Ftse Mib, i migliori e peggiori della settimana: acquisti sui bancari, vendite sul comparto sanitario e industriale
Settimana contrastata per le borse europee, con tutti i principali listini del Vecchio continente che archiviano l’ottava sotto il livello di parità. Sul sentiment hanno pesato le parole dei banchieri centrali che dal forum economico di Davos hanno smorzato le aspettative di un primo taglio dei tassi di interesse nelle prime riunioni del 2024.
In tal senso, in settimana sono stati diffusi anche i verbali dell’ultima riunione Bce dalla quale è emerso che anche se “il calo dell’inflazione è stato incoraggiante e ampio, è ancora troppo presto per credere che la battaglia contro l’inflazione sia stata vinta”.
A Piazza Affari, l’indice Ftse Mib archivia un’ottava volatile con un calo dello 0,5%, mantenendosi comunque al di sopra l’area dei 30.000 punti (30.312 punti).
In Europa, l’indice Eurostoxx 50 in settimana cede lo 0,65%, allontanandosi così di oltre il 2% dai precedenti massimi.
Vendite anche sul Cac40 francese che ha registrato una perdita dell’1,2%, ma anche per il Dax di Francoforte in calo dello 0,8% e per l’Ibex35 spagnolo (-0,8%).
Al contrario, è stata un’altra settimana sostanzialmente positiva per Wall Street e in particolare per il Nasdaq 100 che festeggia nuovi massimi storici, mentre rimane più debole l’indice S&P 500 (ma anch’esso vicino al suo record storico).
Ecco quali sono stati i migliori e peggiori titoli del Ftse Mib della settimana:
I titoli migliori della settimana
Sul listino principale di Piazza Affari, i maggiori acquisti si sono focalizzati sui titoli finanziari con Mediobanca che chiude in cima con un progresso di oltre il 6%.
Acquisti anche su Banca Mediolanum (+4,5%), Bper Banca (+4,4%), ma anche su Unicredit (+3,1%) e Generali Assicurazioni (+3,2%), con quest’ultima che ha beneficiato la promozione a “buy” da parte degli analisti di Citi.
Mediobanca balza dopo il lancio di Premiere
Buona performance per Mediobanca che ha chiuso la settimana con un vigoroso progresso di oltre il 6% a quota 12 euro ad azione.
L’istituto di credito guidato da Nagel ha beneficiato della presentazione di Premiere, “la banca specializzata nella gestione del risparmio e degli investimenti delle famiglie italiane” del gruppo, nata dal processo di rebranding dei canali CheBanca!.
Con gli acquisti della settimana appena conclusa è migliorato il quadro grafico di Mediobanca che ha rotto al rialzo diversi e importanti livelli di supporto.
In particolare, il titolo ha trovato sostegno nei pressi dell’area supportiva dinamica data dalla media a 50 giorni (linea blu sul grafico) e da li ha trovato la forza per mettere a segno il breakout rialzista prima della resistenza a 11,34 euro e poi di quella a 11,9 euro.
Ora i prezzi si trovano a quota 12 euro e in caso di proseguimento degli acquisti la successiva area di resistenza statica che potrebbe respingere al ribasso le quotazioni si trova a 12,59 euro, (linea rossa orizzontale sul grafico), livello che coincide con i precedenti massimi di periodo segnati a ottobre 2023.
Mediolanum beneficia dell’upgrade
Buona settimana anche per Banca Mediolanum che è balzata del +4,5%, complice anche l’upgrade da parte degli analisti di Mediobanca Securities che hanno portato la loro valutazione a outperform dal precedente neutral, con un prezzo obiettivo (ora a quota 11 euro) che è stato rivisto al rialzo del 22%.
Ricordiamo che di recente il gruppo guidato dall’Ad Massimo Doris ha comunicato i numeri della sua raccolta a fine 2023. In tal senso, Mediolanum ha chiuso dicembre con una raccolta netta totale di 1,22 miliardi di euro (raccolta netta in risparmio gestito per 655 milioni), chiudendo così il 2023 con 7,13 miliardi di raccolta totale.
Con gli acquisti dell’ultima settimana migliora ulteriormente la situazione grafica di Banca Mediolanum che dai minimi dello scorso ottobre permane in un canale rialzista.
In settimana, il titolo ha rotto al rialzo l’area di resistenza a quota 9,16 euro ad azione, trovandosi così ora sui livelli di prezzo più alti da marzo del 2023.
In caso di proseguimento degli acquisti sarà da monitorare il test della resistenza statica a 9,38 euro, recenti massimi di periodo. Al contrario, le aree di supporto principale per il titolo sono state individuate nel range compreso tra 8,8 euro e la quota psicologica dei 9 euro ad azione.
I titoli peggiori della settimana
E’ stata una settimana negativa per il comparto industriale e sanitario, con Amplifon e Diasorin che chiudono la settimana tra i peggiori con ribassi rispettivi del -8,4% e del -4,8%.
Chiudono la cinquina dei titoli peggiori della settimana gli industriali Iveco Group (-4,9%) e Leonardo (-4,8%).
Diasorin verso i minimi del 2019
Continua la tendenza ribassista di Diasorin che dopo aver chiuso il 2023 con un calo annuo del -28% (peggior titolo del Ftse Mib), ha avviato all’insegna della negatività anche il 2024.
Diasorin ha rotto al ribasso diversi livelli di supporto e adesso ha messo nel mirino il raggiungimento della successiva ed importante area supportiva a 81,4 euro, minimo del 2023.
In tal senso, per Diasorin sarà fondamentale mantenersi al di sopra di tale livello in quanto un eventuale cedimento aggraverebbe ulteriormente la situazione grafica del titolo che potrebbe così tornare sui livelli di prezzo visti l’ultima volta nel 2019.