Apertura Borse oggi, 13 dicembre 2023: Europa alla finestra mentre attende l’esito del meeting Fed
Le principali borse europee aprono la seduta odierna poco sopra la parità. L’attenzione del mercato è focalizzata sulle decisioni di politica monetaria delle principali banche centrali, oggi la Fed e domani la Bce, per le indicazioni che potranno emergere circa i futuri tagli, dato che entrambe manterranno con tutta probabilità i tassi invariati.
Panoramica sull’apertura delle Borse del 13 dicembre 2023
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 si trova al momento in rialzo dello +0,1%, mentre a Piazza Affari, l’indice Ftse Mib si trova al momento in progresso dello +0,2% in area 30.390 punti.
In positivo anche il Dax tedesco (+0,1%), ma anche il Cac40 francese (+0,1%) mentre arretra l’Ibex35 spagnolo (-0,3%).
SEGUI: Indici di Borsa Mondiali
Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti soprattutto su Prysmian, Banca Monte Paschi Siena e Amplifon, che ha stretto un accordo per l’ingresso in Uruguay tramite l’acquisizione del Gruppo Audical. Sul fondo del listino troviamo Ferrari, Banco Bpm e Inwit.
SEGUI: Quotazioni titoli Piazza Affari
Andamento Spread Btp / Bund
Sull’obbligazionario, in calo i rendimenti, con il decennale italiano che si mantiene sotto il 4% a quota 3,98%, mentre lo Spread Btp/Bund è stabile a 177 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo al 3,97%. Il Treasury a 10 anni si attesta al 4,18% e il Bund si attesta al 2,20%.
SEGUI: Valore Spread BTP/BUND 10 anni di oggi in tempo reale
Forex e Commodity
Sul Forex, l’euro/dollaro resta in prossimità di quota 1,08 mentre il dollaro/yen risale leggermente a 145,8.
Tra le materie prime, oro poco mosso in area 1.980 dollari l’oncia mentre le quotazioni petrolio Brent perdono ancora terreno, con il Brent in discesa a 72,5 dollari al barile.
Occhi puntati sulle Banche centrali
Questa settimana sono attese le ultime riunioni di politica monetaria per il 2023. Oggi la Banca centrale americana manterrà il costo del denaro invariato e pubblicherà i cosiddetti dot-plot, le proiezioni dei funzionari sul sentiero dei tassi. La Fed pubblicherà anche le sue nuove previsioni economiche, ma l’attenzione sarà focalizzata soprattutto sui toni del presidente Powell per capire con quali tempistiche potrebbero avvenire i tagli nel 2024.
Ieri nel pomeriggio sono stati diffusi i dati di novembre sull’inflazione americana, che hanno evidenziato un aumento dello 0,1% su base mensile e del 3,1% su base annua, mentre l’indice core dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,3% rispetto a ottobre e del 4,0% nel confronto con un anno prima. I numeri sono sostanzialmente in linea con le stime degli analisti e rafforzano la retorica di tassi “più elevati più a lungo”, mentre oggi verranno diffusi i prezzi alla produzione. I trader hanno leggermente rivisto al ribasso le scommesse sui tagli dei tassi nel 2024, ma continuano ad aspettarsi quattro mosse nel corso dell’anno, la prima delle quali a maggio.
Domani si riuniranno invece la Bce e la Bank of England, che a loro volta dovrebbero mantenere inalterato il costo del denaro.
Infine, da monitorare venerdì i Pmi delle principali economie per le indicazioni che ci forniranno sulla crescita dei prossimi mesi.