I titoli del giorno a Piazza Affari: focus su Prysmian, Tim e banche
Seduta incerta per le principali Borse europee. Sul mercato gli operatori mostrano una certa cautela e sono già proiettati al 2024 e alle future mosse delle banche centrali in termini di tagli dei tassi (nonostante alcuni membri Fed abbiano smorzato l’entusiasmo sui possibili tagli).
A Piazza Affari, l’indice Ftse Mib è in altalena e adesso segna un lieve rialzo dello 0,10% a 30.274,13 punti.
Tra i titoli sotto osservazione oggi c’è Prysmian, ma anche Telecom Italia. Uno sguardo anche ai bancari dopo i risultati Srep della Bce.
Prysmian, al via la nuova struttura organizzativa
Sotto i riflettori oggi Prysmian Group che ha annunciato il varo ufficiale della nuova struttura organizzativa che “contribuirà al conseguimento delle ambizioni di crescita di medio-lungo termine e rendere sostenibile la leadership del Gruppo nel settore”. Un’indicazione ufficiale che arriva a distanza di qualche mese dalla presentazione della strategia “Connect to Lead” nel corso dell’ultimo Capital Markets Day dello scorso 5 ottobre.
Il big italiano dei sistemi in cavo per l’energia e le telecomunicazioni presenta la squadra selezionata dal ceo designato, Massimo Battaini, “facendo leva sulla continuità del management e valorizzando i piani di successione interna. Nel dettaglio, Battaini ha riorganizzato il leadership team per cogliere in maniera ancora più efficace i trend di mercato (energy transition, electrification e digital trasformation), rafforzare il focus sui clienti, consentire ai migliori talenti del Gruppo di esprimersi, aumentando al tempo stesso il profilo internazionale così come il gender balance del top management.
E così a partire dal primo gennaio 2024, saranno operativi quattro nuovi segmenti di business: Transmission, Power Grids, Electrification e Digital Solutions. La divisione transmission sarà guidata da Hakan Ozmen; quella power grids da Cinzia Farisè, l’electrification da Cristiana Scelza, e infine la digital solutions da Frederick Persson. La struttura organizzativa a matrice punterà ancora a garantire la capacità del gruppo di essere molto vicina ai mercati locali e ai clienti (attraverso le regioni e i paesi), perseguendo al tempo stesse le sinergie regionali e globali attraverso i segmenti di business. Inoltre, una forte attenzione al modello “One company governance” continuerà a essere assicurata dalle funzioni di Gruppo.
“Sono convinto che la nuova organizzazione consentirà al nostro gruppo di cogliere con ancora maggiore efficacia i trend di mercato, di essere ancora più vicini ai nostri clienti, di promuovere i talenti e alimentare un leadership team che ci consentirà di raggiungere le nostre ambizioni”, ha commentato Massimo Battaini.
Novità anche nelle 9 regioni
Una nuova struttura organizzativa che prevede anche cambiamenti di leadership rispetto alle nove regioni dove il gruppo è presente. Le novità riguarderanno: Central East Europe dove Sezgin Islamoglu diventerà ceo della regione; Middle East, Turkey, India, Africa and Russia, dove Erkan Aydogdu sarà responsabile della regione, nominato allo stesso tempo ceo del Gruppo OCI (quotato alla borsa di Muscat); Oceania and South Est Asia, dove Hamavand Shroff sarà nominato ceo della regione; Latin America, dove Raul assumerà la responsabilità della regione. La leadership delle altre regioni rimarrà invariata.
Inoltre, a livello corporate, Maria Cristina Bifulco sarà promossa chief investor relations, sustainability e communication officer del gruppo.
Tim, in pausa oggi dopo corsa per affaire Iliad-Vodafone
Dopo la corsa della vigilia, oggi Tim riprende fiato a Piazza Affari. A sostenere ieri il titolo del gruppo guidato da Pietro Labriola il fermento nel comparto delle telecomunicazioni con la proposta di Iliad per Vodafone Italia, valutata circa 10,45 miliardi di euro.
