Intesa Sanpaolo: tutto su utili 2023, dividendi e buyback. Ceo Messina: “prima per dividend yield in Europa”
Un utile netto che balza a 7,7 miliardi di euro nel 2023, accompagnato da “un significativo ritorno cash per gli azionisti” con alcune novità in termini di dividendi e buyback. All’indomani di UniCredit anche Intesa Sanpaolo ha annunciato i risultati del 2023, appena approvati dal consiglio di amministrazione della banca guidata da Messina.
In attesa della conference call, che prenderà il via alle 15, il titolo guadagna quasi un punto percentuale e si avvicina alla soglia dei 3 euro per azione (fiammata a quota 2,957 euro non appena sono stati diffusi i dati).
I numeri chiave di Intesa Sanpaolo
Per Intesa Sanpaolo il quarto trimestre del 2023 è stato archiviato con un utile netto pari a 1,602 miliardi di euro contro gli 1,9 miliardi del terzo trimestre 2023 (oltre il consensus Bloomberg fermo a 1,556 miliardi), mentre nell’esercizio 2023 gli utili sono balzati del 76,4% a 7,724 miliardi di euro rispetto ai 4,379 miliardi registrati nel 2022. Il risultato corrente lordo ha invece evidenziato una crescita del 64,6% a 12,058 miliardi di euro contro i 7,325 miliardi del 2022 e il risultato della gestione operativa è salito del 31,4% su base annua. Passando in rassegna i risultati finanziari, si arriva ai proventi operativi netti che hanno mostrato un rialzo del 17,2% rispetto al 2022, a fronte di un aumento dei costi operativi pari a +3,6% su base annua.
“Il solido andamento economico e patrimoniale dell’anno si è tradotto in una significativa creazione di valore per tutti gli stakeholder, fondata anche sul forte impegno ESG del Gruppo”, segnala la banca italiana che precisa: “significativo ritorno cash per gli azionisti, con la proposta all’assemblea di dividendi complessivi pari a 5,4 miliardi di euro (2,6 miliardi di acconto dividendi 2023 pagato a novembre e proposta di 2,8 miliardi di saldo dividendi 2023 da pagare a maggio 2024) e intenzione di eseguire un buyback pari a circa 55 centesimi di punto di Common Equity Tier 1 ratio al 31 dicembre 2023 da avviare a giugno 2024 subordinatamente all’approvazione della Bce e dell’Assemblea”.
Capitolo dividendi/buyback
Sulla questione cedola, entrando più nel dettaglio di quanto comunicato oggi dalla banca, il board ha deliberato di proporre alla prossima assemblea ordinaria la distribuzione di 15,20 centesimi di euro per azione, al lordo delle ritenute di legge, come saldo dividendi (che si aggiunge a 14,40 centesimi di acconto pagato a novembre 2023) e l’esecuzione, subordinatamente all’approvazione della Bce, di un acquisto di azioni proprie da avviare a giugno 2024 per loro successivo annullamento, con dettagli che verranno resi noti nei termini previsti dalla normativa, pari a circa 55 centesimi di punto di Common Equity Tier 1 Ratio al 31 dicembre 2023
Novità anche per Intesa Sanpaolo, come per UniCredit, sul tema buyback. Intesa Sanpaolo ha annunciato oggi l’ intenzione di lanciare un buyback pari a circa 55 centesimi di punto di Common Equity Tier 1 Ratio da avviare a giugno 2024, a condizione che la Bce e l’assemblea degli azionisti diano il loro consenso. “Senza considerare circa 125 centesimi di punto di beneficio derivante dall’assorbimento delle imposte differite attive (DTA), di cui circa 25 nell’orizzonte compreso tra il 2024 e il 2025, rispetto a un requisito SREP – spiega la banca – da rispettare nel 2023 pari all’ 8,83% e da rispettare nel 2024 pari al 9,33%”.
Le prospettive 2024
Nel capitolo “prospettive” l’istituto Ca de Sass annuncia che “l’attuazione del Piano di Impresa 2022-2025 procede a pieno ritmo e le iniziative industriali chiave sono ben avviate, con una prospettiva di utile netto per il 2024 e per il 2025 superiore a 8 miliardi di euro” e prevede “una solida crescita dei ricavi, trainata da un ulteriore aumento dagli interessi netti e da un incremento delle commissioni nette e del risultato dell’attività assicurativa basato sulla leadership del Gruppo nell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory”.
Inoltre, sempre per l’anno in corso, il management si attende “una stabilità dei costi operativi, nonostante gli investimenti in tecnologia, soprattutto a seguito di minori spese per il personale; un basso costo del rischio, derivante dallo status di Banca a “zero NPL” e dall’elevata qualità del portafoglio crediti”.
Messina: primi in Europa per dividend yield
“Intesa Sanpaolo nel secondo anno di realizzazione del Piano d’Impresa ha superato gli obiettivi previsti a fine 2025. Il nostro è un modello unico: la profittabilità elevata e sostenibile trae forza dalla consolidata leadership commerciale delle divisioni al servizio di famiglie e imprese; dalla significativa componente del Wealth Management and Protection, dall’offerta digitale tecnologicamente avanzata, dalla gestione delle attività internazionali improntata all’efficienza e dalla nostra condizione di Banca “Zero NPL”. È quanto ha dichiarato il ceo Carlo Messina, commentando i risultati finanziari del 2023.
“Nel 2024 proseguiremo nel disegnare le nuove strategie di leader europeo, mantenendo l’impegno verso il più importante progetto per la coesione sociale nel Paese, con rilevante beneficio per tutti gli stakeholders – ha aggiunto il manager -. Un progetto reso possibile dalla solidità e dalla redditività della Banca: l’utile netto nel 2023 è stato di 7,7 miliardi, il migliore anno di sempre; considerando i 300 milioni impegnati nel 2023 nel progetto per il sociale, l’utile netto sfiora gli 8 miliardi di euro”.
Quanto alle previsioni per il 2024 e 2025, Messina ha precisato che sono di un utile netto superiore agli 8 miliardi.
“Prevediamo un significativo ritorno cash per gli azionisti: la proposta alla prossima Assemblea sarà di 5,4 miliardi di euro di dividendi, cui si somma l’intenzione di eseguire un buyback pari a circa 55 centesimi di punto di CET 1 Ratio da avviare a giugno 2024, una volta approvato dalla Bce e dall’assemblea”, ha aggiunto Messina sottolineando che “la nostra banca risulta la prima in Europa quanto a dividend yield: è da sottolineare che di questi circa il 40% è destinato alle famiglie italiane e alla Fondazioni nostre azioniste, consentendo importanti interventi di carattere sociale nei territori di appartenenza”.