Seduta volatile per le borse europee in una giornata ricca di appuntamenti macroeconomici, con l’inflazione dell’eurozona e il job report negli Usa. Nel complesso, i dati allentano le pressioni sulle banche centrali per imminenti tagli dei tassi, anche se gli operatori continuano a scommettere su una riduzione del costo del denaro già in primavera.
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Panoramica sulla chiusura delle Borse del 5 gennaio 2024
Indici Europa e Italia
In Europa, l’indice Euro Stoxx 50 archivia gli scambi in flessione dello 0,2%, mentre il paniere principale di Piazza Affari, l’indice Ftse Mib, registra un progresso dello 0,1 a 30.440 punti.
Sotto la invece il Dax tedesco (-0,1%), l’Ibex35 spagnolo (-0,2%) e il Cac40 francese (-0,4%)
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, denaro soprattutto su Bper, Saipem e Banco Bpm.
In coda al listino scivolano invece Recordati e Inwit.
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Andamento Spread Btp / Bund
Volatilità sull’obbligazionario, con il rendimento Btp decennale italiano che supera momentaneamente il 3,9% per poi scendere in area 3,8% mentre lo Spread BTP/BUND resta poco mosso, sotto i 170 bp. Il Treasury decennale americano sfiora il 4,1% dopo il job report, poi cala nuovamente sotto il 4,0%.
SEGUI: Valore Spread BTP/BUND 10 anni di oggi in tempo reale
Forex e Commodity
Sul Forex, l’euro/dollaro si apprezza a 1,096 e il dollaro/yen cala a 144,3.
Tra le materie prime, il Petrolio Brent raggiunge i 79 dollari e si appresta a chiudere la settimana in rialzo tra le persistenti tensioni nel Mar Rosso e la chiusura dei giacimenti in Libia.
I dati macro di oggi: inflazione eurozona e mercato lavoro Usa
In mattinata è stata diffusa la lettura preliminare sull’inflazione dell’eurozona, in linea con le attese. La crescita su base annua dell’indice complessivo, a dicembre, è risalita al 2,9% mentre il dato core è sceso al 3,4%. Numeri che confermano le prospettive relativamente favorevoli per l’inflazione, ma anche la residua distanza dall’obiettivo della Bce di raggiungere stabilmente il 2% nel medio termine.
Negli Usa, i nonfarm payrolls di dicembre sono risultati superiori alle attese (216 mila vs 175 mila) e il tasso di disoccupazione inferiore alle stime (stabile al 3,7%), con una crescita dei salari medi orari su base annua oltre il consensus (4,1% vs 3,9%, in aumento dal 4,0% di novembre). Dati che certificano la solidità del mercato del lavoro a stelle e strisce, allontanando la prospettiva di imminenti tagli dei tassi da parte della Fed. In ogni caso, i mercati continuano a scontare i primi tagli in primavera.
Gli appuntamenti della prossima settimana
Nel corso della prossima ottava, l’attenzione si concentrerà sull’inflazione Usa (giovedì), prevista in rialzo dal 3,1% al 3,3% con un dato core in rallentamento dal 4% al 3,8%. Previsti anche altri dati minori, come bilancia commerciale di Usa e Cina, ordini e produzione industriale della Germania e prezzi al consumo e alla produzione in Cina.
Attesi anche i discorsi di diversi banchieri centrali della Fed e della Bce, mentre venerdì prenderà il via la nuova stagione di trimestrali negli Usa con i primi risultati dei colossi bancari.