Come ricordano da Equita, la combined entity avrà una quota di mercato del 37% come linee mobili contro il 23% di Tim e Wind, ricavi di 5,8 miliardi di euro ed ebitda di 1,6 miliardi pre-sinergie. Nel report “Iliad Starts Consolidation Game” gli analisti di Intesa Sanpaolo “confermano la view che questo scenario rappresenta il migliore per il contesto competitivo, e preferito da Tim”.
Ma quali potrebbero essere i riflessi per Tim?
“Il consolidamento del mercato è un elemento positivo in quanto può portare a una maggiore disciplina sui prezzi e a una maggiore capacità di sostenere gli investimenti, grazie alle sinergie – spiegano da Equita -. Se Vodafone procederà a una combinazione con Fastweb, ci aspettiamo che Iliad possa proporsi per una combinazione con Tim, in particolare per la divisione consumer”. E aggiungono: “Se Vodafone accettasse l’offerta di Iliad, si ridurrebbe l’appeal speculativo per Tim domestica, ma il mercato avrebbe un significativo consolidamento”.
Fronte M&A acceso
In generale, su scala globale, ieri il fronte M&A si è acceso. “Un aspetto rilevante è l’interesse rinnovato per le fusioni e acquisizioni, evidente sia in Europa (Iliad/Vodafone, Les Mousquetaires e Auchan/Casino) che negli Stati Uniti (United States Steel/ Nippon Steel, Masonite International/ PGT Innovations, Sycamore Partners/ Macy’s, Coupang/ Farfetch)”, sottolinea Gabriel Debach, market analyst di eToro, ricordando che negli ultimi anni, l’attività di fusione e acquisizione ha proceduto a passo lento, schiacciata tra l’incertezza economica e l’ombra degli interessi crescenti. Secondo l’esperto, però, in un contesto di tassi stabili, anziché in aumento, si delinea la prospettiva di un graduale risveglio delle operazioni.
Banche in evidenza, Bce pubblica Srep
Andamento misto a Piazza Affari per il comparto bancario. Debolezza per Bper, UniCredit e Intesa Sanpaolo che viaggiano in ribasso, mentre Banco Bpm e Banca Monte dei Paschi segnano un rialzo di circa lo 0,7%. Comparto sotto i riflettori dopo che la Banca centrale europea (BCE) ha pubblicato i risultati del processo di revisione e valutazione prudenziale (supervisory review and evaluation process, SREP) per il 2023 nonché le priorità di vigilanza per il 2024-26. Secondo i dati diffusi dalla Bce, il punteggio SREP complessivo si mantiene in media sostanzialmente invariato; i requisiti di secondo pilastro in termini di Cet1 sono fissati in media all’1,2%, rispetto all’1,1% del 2023. I requisiti e gli orientamenti di Cet1 complessivi sono saliti dal 10,7% all’11,1%, a seguito dell’impatto delle politiche macroprudenziali.
In particolare, la nota spiega che le priorità di vigilanza sono state ridefinite concentrando l’attenzione sullo sviluppo della capacità di tenuta a fronte delle prospettive di rischio a breve termine, sul rafforzamento della governance e della gestione dei rischi climatici e ambientali, nonché sul conseguimento di ulteriori progressi nella trasformazione digitale e nella resilienza operativa.
Guardando al contesto, la Bce sottolinea che il settore bancario dell’area dell’euro ha continuato a mostrare solidità e buona capacità di tenuta nel 2023. Le banche hanno mantenuto in media solide posizioni patrimoniali e di liquidità, ben al di sopra dei requisiti regolamentari. La redditività è tornata a livelli che non si osservavano da più di un decennio, rafforzando la capacità di resistere agli shock esterni, come rilevato dai risultati della prova di stress a livello di UE del 2023.
Tuttavia, avvertono gli esperti, le deboli prospettive macroeconomiche e l’inasprimento delle condizioni di finanziamento restano una fonte di rischio per le banche europee.