Notizie Notizie Italia UniCredit: preview utili, fatturato e NII. Il rebus capitale in eccesso

UniCredit: preview utili, fatturato e NII. Il rebus capitale in eccesso

29 Gennaio 2024 14:01

UniCredit: manca poco alla pubblicazione della trimestrale della banca italiana guidata dal ceo Andrea Orcel, che si è messa in evidenza nel 2023 con la continua carrellata di utili che hanno fatto la sua storia.

Lo stesso titolo UniCredit si è confermato grande protagonista di Borsa, tra i titoli top del Ftse Mib di Piazza Affari , con uno scatto superiore a +80% nel corso del 2023, forte di un trend che sembra andare avanti anche nel 2024.

Pur considerando il trend negativo del titolo la scorsa settimana (-0,09%) le azioni UniCredit sono in rialzo dell’8% dall’inizio del 2024 e dunque nell’ultimo mese di contrattazioni, viaggiando a un valore superiore del 66,55% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, e in rally di ben +251% in tre anni.

Ma la domanda è: la corsa degli utili e del titolo proseguirà?

UniCredit nel 2024. Il rebus di quel maxi capitale in eccesso

Guardando all’intero anno 2024, gli analisti di Jefferies hanno fatto notare che le attese del consensus sono per una flessione del margine netto di interesse (NII) – la voce di bilancio che finora è stata sostenuta dall’effetto dei rialzi dei tassi di interesse dell’area euro varati dalla Bce di Christine Lagarde – pari a -4%.

Per Jefferies la banca italiana riuscirà in ogni caso a fare meglio delle attese.

Detto questo, c’è un interrogativo che assilla un po’ tutti, e che Jefferies ripropone: con quel capitale in eccesso, che ammonta a 10 miliardi di euro, che cosa deciderà di fare Piazza Gae Aulenti?

Maggiori delucidazioni arriveranno forse tra qualche giorno dallo stesso ceo Andrea Orcel, nel corso della conferenza stampa successiva alla presentazione degli utili del quarto trimestre del 2023, attesa per il 5 febbraio.

Parlando da Davos, in occasione del World Economic Forum, il ceo di UniCredit Orcel ha rimarcato il grande ostacolo che frena il processo di consolidamento tra le banche europee, negando di avere un interesse nei confronti della Pop Sondrio  e rimandando di nuovo al mittente le speculazioni su un eventuale ripensamento su Mps-Monte dei Paschi di Siena.

L’AD ha ribadito tutto il suo ottimismo nei confronti delle potenzialità di crescita di UniCredit che, a suo avviso, continuerà a fare bene anche in caso di più venti contrari.

A prescindere da quello che sarà il contesto, continueremo a sovraperformare grazie a quanto abbiamo fatto e a quanto continueremo a fare”, ha detto il ceo di Piazza Gae Aulenti.

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Utile netto, NII, ricavi: l’outlook degli analisti

Gli analisti di Equita prevedono per il quarto trimestre del 2023 un utile netto, per UniCredit, inferiore rispetto a quello del terzo trimestre, pari a 900 milioni mentre, più in generale, il consensus di Bloomberg è per un utile netto GAAP di 933 milioni di euro.

Il margine di interesse NII è atteso da Equita a €3,6 miliardi, in flessione dell’1% su base trimestrale e in crescita del 4% su base annua, praticamente stabile.

Il fatturato di Piazza Gae Aulenti è previsto a €5,6 miliardi, giù del 6% su base trimestrale e dell’1% su base annua.

Il consensus di Bloomberg è per ricavi a 5,527 miliardi.

L’utile operativo del quarto trimestre del 2023 è atteso da Equita a €3,1 miliardi, in flessione del 15% su base trimestrale e del 5% su base annua.

Gli analisti interpellati da Bloomberg prevedono un utile operativo in calo ulteriore, a 2,953 miliardi.

Equita stima inoltre LLPs pari a 600 milioni di euro.

Costi e accantonamenti più alti

In generale, Equita scrive nella sua preview di prevedere per il quarto trimestre del 2023, per UniCredit, “una dinamica di ricavi in contrazione su base trimestrale, con ricavi e commissioni sostanzialmente stabili su base trimestrale e una più bassa contribuzione da trading”.

Anche alla luce del rinnovo del contratto bancario nazionale – continua la SIM milanese – stimiamo costi operativi in crescita del 9% su base trimestrale, con il C/I che dovrebbe comunque mantenersi ad un buon livello in area 45%.

“Sotto la linea operativa, riteniamo che UCG possa spesare maggiori LLPs, anche in ottica proattiva in vista del 2024, con un costo del rischio atteso in area 58 punti base volto ad aumentare ulteriormente i livelli di copertura”, si legge ancora nella nota della SIM, che va avanti sottolineando che “come atteso, il quarto trimestre del 2023 sarà inoltre un trimestre impattato da significativi oneri di integrazione, finalizzati ad ottimizzare la struttura di gruppo e a limitare l’inflazione dei costi operativi (anche a causa del rinnovo del contratto bancario nazionale in Italia) nei prossimi anni”.

Questi oneri di integrazione sono attesi da Equita a 76 milioni di euro nel corso dell’ultimo trimestre del 2023.

UniCredit: utili 2023 batteranno la guidance

Considerando gli utili attesi per il quarto trimestre del 2023, Equita è fiduciosa nella capacità di UniCredit di chiudere il 2023 “con un utile netto DTA (il cui rilascio non è fattorizzato nelle nostre stime) a €7,6 miliardi (-2% rispetto a stima precedente):

un ammontare che confermerebbe per tutto l’anno utili superiori a quelli stimati dalla banca stessa, che punta su un utile netto, per l’intero 2023, pari a €7,25 miliardi.

Equita ha tuttavia rivisto al ribasso le attese sugli utili, (per l’appunto del 2%), citando come motivo soprattutto “l’aumento degli oneri di integrazione sull’anno, da €855mn a €1,030 miliardi”.

La SIM ha anche comunicato un fine-tuning delle stime 2024-25, che non ha comportato tuttavia modifiche sostanziali.

Di conseguenza, il target sul titolo UniCredit è stato confermato a €31 (2025E P/E = 6.4x, P/TE = 0.87x con ROTE = 13.5%), a fronte di un rating “buy” sul titolo “che tratta con un 2025E P/E = 5.5x, P/TE = 0.76x”.

Per quanto riguarda la remunerazione a favore degli azionisti, la previsione di Equita, infine, è che UniCredit distribuisca “il 25% della market cap nei prossimi due anni (via dividendo e buyback)”.