I titoli del giorno a Piazza Affari: sotto la lente Hera, Snam e Stellantis
Debolezza a Piazza Affari nel giorno della prima riunione del 2024 della Banca centrale europea (Bce) e mentre è entrata nel vivo a Milano anche la stagione degli utili, con la trimestrale di STMicroelectronics in primo piano oggi dopo il suo deludente outlook. In questo clima l’indice Ftse Mib viaggia in calo a 30.095,06 punti (-0,8%). Tra le blue chip milanesi da monitorare Hera, all’indomani del nuovo piano industriale, ma anche Snam e Stellantis.
Hera, corre ancora post piano
Corre anche oggi a Piazza Affari Hera, che si posiziona al vertice del Ftse Mib all’indomani della presentazione del nuovo piano strategico 2024-2027. Un nuovo business plan e risultati preliminari 2023 che sono finiti sotto la lente degli analisti. Tra cui, Banca Akros che ha confermato la raccomandazione buy su Hera e ha rivisto al rialzo il prezzo obiettivo che è salito da 3,6 a 3,8 euro.
“I risultati del 2023 sono stati buoni e migliori delle attese – segnalano da Akros -. L’azienda ha presentato i risultati preliminari per il 2023 risultati con un Ebitda per l’intero esercizio superiore a 1.480 milioni di euro (rispetto alla nostra stima di 1.407 milioni); con un rapporto debito netto/Ebitda inferiore a 2,6 volte (la nostra stima era 2,9 volte)”.
Anche gli esperti di Intesa Sanpaolo hanno reiterato la valutazione di acquisto su Hera e post business plan scrivono: “Nel complesso, messaggi positivi dalla presentazione del piano”.
I numeri del nuovo piano al 2027: in sintesi
Osservando i numeri diffusi ieri, il piano degli investimenti previsto è pari a 4,4 miliardi di euro, di cui il 48% riservati a iniziative di sviluppo e M&A. Tra i principali target finanziari del piano industriale al 2027″, è previsto un margine operativo lordo di 1,650 miliardi (+27% rispetto al 2022) e un incremento del ritorno sul capitale investito netto dal 7,9% al 9,5% al 2027. Inoltre, il rapporto debito netto/mol è previsto stabilmente al di sotto delle tre volte nell’arco del nuovo piano (2,7 volte nel 2027). Hera si attende inoltre una crescita media annua dell’utile per azione al 7% e un ritorno totale medio annuo per gli azionisti (TSR) del 12%.
In termini di cedola, Hera si attende una crescita del dividendo del 28% (fino a 16 centesimi per azione nel 2027). Per quanto riguarda il dividendo 2023 è previsto a 14 centesimi di euro (+12% rispetto al 2022), un dato superiore alle attese di piano.
Anche per Snam nuovo piano
Snam indietreggia a Piazza Affari nel giorno della presentazione nuovo piano diffuso questa mattina. Il titolo, tra i peggiori del Ftse Mib, cede infatti circa il 2%.
Nel dettaglio, il piano strategico 2023-2027 prevede investimenti per 11,5 miliardi di euro destinati a potenziare le infrastrutture di trasporto, stoccaggio e GNL. Si tratta di un aumento del 15% rispetto al piano precedente 2022-2026. Si prevede un aumento medio annuo del 6% della RAB (Regulatory Asset Base), superiore al 5% del piano precedente. Anche l’Ebitda adjusted dovrebbe aumentare del 7,4% all’anno, grazie alla crescita degli investimenti e al contributo dei settori emergenti. Nonostante tassi di interesse più alti, l’utile netto Adjusted è atteso in aumento del 4% all’anno (rispetto al 3% precedente). Inoltre, è atteso un incremento minimo del dividendo del 3% (vs 2,5%).
“Vediamo l’equity story di Snam intatta e supportata da una nuova stagione di investimenti dopo la crisi energetica”, segnalano gli analisti di Intesa Sanpaolo che confermano il rating hold su Snam e mostrano apprezzamento “per il leggero miglioramento della politica dei dividendi”.
Stellantis debole. Analisti: “messaggio cauto” da Tesla
Stellantis in panne a Piazza Affari. Oggi il comparto dell’auto guarda ai messaggi arrivati ieri sera dalla trimestrale di Tesla e dell’outlook 2024 che non hanno convinto i mercati. In particolare, il big californiano della auto elettriche fondato e gestito dal ceo Elon Musk, che nel pre-mercato di Wall Street cede circa il 7%, ha registrato un Eps adjusted pari a 71 centesimi, inferiore ai 74 centesimi attesi dagli analisti interpellati da LSEG (ex Refinitiv). Sotto le attese anche il fatturato che è aumentato del 3%, a 25,17 miliardi, ma ha deluso le attese ferme a $25,6 miliardi attesi da LSEG (ex Refinitiv).
Il mercato si sofferma anche sull’outlook 2024. Tesla ha avvertito che il tasso di crescita dei volumi potrebbe essere “significativamente inferiore” a quello raggiunto nel 2023. “Tesla ha inviato un messaggio cauto per l’anno fiscale 2024”, segnalano gli analisti di Banca Akros. E aggiungono “i tagli dei prezzi hanno chiaramente avuto un impatto sui margini di Tesla; se i volumi del settore dovessero appiattirsi nel 2024 e gli incentivi su Battery Electric Vehicle (BEV) caleranno, Tesla o altri del settore potrebbero diventare più aggressivi sul pricing con potenziali rischi sui margini del settore, ora ad un livello mai visto prima”.
Caso Marocco: Stellantis, esportato oltre il 63% dei veicoli prodotti in Italia
Oltre il 63% dei veicoli prodotti lo scorso anno negli stabilimenti italiani di Stellantis sono stati esportati all’estero, contribuendo così alla bilancia commerciale italiana. A dirlo un portavoce di Stellantis Italia, precisando che lo scorso anno sono stati prodotti oltre 752 mila veicoli (auto + veicoli commerciali), in crescita del 9,6% rispetto al 2022, di cui oltre 474 mila sono stati commercializzati all’estero. In particolare, con oltre 85.00 unità prodotte, Mirafiori ha un avuto un export pari al 93%, Cassino, con circa 48.800, del 75%, Pomigliano, con circa 215.000, del 41%, Modena, con circa 1240, del 92%, Atessa, con circa 230.000, dell’85%, e Melfi, con oltre 170.120, del 53%.
“Stellantis è fortemente impegnata in Italia e lo ha fatto negli ultimi anni. L’azienda ha investito diversi miliardi di euro nelle attività italiane per nuovi prodotti e siti produttivi”, aggiunge il portavoce del gruppo dopo le polemiche scoppiate negli ultimi giorni sul caso “produzione Marocco”.