Notizie Indici e quotazioni Chiusura Borse oggi, 13 dicembre 2023: Europa poco mossa prima della Fed

Chiusura Borse oggi, 13 dicembre 2023: Europa poco mossa prima della Fed

13 Dicembre 2023 17:40

Giornata all’insegna della cautela per le borse europee, compresa Piazza Affari, così come a Wall Street, dove gli indici statunitensi viaggiano poco distanti dalla parità aspettando la conclusione del meeting della Federal Reserve.

Panoramica sulla chiusura delle Borse del 13 dicembre 2023

Indici Europa e Italia

L’indice Euro Stoxx 50 chiude la seduta in ribasso dello 0,1%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia gli scambi in flessione dello 0,15% a 30.295 punti.

Poco mossi anche il Dax tedesco (-0,2%), il Cac40 francese (-0,2%) e l’Ibex35 spagnolo (-0,2%).

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Migliori e Peggiori a Piazza Affari

Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti soprattutto su Leonardo, pronta a firmare un accordo con la franco-tedesca KNDS per formare una joint venture, Amplifon dopo l’accordo per l’acquisizione del Gruppo Audical che segna l’ingresso della società italiana in Uruguay ed Erg, mentre arretrano Telecom Italia e Iveco.

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Andamento Spread Btp / Bund

Sull’obbligazionario, lo spread Btp/Bund si riduce lievemente a 176 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo al 3,93%. Il Treasury a 10 anni si attesta al 4,15% e il Bund si attesta al 2,17%.

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Forex e Commodity

Tra le materie prime, l’oro è poco mosso a 1.983 dollari l’oncia mentre recuperano leggermente le quotazioni del petrolio Brent dopo i dati statunitensi sulle scorte che hanno evidenziato un calo oltre le attese.

Sul Forex, l’euro/dollaro resta in prossimità di quota 1,08 mentre il dollaro/yen scivola a 145,1.

Oggi la Fed, domani tocca alla Bce

Riflettori puntati sulla Federal Reserve, che lascerà i tassi invariati nel range 5,25-5,50% e diffonderà i “dot plot”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, oltre alle stime aggiornate su crescita e inflazione. Il presidente Powell tenterà con ogni probabilità di smorzare le aspettative sui tagli nei prossimi 12 mesi, con i mercati che attualmente scontano 4 mosse da 25 bp a partire da maggio.

Intanto, i dati sui prezzi alla produzione di novembre mostrano una variazione nulla su base mensile e un rallentamento allo 0,9% su base annua (dall’1,2% di ottobre). Il tutto, all’indomani del report sull’inflazione al consumo, che ha rafforzato la retorica di tassi “più elevati più a lungo”.

Domani si riuniranno invece la Bce e la Bank of England, che a loro volta dovrebbero mantenere inalterato il costo del denaro. Venerdì, infine, focus sugli indici Pmi delle principali economie che forniranno indicazioni sulle condizioni dell’attività produttiva.