Chiusura Borse oggi, 12 gennaio 2024: Europa positiva, riflettori su PPI Usa e conti banche
Piazza Affari e le altre principali borse europee chiudono la seduta in rialzo, al termine di una settimana lievemente positiva. Riflettori puntati sulle trimestrali delle banche di Wall Street, dopo i dati migliori delle attese sui prezzi alla produzione Usa.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 12 gennaio 2024
Indici Europa e Italia
In Europa, l’indice Euro Stoxx 50 archivia gli scambi in progresso dello 0,8%, mentre il paniere principale di Piazza Affari, l’indice Ftse Mib, registra un guadagno dello 0,7% chiudendo la seduta a 30.470 punti.
Positivi anche il Dax tedesco (+1%), l’Ibex35 spagnolo (+0,9%) e il Cac40 francese (+1%)
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, gli acquisti premiano in particolare Terna, Recordati e Prysmian. In calo invece Stellantis e STMicroelectronics.
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Andamento Spread Btp / Bund
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si contrae, con il rendimento del decennale italiano in discesa al 3,71% e quello del Bund al 2,17%.
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Forex e Commodity
Sul Forex, cambio euro/dollaro poco mosso a 1,097 mentre il dollaro/yen perde ancora terreno a 144,5.
Tra le materie prime, il Petrolio Brent oscilla in area 79 dollari al barile, supportato dall’escalation di tensioni nel Medio Oriente dopo l’attacco Usa contro i ribelli Houthi e il sequestro di una nave al largo dell’Oman.
Intanto, Bitcoin in calo di quasi il 6% a 44.000 dollari, con la cryptovaluta ancora volatile dopo il via libera della Sec al primo ETF.
I prezzi alla produzione rallentano a dicembre
In giornata sono stati diffusi i dati sui prezzi alla produzione, più deboli del previsto. In particolare, nel mese di dicembre l’indice PPI è aumentato dell’1% su base annua, rispetto al +1,3% previsto dagli economisti, mentre su base mensile è sceso dello 0,1%, a fronte di un incremento stimato dello 0,1%. Il dato core, che esclude le voci volatili come alimentari ed energia, mostra una crescita tendenziale dell’1,8%, inferiore al 2,0% del consensus. Su base mensile il dato è rimasto invariato, meglio delle aspettative (+0,2%).
I prezzi alla produzione arrivano all’indomani dell’inflazione al consumo, che invece hanno evidenziato un’accelerazione a dicembre al 3,4% annuo, contro il 3,2% atteso dal mercato. In rallentamento l’indice core, dal 4% al 3,9%, ma meno delle stime (3,8%).
Nel complesso i numeri sull’inflazione di questa settimana hanno rafforzato le aspettative di tagli anticipati dei tassi di interesse. Nonostante i dot plot dell’ultima riunione di dicembre indichino 3 riduzioni da 25 bp rispetto all’attuale range 5,25-5,5%, i future sui Fed Funds scommettono su una discesa dei tassi sotto il 3,75% entro la fine dell’anno, con un primo taglio già a marzo con probabilità superiore all’80%.
Trimestrali delle banche Usa
A Wall Street, l’attenzione si è concentrata anche sui risultati del quarto trimestre del 2023 del settore bancario. JpMorgan avanza dopo aver registrato un anno record, con un aumento dei ricavi e dei profitti del 23% e del 32% rispettivamente rispetto all’anno precedente, nonostante un quarto trimestre leggermente al di sotto delle previsioni.
Al contrario, Wells Fargo perde terreno, nonostante un aumento dei profitti trimestrali del 9%, in linea con le aspettative. Anche i ricavi sono stati in linea con il consenso generale. Debole anche Bank of America, che ha registrato un calo dei profitti di oltre il 50% e dei ricavi del 10% nel quarto trimestre, risultati al di sotto delle previsioni.
Citigroup ha riportato una perdita di 1,8 miliardi nel quarto trimestre e ricavi in calo del 3%, ma ha annunciato un utile per azione adjusted leggermente sopra le aspettative e un taglio del personale che riguarderà 20.000 ruoli, per risparmiare sui costi. Infine, Bank of New York Mellon avanza dopo l’aumento dei ricavi pari al 10%, oltre il consensus, malgrado un calo dei profitti nel trimestre.
Gli appuntamenti della prossima settimana
Lunedì Wall Street rimarrà chiusa per il Martin L. King day. Focus anche sull’avvio del Forum internazionale di Davos (fino al 19 gennaio), da cui interverranno alcuni esponenti della Bce, in primis la presidente Lagarde. Domani sono in programma le elezioni a Taiwan.
Dall’agenda macro, si attendono i dati Usa sulle vendite al dettaglio di dicembre, che dovrebbero confermare la resilienza dei consumi, il Pil della Cina del quarto trimestre e il Pil tedesco del 2023.
Proseguirà inoltre la stagione degli utili di Wall Street con i conti, tra gli altri, di Goldman Sachs e Morgan Stanley.