Azionario: ricavi e dividend yield le leve per la generazione di valore
Simon Kucher, società di consulenza strategica globale specializzata in pricing, ha condotto un’analisi sulle principali 80 aziende italiane quotate per determinare quali sono i fattori che maggiormente incidono sulla generazione di valore per gli azionisti. Ecco i risultati dell’indagine.
Crescita ricavi e dividend yield i principali driver del ritorno per gli azionisti
Negli ultimi 8 anni le principali 80 (circa) aziende italiane quotate hanno generato un rendimento medio per gli azionisti pari al 5,9% annuo, dimostrando una particolare resilienza in periodi di incertezza economica rispetto all’indice di riferimento (FTSE Italia All Share).
Scomponendo i principali fattori che contribuiscono alla generazione di tale valore per gli azionisti emerge al primo posto la crescita dei ricavi (+5,3%), che si erge come principale contributore nella generazione del ritorno per gli azionisti, misurato in termini di Total Shareholder Return (TSR).
L’espansione del giro d’affari è seguita dal dividend yield (+2,2%), dall’aumento dell’Ebit margin (+0,8%) e, infine, dall’espansione del multiplo EV/Ebitda (-2,5%).
La rilevanza della crescita dei ricavi come principale driver per la generazione di valore si conferma anche restringendo l’orizzonte temporale agli ultimi 5 anni, dal 2018 al 2023.
L’analisi su ricavi, dividend yield e margini nei settori Industrial & Consumer
Osservando le principali aziende industriali quotate, operanti in ambito technology & industrial, construction e business services, si conferma la crescita dei ricavi come primo contributore alla generazione del valore per gli azionisti (+10,1%).
In questo caso, la disaggregazione del TSR, pari al 9,6%, vede i seguenti contributi: dividend yield +4,8%, aumento margine +3,7%, espansione del multiplo -9%.
Anche per le aziende del settore Consumer, attive prevalentemente in ambito food & beverage, fashion e consumer electronics, le revenues (+3%) si confermano il principale elemento che contribuisce al TSR, pari al 2,4%, seguite da dividend yield (+0,7%), aumento del margine (+0,1%) ed espansione del multiplo (-1,1%).
Ricavi e dividendi yield i driver del rendimento anche in Europa
La rilevanza della crescita dei ricavi sul TSR è confermata anche a livello europeo. Nel periodo 2015-2023, in linea con quanto emerso per le aziende italiane, la crescita dei ricavi si attesta come il principale contributore del ritorno generato dalle società tedesche e francesi, anche considerando società tra loro comparabili in termini di settore seppur il rispettivo peso sia differente nei diversi Paesi.
Dal confronto internazionale emerge una lieve sovraperformance dell’Italia nei confronti della Francia, le cui imprese quotate hanno garantito ai soci un rendimento del 5,1% annuo dal 2015, e un più marcato scarto rispetto alla Germania, a +3,7% negli ultimi otto anni. La crescita dei ricavi incide rispettivamente con un +4,1% in Francia e +2,9% in Germania, mentre il dividend yield per il 2,4% in Francia e +1,7% in Germania.
In Francia vi è una maggiore prevalenza di società Consumer (pricipalmente nell’industry Fashion & Beauty) rispetto alla Germania che è maggiormente focalizzata sul settore Industrial (con prevalenza delle industry Chemicals e Automotive).
Nuovi prodotti, pricing e diversificazione le chiavi del successo
Di seguito il commento di Francesco Fiorese, Partner di Simon Kucher:
“Dalle nostre analisi emerge che diverse aziende europee hanno lavorato in via prioritaria sulla crescita del fatturato per generare valore per i propri azionisti, evidenziando quanto sia importante non ridurre i prezzi in modo indifferenziato specialmente in un periodo di apparente stabilità dei costi”.
“Risulta vincente stimolare la domanda attraverso il lancio di nuovi prodotti e servizi o l’ottimizzazione del pricing facendo leva su un utilizzo mirato dei meccanismi di ingaggio dei clienti. In aggiunta, la diversificazione ed espansione del footprint in termini geografici, di canale e di prodotti, sia attraverso una crescita organica che inorganica, permetterebbero di espandere la value proposition, incrementare il fatturato e ottimizzare la profittabilità del business”.