I titoli del giorno a Piazza Affari: occhi puntati su Ferrari, Stellantis e Saipem
Fino a qui seduta sostanzialmente positiva a Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che dopo circa 2 ore dall’avvio degli scambi si muove sopra la parità con un rialzo dello 0,51% a quota 30.854 punti.
Sul sentiment degli operatori sta incidendo positivamente la forza mostrata nella seduta di ieri da tutti i principali listini a stelle e strisce, mentre il dato chiave di oggi saranno quelli del mercato del lavoro Usa che sono attesi in lieve rallentamento e se il dato dovesse attestarsi sotto le attese allora rafforzerebbe le aspettative degli operatori di assistere già a marzo ad un primo taglio dei tassi da parte della Fed.
Tornando a Piazza Affari, per la seduta di oggi saranno da seguire Ferrari dopo il vigoroso rally messo a segno ieri (+9,2%), Stellantis che da questa mattina si trova in cima al listino principale, ma anche su Saipem che da inizio settimana ha perso oltre il 14%.
Ferrari vola su nuovi massimi storici
Ottime performance per Ferrari che, con gli acquisti di ieri, è sfrecciata su nuovi massimi storici rompendo al rialzo in una sola seduta diversi ed importanti livelli di resistenza.
Gli acquisti della vigilia (+9,2%) sono stati alimentati in particolar modo dagli ottimi conti trimestrali presentati proprio ieri dal cavallino rampante che ha chiuso il 2023 con un utile netto che per la prima volta nella sua storia ha superato 1 miliardo di euro (1.257 milioni di euro, in aumento di circa il 34% su base annua) e ricavi netti per quasi 6 miliardi di euro (5.970 milioni di euro, in aumento del 17,2% rispetto lo scorso anno), con 13.663 consegne (in aumento di 442 unità, ovvero circa il 3,3% in più dello scorso), trainate dalla purosangue.
Ma non solo, il titolo in borsa ha beneficiato anche delle voci, poi confermate, dell’arrivo a Maranello del sette volte campione del mondo di F1 Lewis Hamilton. E così Hamilton, a partire dal 2025, correrà insieme a Charles Leclerc nel team di Formula 1 della Ferrari e allo stesso tempo Carlos Sainz lascerà il team.
Dal punto di vista grafico, con la seduta di ieri è migliorata ulteriormente la situazione grafica del titolo che in borsa ha aggiornato i suo massimi storici. In particolare, Ferrari ha compiuto ieri il breakout al rialzo della resistenza grafica data dalla media mobile a 50 giorni (linea blu sul grafico), rompendo contemporaneamente al rialzo anche le aree di resistenza prima a 325 euro e poi quella a 346 euro, livello che coincide con i precedenti record, aggiornati a metà dicembre del 2023.
Ora il titolo, dopo un’avvio in gap up e all’insegna della forza, ha invertito la tendenza e adesso si trova poco al di sotto della parità a quota 352 euro. Ecco che in caso di prese di beneficio su Ferrari dopo il progresso di ieri, sarà da monitorare la tenuta dell‘area di supporto a quota 346 euro, i precedenti massimi storici. Al contrario, l’area di resistenza principale di breve periodo si trova nei pressi di 360 euro ad azione.
Ferrari dopo aver chiuso il 2023 con un progresso di circa il 53%, ha iniziato all’insegna della positività anche il 2024, mostrando al momento un rialzo year to date di circa il 14%.
Stellantis si riporta verso un nuovo record
Acquisti anche sul colosso del settore automobilistico Stellantis che da inizio settimana mostra un progresso di oltre l’8%, con il titolo che nel giro di poche sedute è passato da 19,5 euro agli attuali 21,1 euro ad azione. In un’intervista rilasciata a Bloomberg, il Ceo di Stellantis Carlos Tavares ha risposto al governo italiano dicendo che “l’Italia dovrebbe fare di più per proteggere i suoi posti di lavoro nel settore automobilistico anziché attaccare Stellantis per il fatto che produce meno nel nostro Paese”.
Ricordiamo che solo il mese scorso la Meloni ha criticato l’azienda per i suoi sforzi spostare la produzione automobilistica in paesi a basso costo in un momento in cui l’industria automobilistica italiana e non solo fatica a passare all’elettrificazione. In tal senso, il Governo Meloni vuole che il gruppo Stellantis produca all’anno 1 milioni di veicoli in Italia, un’obiettivo ancora molto distante dalla quota di produzione attuale.
Intanto, dal punto di vista grafico, con gli acquisti di oggi (al momento 1,7% con l’apertura in gap up), il titolo ha rotto al rialzo l’area di resistenza poco sotto a quota 21 euro (20,8 euro) e ora sta mettendo nel mirino il raggiungimento dalla successiva ed importante area di resistenza a 21,57 euro, livello che coincide con il precedente record storico messo a segno con la chiusura del 15 dicembre del 2023.
Ma non solo, teniamo presente che da inizio settimana il titolo ha rotto al rialzo anche altre importanti aree di resistenza date dalla media mobile a 50 giorni (linea blu sul grafico), resistenza dinamica che transita nei pressi della resistenza a 20,3 euro.
La fase di positività e ottimismo sul titolo è evidenziata anche dalla posizione dei prezzi al di sopra della media a 200 giorni (linea arancione sul grafico), e al di sopra della trendline rialzista costruita dai minimi messi a segno nel 2020, con l’indicatore di direzione Parabolic Sar che ha virato in direzione long.
Saipem rompe il supporto a 1,35 euro
A Piazza Affari, continua la fase di debolezza e volatilità su Saipem che da inizio settimana ha già perso il 12%, rompendo al ribasso l’area di supporto statico a quota 1,3 euro (linea verde sul grafico) e che come vediamo dal grafico daily lungo tutto il corso del 2023 ha supportato efficacemente i prezzi permettendoli di rimbalzare.
Teniamo presente che da inizio settimana il titolo è stato penalizzato dalla notizia di un incidente che si è verificato in un gasdotto su cui stava lavorando proprio una nave posatubi di Saipem. Ma non solo, il titolo ha subito anche l’annuncio di Saudi Aramco, la maggiore compagnia petrolifera al mondo, che ha annullato l’atteso incremento da 12 a 13 milioni di barili al giorno senza fornire una spiegazione precisa.
In borsa, come dicevamo in apertura dell’articolo, con le vendite di questa settimana è peggiorato il quadro grafico del titolo che dopo diversi mesi ha bucato al ribasso il supporto statico a 1,35 euro, tornando così’ sui livelli di prezzo più bassi dal luglio dello scorso anno. Ma non solo, le vendite di questa settimana sono state alimentate anche dal breakout ribassista delle principali medie mobili a 50 (linea blu) e 200 giorni (linea arancione).
In caso di proseguimento delle vendite sarà da monitorare la tenuta della successiva area di supporto a quota 1,25 euro, in quanto un eventuale breakout ribassista con volumi in aumento anche di quest’ultimo livello favorirebbe un ritorno dei prezzi verso 1,14 euro, minimi testati sia a marzo che a luglio dello scorso anno. Al contrario, solo un deciso ritorno dei prezzi al di sopra della resistenza a 1,35 e dopo un’adeguata fase di accumulazione potrebbe favorire un recupero della media mobile a 200 giorni.