Apertura cauta a Piazza Affari e nel Vecchio Continente
Partenza poco mossa per le borse europee, nel giorno del dato chiave sul core Pce Usa, la misura dell’inflazione preferita dalla Fed. A Piazza Affari il Ftse Mib è pressoché invariato (+0,1%) in area 30.300 punti, con Telecom Italia (+1,1%), Eni (+0,9%) e Tenaris (+0,7%) mentre arretrano Brunello Cucinelli (-0,8%), Banco Bpm (-0,6%) e Bper (-0,5%).
Riflettori puntati sul dato Usa di oggi pomeriggio, che dovrebbe mostrare un rallentamento dell’indice dei prezzi per consumi personali al 3,3% a novembre, dal 3,5% del mese precedente. Nel frattempo, i mercati scontano tagli dei tassi da parte della Fed per circa 150 punti base, il doppio di quanto segnalato dalla banca centrale, all’indomani della revisione del Pil del terzo trimestre al +4,9% annualizzato.
Nel Regno Unito, le vendite al dettaglio sono aumentate dell’1,3% a novembre rispetto a ottobre, ben oltre le aspettative, mentre il Pil è stato abbassato a -0,1% nel 3Q. In Italia, sono previsti gli indicatori di fiducia e le vendite industriali.
In Cina, l’Hang Seng è crollato a causa delle nuove restrizioni sui videogiochi in Cina che hanno colpito i titoli tecnologici.
Sull’obbligazionario, il rendimento del Bund si attesta all’1,98% e quello del Btp al 3,59%, con uno spread poco mosso a 161 punti base. Il Treasury decennale americano si attesta al 3,88%.
Sul Forex l’euro/dollaro è risalito a 1,10 e il dollaro/yen a 142,3. Tra le materie prime, il Brent riprende a salire e supera gli 80 dollari al barile, con focus sull’uscita dell’Angola dall’Opec e sugli attacchi alle navi nel Mar Rosso.