I titoli del giorno a Piazza Affari: da seguire i bancari, Tim e Saipem
Seduta positiva a Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che si muove sopra la parità (+0,8%) in scia alla positività mostrata su tutti i principali listini europei e grazie in particolar modo agli acquisti sul comparto bancario.
Intanto, per oggi gli operatori sono in attesa della riunione della Fed, con le aspettative che vedono tassi invariati nell’attuale range 5,2-5,5%, mentre per la successiva riunione di marzo le aspettative del mercato sono per un primo taglio dei tassi da 25 punti base con una probabilità al momento di circa il 44%.
Tra i titoli da monitorare per la seduta di oggi troviamo quelli finanziari che dall’avvio degli scambi sta sostenendo l’intero listino principale. Ma non solo, occhi puntati su Telecom Italia e su Saipem che al momento si trova in cima al listino principale rimbalzando così dopo il vigoroso ribasso di ieri.
Tim alle prese con Sparkle
A Piazza Affari buon andamento per Tim che mostra al momento un progresso dello 0,7% a quota 0,2745 euro ad azione dopo il forte ribasso della vigilia (-2,5%). Gli acquisti di oggi arrivano dopo gli ultimi rumors che riguardano il Gruppo, secondo i quali, il fondo di private equity americano Kkr e il Ministero del Tesoro italiano (Mef) avrebbero concordato i termini dell’offerta per una potenziale acquisizione da parte di Kkr anche dell’unità di cavi sottomarini Sparkle, oltre che della rete NetCo, firmato lo scorso 6 novembre..
Nel frattempo, l’Amministratore Delegato di Tim Pietro Labriola ha dichiarato di essere disponibile a portare avanti il riassetto del gruppo avviato con lo scorporo della rete, destinato a passare in mano ad un gruppo di investitori guidato da Kkr e a cui parteciperà anche il Tesoro e il fondo F2i.
Ma non solo, il prossimo 7 febbraio si riunirà il Consiglio di Amministrazione di Tim per fare proprio il punto sul nuovo riassetto della società che ricordiamo ha già proposto di ridurre il consiglio da 15 a 9 membri. In tal senso, il Cda dovrà approvare i criteri per la scelta dei candidati, con il nuovo Consiglio che si insedierà poco prima del closing con Kkr che dovrebbe essere per fine maggio.
Intanto, prosegue il fermento del comparto delle telecomunicazioni con Vodafone che questa mattina ha comunicato di aver rifiutato la nuova offerta di iliad per Vodafone Italia. Ricordiamo che l’offerta di Iliad era stata presentata lo scorso 18 dicembre e prevedeva fusione paritetica mediante la costituzione di una newco detenuta pariteticamente da Iliad Italia e Vodafone Italia.
In tal senso, come ricorda Iliad, Vodafone avrebbe ottenuto 6,6 miliardi di euro in cash e un finanziamento soci per 2 miliardi di euro (con enterprise value pari a 10,45 miliardi di euro), mentre allo stesso tempo Iliad avrebbe ottenuto 0,4 miliardi di euro in cash e un finanziamento soci per 2 miliardi di euro (enterprise value pari a 4,25 miliardi di euro) e non era prevista nessuna call option a favore di iliad (al contrario della prima offerta presentata da Iliad).
In ogni caso, come si legge in una nota, Iliad “continuerà a rafforzare la propria posizione in Italia e a perseguire con determinazione la conquista di quote di mercato in tutti i segmenti”.
Ricordiamo infine che proprio oggi scade il termine dell’esclusiva concessa a Kkr lo scorso dicembre per la presentazione dell’offerta vincolante.
Tim buca il supporto a 0,281 euro
Graficamente, con le vendite della seduta di ieri, Tim ha compiuto il breakout ribassista di due importanti livelli di supporto. In primis ha rotto al ribasso il supporto statico a quota 0,2812 euro, un’area di supporto che anche settimana scorsa aveva sorretto efficacemente i prezzi, e poi si è realizzato anche il cedimento ribassista dell’area di supporto dinamico offerto dalla media mobile a 50 giorni (linea blu sul grafico).
Ora i prezzi si trovano a 0,274 e si stanno avvicinando sempre di vicino al successivo supporto dinamico importante dato dalla media mobile a 200 giorni (linea arancione sul grafico).
