I titoli del giorno a Piazza Affari: sotto la lente Mps, Enel, Tim
La nuova seduta di Piazza Affari parte con l’indice Ftse Mib che viaggia ben saldo sopra la soglia dei 30mila punti. In attesa del giro di boa, l’indice principale della Borsa di Milano segna un rialzo dello 0,57% a quota 30.254,12 punti. In generale a dominare sui mercati c’è l’attesa per i dati macro di questa settimana, su tutti quelli sul lavoro americano, e gli annunci della Federal Reserve (Fed) e della Banca Centrale europea (Bce) della prossima ottava.
Aspettando i meeting delle due banche centrali, che si riuniranno il 13 e il 14 dicembre, a tenere banco sono soprattutto le discussioni sulle aspettative dei tagli ai tassi d’interesse nel 2024. Intanto oggi si guarda al primo test sul mercato lavoro Usa, con la pubblicazione del sondaggio ADP di novembre.
Tornando a Piazza Affari uno dei temi dominanti dell’ultimo periodo sono le banche, e in particolare modo le performance di Bca Mps.
Mps, continua a macinare rialzi
Inarrestabile la corsa di Mps a Piazza Affari, con il titolo che anche oggi si posiziona in vetta al Ftse Mib. Un rally che è partito a un giorno di distanza dall’annuncio del collocamento sul mercato del 25% del capitale per circa 920 milioni di euro. Una mossa che ha portato la quota in mano al Tesoro a ridursi in maniera significativa, passando dal 64% al 39% circa.
Si guarda già ai prossimi passi del Mef che nell’ultimo comunicato dedicato alla banca senese precisava in merito al collocamento: “l’operazione rappresenta la prima fase del più ampio processo che porterà il MEF a valorizzare pienamente la Banca, nell’interesse della stessa e di tutti gli stakeholders, nel contesto del solido quadro patrimoniale e reddituale che caratterizza la Banca e delle sue prospettive di ulteriore sviluppo“.
Il titolo, che dal 21 novembre ha messo a segno un rialzo di oltre il 10%, resta saldamente sopra la soglia dei 3 euro per azione (i massimi dell’anno sono stati toccati ieri a 3,31 euro, ma oggi in intraday l’azione viaggia sopra quota 3,4 euro). Nel comparto bancario si mette in luce anche Mediobanca, mentre registra rialzi contenuti UniCredit al centro di alcuni rumors che riguardani la nomina del nuovo presidente al posto di Pier Carlo Padoan. Secondo le anticipazioni pubblicate da Reuters il consiglio di amministrazione della banca guidata da Orcel sarebbe già al lavoro per selezionare entro i primi di gennaio un nuovo candidato alla presidenza. Il toto nomi è dunque già scattato e tra i potenziali candidati c’è l’attuale Vicepresidente Vicario e Presidente del Comitato Corporate Governance & Nomination di UniCredit, Lamberto Andreotti.
Enel e il downgrade di S&P: ecco le motivazioni
Debolezza oggi per Enel dopo le buone performance della vigilia, con il titolo che ieri ha toccato i massimi dell’anno. Per il gruppo guidato da Flavio Cattaneo, che ha illustrato la sua strategia lo scorso 22 novembre nel corso del consueto Capital Market Day di fine anno del gruppo, è arrivata ieri la valutazione di S&P Global Ratings. L’agenzia Usa che ha mantenuto il rating di breve termine di Enel ad “A-2” ma ha rivisto il rating a lungo termine portandolo a “BBB” dal precedente livello di “BBB+”, con l’outlook stabile. “S&P ha declassato Enel a BBB, con una mossa a sorpresa che arriva a due settimane di distanza dalla presentazione da parte del nuovo ceo di un piano strategico credit-friendly per il 2024-26”, segnalano gli esperti di Bloomberg.
In particolare, gli analisti hanno spiegato che la variazione del rating di Enel riflette principalmente il livello dell’indebitamento finanziario netto del Gruppo che ha raggiunto il valore massimo nel 2022. L’outlook stabile, invece, riflette l’aspettativa che il gruppo energetico porterà a termine con successo il restante programma di dismissioni e che mitigherà parzialmente la diminuzione degli utili conseguente alla cessione di asset grazie alla riduzione dei costi e a una crescita sostenibile degli utili derivante da investimenti più selettivi.
Alla luce di queste considerazioni, S&P ritiene che Enel si posizioni agevolmente rispetto al nuovo livello di rating assegnatole, con adeguati margini derivanti da un atteso miglioramento dei parametri di credito.
Tim: più tempo per KKR su Sparkle
Il fondo americano KKR chiede più tempo a Tim per la valutazione della controllata Sparkle. In una nota diffusa ieri il gruppo guidato da Pietro Labriola ha annunciato che Optics Bidco, società controllata da KKR, ha confermato il proprio interesse alla prosecuzione delle negoziazioni per l’acquisto di Sparkle, chiedendo di poter approfondire fino alla fine di gennaio 2024 le attività di due diligence, in modo da poter disporre di tutte le informazioni necessarie per formulare un’offerta finale.
Una richiesta che Tim sottoporrà all’attenzione del consiglio di amministrazione del gruppo in calendario il prossimo 14 dicembre, che verrà aggiornato sull’andamento delle interlocuzioni in proposito intervenute con KKR.
All’inizio di novembre, Tim ha annunciato di aver accettato l’offerta presentata per l’acquisizione della sua rete fissa (la cosiddetta NetCo), inclusa FiberCop, da parte del fondo americano KKR. Era stata, invece, respinta l’offerta non vincolante che lo stesso fondo Usa aveva presentato per rilevare Sparkle. Entro ieri sarebbe dovuta arrivare la nuova proposta sul tavolo del cda di Tim che in prima battuta aveva definito ‘non soddisfacente’ l’offerta, dando di conseguenza ‘mandato al ceo di verificare la possibilità di ricevere un’offerta vincolante a un valore più elevato una volta completata la due diligence, il cui termine è stato esteso fino al 5 dicembre’”