Borse cinesi colpite da restrizioni videogame, poi in recupero anche grazie a Wall Street. Borsa Tokyo +1,08%
Borsa di Shanghai e di Hong Kong recuperano terreno, dopo le perdite iniziali dovute alla carrellata di notizie no arrivate dal fronte macro e corporate, che avevano fatto scendere l’Hang Seng fino a oltre -1,40%, Shanghai fino a -0,75% e lo Shenzhen Component fino a -1,67%.
Gli indici ora sono positivi, grazie anche all’assist che arriva dai futures Usa, che salgono tra il +0,34% dei futures del Dow Jones fino al +0,45% del Nasdaq. La borsa di Shanghai sale dello 0,17%, Hong Kong fa +0,61%.
Riguardo alle altre borse, l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione in crescita dell’1,08% a 28.089,54 punti. Sidney +0,41%, Seoul +1,57%.
Notizie poco confortanti sono arrivate oggi dal fronte macroeconomico della Cina. Se il Pmi manifatturiero stilato dal governo e su base preliminare ha fatto bene – ad agosto si è attestato a 50,1 punti, scendendo dai 50,4 punti di luglio, in linea con le attese e in fase di espansione, per il Pmi dei servizi non si può dire la stessa cosa.
L’indice Pmi non manifatturiero, ovvero Pmi servizi, è scivolato infatti in fase di contrazione, scendendo sotto i 50 punti fino a 47,5 punti, rispetto ai 52 punti attesi e in forte peggioramento rispetto ai 53,3 punti di luglio.
La Cina ha scontato le restrizioni imposte dalle autorità a causa del ritorno dei contagi Covid-19, che hanno zavorrato, come è stato sempre e ovunque, soprattutto il settore dei servizi. La contrazione del Pmi servizi è stata la prima dal febbraio del 2020, quando il paese era alle prese con l’incubo del Covid.
In Giappone i numeri preliminari diffusi dal governo hanno indicato che, nel mese di luglio, la produzione industriale del paese è scesa dell’1,5% su base mensile, scontando il calo che ha colpito, in particolare, la produzione di auto. Produzione di auto che, in generale, sta facendo ancora fronte al problema della carenza di chip a livello globale, in gran parte dell’Asia.
Il dato è stato comunque migliore della flessione pari a -2,5% attesa dagli analisti. Il peggioramento è in ogni caso evidente, se si considera che a giugno la produzione industriale del Giappone era balzata del 6,5%.
In generale, gli analisti temono che il Pil del Giappone rischi di soffrire una contrazione nel terzo trimestre, a causa della veloce diffusione della variante Delta e dei nuovi contagi Covid-19, che hanno costretto le autorità a imporre nuove misure di restrizione.
Su base annua, la produzione industriale è balzata nel luglio del 2021 dell’11,6%, rispetto al precedente rialzo del 23%.
Occhio anche al tasso di disoccupazione del Giappone che, nel mese di luglio, si è attestato al 2,8%, in calo dal 2,9% precedente e meglio del 2,9% stimato dagli analisti.
Il numero di posti di lavoro disponibili per ogni 100 persone in cerca di una occupazione è stato pari a 115, meglio delle 112 unità previste e rispetto alle 113 unità precedenti.
Il numero dei disoccupati in Giappone si è attestato inoltre a 1,9 milioni, in ribasso per il secondo mese consecutivo, e in flessione di 120.000 unità dal mese di giugno.
Il numero degli occupati è salito di 420.000 unità dal mese precedente a 67,08 milioni, in crescita per il secondo mese consecutivo.
A zavorrare inizialmente le borse cinesi è stata la notizia relativa alla decisione delle autorità di Pechino di consentire ai bambini e ai ragazzi di età inferiore ai 18 anni di giocare ai videogame per non più di tre ore a settimana.
La notizia ha zavorrato Tencent e NetEase, entrambi colossi che devono la maggior parte del fatturato proprio aal business dei videogiochi. Il pubblico più piccolo rappresenta tuttavia una fetta poco rilevante per i colossi.