti è inclusa la più grande raffineria a sito unico nel Mediterraneo. Posizionata strategicamente in un sito industriale in Sardegna, la raffineria con una capacità di 300 mila barili/giorno fornisce prodotti petroliferi all’Italia e al resto dell’Europa.
“Dopo 62 anni dalla sua fondazione avvenuta ad opera di mio padre, con i miei nipoti Angelo e Gabriele ed i miei figli Angelomario e Giovanni, ho ritenuto che la miglior garanzia per il futuro successo della raffineria di Sarroch fosse l’aggregazione con un primario operatore industriale del settore energetico globale, quale è Vitol, dotato di risorse relazionali, finanziarie e manageriali necessarie per competere nell’attuale contesto di mercato internazionale“, ha dichiarato Massimo Moratti, Presidente e Amministratore Delegato di Saras. E ha aggiunto: “Pertanto, ritengo che, questa Operazione sarà positiva per tutti gli azionisti, per le maestranze, per i clienti e tutti gli altri stakeholders, che ringrazio per la fiducia che ci hanno sempre accordato. Oggi Saras è una società solida e profittevole, leader nell’intero bacino del Mediterraneo, e auguriamo a Vitol di poter espandere i successi fino ad ora conseguiti.”
Per Russell Hardy, ceo di Vitol, “l’ambizione è quella di investire in una forte società italiana nel settore dell’energia, gestita da un management locale autonomo
e supportata dall’esperienza e dall’accesso al mercato di Vitol. Apprezziamo l’importanza di Saras in Sardegna, e nel paese più in generale, e ci impegniamo a portare avanti l’eredità della famiglia Moratti di gestione diligente, operazioni sicure e supporto alla comunità locale e ai dipendenti”. E precisa: “Le attività di Saras sono ben complementari al core business di Vitol e questa Operazione rafforzerà la sicurezza energetica europea e migliorerà l’approvvigionamento di un impianto chiave nel settore energetico europeo“.
Al completamento dell’operazione, Vitol disporrà di oltre 800 mila barili/giorno di capacità di raffinazione in sette raffinerie, 4GW di produzione di energia termica e oltre 1,4GW di generazione di energia rinnovabile.