Dollaro alla finestra: in attesa della Fed guarda ai nuovi test macro. Euro/Dollaro, i livelli da monitorare
Il dollaro guarda alle nuove mosse della Federal Reserve (riunione in calendario il 12-13 dicembre, quando è prevista anche la pubblicazione delle nuove stime economiche) e nell’attesa si concentra sui test macro della settimana: ovvero la pubblicazione di due dati su tutti, l’indice ISM non-manifatturiero (oggi) ed employment report di novembre (venerdì). Poco dopo le 10, il cambio Eur/USD si muove in area 1,0838 (+0,01%), mentre il Dollar Index, l’indice del dollaro, è in lieve calo dello 0,10% a 103,60 dollari.
Cosa succede sul mercato forex: focus sul dollaro
Il dollaro ha inaugurato la prima settimana di dicembre in rialzo, in linea con i rendimenti. “In assenza di spunti nuovi, si tratta di un movimento perlopiù tecnico, di ritracciamento dopo la correzione recente”, suggerisce Asmara Jamaleh, economista di Intesa Sanpaolo precisando però che “la prospettiva che la Fed, pur non alzando più i tassi, non abbia fretta di invertire rotta per la buona tenuta dell’economia fornisce sostegno al dollaro“.
“I mercati potrebbero posizionarsi in vista della riunione della Fed della prossima settimana, quando il presidente Jerome Powell potrebbe insistere per allontanare le scommesse sul taglio dei tassi. Oggi, tuttavia, i movimenti saranno fortemente influenzati da due importanti dati: le offerte di lavoro JOLTS e l’indice ISM servizi”, segnala Francesco Pesole, FX Strategist di ING. Nel breve termine, gli strategist della banca olandese mantengono un orientamento rialzista sul dollaro.
All’opposto l’euro ha inaugurato l’ottava in flessione ieri, con il cross EUR/USD da 1,0894 a 1,0802. Le motivazioni? Secondo Jamaleh, il calo è dovuto “di riflesso sia al recupero del dollaro sia perché privo di spunti di forza propria, complici i rischi verso il basso sulla crescita dell’area che qui hanno visto infatti i rendimenti scendere (contrariamente a quelli USA)”. Ma avverte: “il downside dell’euro dovrebbe comunque rimanere limitato (supporti chiave in area 1,07 EUR/USD): se anche BCE e Fed dovessero svoltare con tempistiche simili, lo spazio di discesa dei rendimenti USA dovrebbe essere superiore a quello dei rendimenti euro“.
Il punto tecnico su euro/dollaro
(analisi a cura di Simone Borghi)
Dal punto di vista grafico, il cambio euro/dollaro sta attraversando una fase di declino. Dopo aver toccato il massimo dell’anno il 18 luglio a quota 1,13, la coppia valutaria ha avviato un violento trend ribassista che è culminato a inizio ottobre sul minimo annuo a 1,04. Da qui il cambio ha impostato un rimbalzo fino a toccare poche sedute fa (29 novembre) quota 1,10 prima di sprofondare con la candela short day a elevata volatilità del 30 novembre.
Le vendite sull’euro/dollaro hanno portato al test del supporto a 1,08, che proprio oggi è stato infranto. In tale scenario, la conferma della rottura di quest’ultimo livello potrebbe dare sfogo ai ribassisti con primo target 1,07 e poi 1,06, dove nei pressi transita anche la trendline rialzista di breve periodo (minimi di ottobre e novembre 2023). Al rialzo, invece, bisognerà attendere almeno il superamento di 1,09 e il break della trendline ribassista descritta dai massimi di luglio e novembre per avere un primo segnale positivo in tale direzione. I successivi target si collocano a 1,11 e 1,12.