Notizie Indici e quotazioni Chiusura Borse oggi, 2 gennaio 2024: in ordine sparso i listini europei

Chiusura Borse oggi, 2 gennaio 2024: in ordine sparso i listini europei

2 Gennaio 2024 17:40

Dopo i guadagni del 2023, la prima seduta del 2024 si chiude con performance contrastanti per le borse europee, in un contesto di volumi sottili che amplificano le oscillazioni. L’attenzione resta rivolta prevalentemente ai dati macro e alle indicazioni in chiave di politica monetaria. Al  momento, i mercati prezzano fino a sei tagli dei tassi di interesse da parte di Fed e Bce, già a partire dal mese di marzo.

Panoramica sulla chiusura delle Borse del 2 gennaio 2024

Indici Europa e Italia

In Europa, l’indice Euro Stoxx 50 archivia la seduta in flessione dello 0,2%, mentre il paniere principale di Piazza Affari, l’indice Ftse Mib, termina le contrattazioni in progresso dello 0,6% a 30.524 punti.

In ordine sparso il Dax tedesco (+0,1%), il Cac40 francese (-0,2%) e l’Ibex35 spagnolo (+0,8%).

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Migliori e Peggiori a Piazza Affari

Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolare su Banca Monte Paschi Siena, dopo i segnali positivi giunti dal ministro Giorgetti sull’iter per l’uscita del Tesoro dalla banca senese.

In evidenza anche Bper e Unipol mentre perdono terreno Erg, Interpump e Stmicroelectronics.

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Andamento Spread Btp / Bund

Sull’obbligazionario, il rendimento Btp decennale italiano scambia al 3,7%, con lo Spread BTP/BUND in lieve contrazione. Il Treasury decennale americano è tornato oltre il 3,9%.

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Forex e Commodity

Sul Forex, l’euro/dollaro scende sotto quota 1,10 e il dollaro/yen risale a 141,8.

Tra le materie prime, il Petrolio Brent annulla i precedenti guadagni alimentati dalle tensioni nel Mar Rosso e torna in area 76 dollari al barile. Nel frattempo, l’Opec+ potrebbe riunirsi nella prima settimana di febbraio per un monitoraggio del mercato, dopo l’entrata in vigore da ieri dei tagli alla produzione, previsti fino alla fine del primo trimestre.

I dati macro di oggi: focus sugli indici Pmi

In giornata sono stati diffusi gli indici Pmi manifatturieri di dicembre dei principali Paesi europei e degli Usa. Nell’eurozona, il settore termina il 2023 con l’ennesima forte contrazione della produzione (44,4 punti), mentre in Italia l’indicatore migliora leggermente a 45,3 punti, ma rimane al di sotto della soglia di 50 punti oltre cui si registra una crescita.

In Cina, il Caixin Pmi è salito a 50,8 punti, mentre il Pmi ufficiale dello stato, più focalizzato sulle grandi imprese pubbliche, è sceso nei giorni scorsi a 49 punti.

Gli eventi clou dei prossimi giorni

Domani l’attenzione si sposterà sulle minute della Fed, ma la giornata chiave della settimana sarà probabilmente venerdì, con i dati sull’inflazione della zona euro e il job report sul mercato del lavoro statunitense.

I prezzi al consumo nella regione della moneta unica dovrebbero accelerare nuovamente dal 2,4% al 3% tendenziale, mentre il dato core è previsto in discesa al 3,4%. I nonfarm payrolls statunitensi invece sono attesi in rallentamento a 170 mila, con un tasso di disoccupazione del 3,8%.

A livello macro, da monitorare negli Usa anche l’ISM Manifatturiero (martedì) e Servizi (giovedì), rilevanti per le informazioni su prezzi ed occupazione. Giovedì invece saranno disponibili i numeri sull’inflazione di Francia e Germania.

Mercoledì il membro dell Fed Thomas Barkin (votante dal 2024) terrà un discorso sull’outlook economico.