Ecco che in caso di breakout ribassista anche di quest’ultimo livello di supporto, allora i prezzi potrebbero stornare nuovamente tornando così verso il successivo supporto visto in area 0,245-0,25 euro.
Al contrario, la tenuta dell’area supportiva data dalla media a 200 giorni potrebbe innescare un rimbalzo tecnico di breve periodo su Tim, con i prezzi che a quel punto potrebbero trovare nuova linfa per rompere al rialzo la media a 50 giorni, tornando così al di sopra dell’attuale resistenza a 0,28 euro ad azione.
Banche trainano il listino
Da seguire anche la seduta dei principali titoli bancari di Piazza Affari, che come dicevamo in apertura dell’articolo, fin dalle prime battute di questa mattina stanno trainando con le loro performance il listino principale. In tal senso, si segnalano i rialzi messi a segno fin a qui in particolar modo da Banco BPM, Unicredit e Bper Banca.
Intanto, va avanti il risiko bancario e da questo punto di vista, secondo quanto riportato da Reuters, la scorsa settimana il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, avrebbe incontrato Andrea Orcel, chiedendo chiarimenti su un potenziale interesse di UniCredit per la Popolare di Sondrio.
Unicredit torna sui livelli del 2015
Da segnalare il vigoroso rialzo di oltre il 2% su Unicredit, un progresso che permette al colosso bancario guidato da Orcel di superare il precedente massimo di periodo, aggiornando cosi i massimi dal dicembre del 2015.
Dal punto di vista grafico, come dicevamo, con gli acquisti di oggi migliora ulteriormente il quadro grafico di Unicredit che ha compiuto il breakout rialzista dell’area di resistenza poco sotto a quota 27 euro.
Ora i prezzi si trovano si trovano a 27,6 euro e in caso di proseguimento della forza la successiva area di offerta che potrebbe respingere al ribasso le quotazioni si trova in area 28 euro e poi ancor più verso la quota psicologica dei 30 euro ad azioni (prezzi ai massimi dal giugno del 2015).
Ricordiamo che già lo scorso anno in borsa il titolo Unicredit ha corso parecchio chiudendo il 2023 in cima al listino principale per performance con un rialzo di oltre l’85%, mentre da inizio 2024 mostra già un progresso del +12%.
In caso di prese di beneficio sul titolo sarà da monitorare la tenuta dell’area supportiva a quota 27 euro, in quanto un suo eventuale cedimento confermato con volumi di contrattazione in aumento potrebbe innescare una certa debolezza sui prezzi con target al ribasso verso l’area dei 25 euro.
Saipem rimbalza dopo l’affondo di ieri
Occhi puntati anche su Saipem con il titolo che al momento si trova in cima al listino principale con un progresso del +2,6%, dopo il profondo rosso di ieri (-12,7%).
Ricordiamo che le vendite della vigilia sono state alimentate da un’incidente che si è verificato lunedì in Australia, dove Woodside, società energetica che ha una collaborazione con Saipem, ha dovuto interrotto l’installazione di un importante gasdotto offshore dopo che un incidente ha provocato un buco in un gasdotto.
L’incidente sarebbe stato provocato dalla nave installatrice del gasdotto, Castorone (controllata da Saipem) che, avrebbe perso il controllo del gasdotto che stava installando al largo della costa di Pilbara (Australia).
In ogni caso, questa mattina il gruppo Saipem ha diffuso una nota in cui dichiara che la sua nave Castorone non ha subito alcun danno, con “le valutazioni iniziali che sembrano indicare che la causa dell’incidente potrebbe essere un’anomalia del software oggetto dell’investigazione”.
Intanto, in borsa, il titolo Saipem ha avviato gli scambi con un gap up rialzista, con i prezzi che stanno attaccando ora l’area di resistenza (ex principale supporto per il titolo) a quota 1,36 euro.
Ecco che se il titolo si dovesse riportare stabilmente sopra quest’ultima area di resistenza, allora è plausibile che dopo un’adeguata fase di accumulazione il titolo potrebbe rimettere nel mirino l’area di resistenza data dalla media mobile a 200 giorni (linea arancione sul grafico).