I titoli del giorno a Piazza Affari: in evidenza Mps e il comparto oil con Eni e Saipem
L’avvio della settimana dei mercati che è contrassegnato da una certa dose di cautela. Come mostra l’andamento di Piazza Affari che dopo l’avvio positivo adesso è scivolata in territorio negativo. A Milano l’indice Ftse Mib cede lo 0,11% a quota 29.894,69 punti attorno alle 12. Dopo le parole di Jerome Powell, numero uno della Fed, che ha cercato di mantenere una certa prudenza sulle prossime mosse della Fed, cecando di stemperare le attese sui tagli dei tassi nel 2024, i mercati guardano all’intervento di oggi del presidente della Bce, Christine Lagarde (l’ultimo prima della riunione della settimana prossima) e in generale ai dati in uscita nel corso dell’ottava, tra cui quelli sul mercato del lavoro Usa.
Tra i titoli da monitorare oggi a Piazza Affari ci sono Bca Mps ma anche i big del comparto oil con Eni e Saipem sul fondo.
Mps, coefficienti patrimoniali “ampiamente superiori” a requisiti patrimoniali Bce
Coefficienti patrimoniali ampiamente superiori ai requisiti patrimoniali richiesti dalla Bce. Queste le indicazioni arrivate stamattina da Banca Monte dei Paschi di Siena (Mps), miglior titolo del Ftse MIb. Oggi l’azione della banca senese, che venerdì scorso ha toccato i massimi dell’anno raggiugendo quota 3,185 euro, sale di oltre il 3%.
Dopo la tornata di comunicazioni arrivate la settimana scorsa dalle principali banche italiane, stamattina è arrivata la comunicazione ufficiale di Mps che ha comunicato di rispettare “ampiamente” i requisiti patrimoniali che, stando a quanto deciso dalla Bce, dovrà rispettare a partire dal 1° gennaio 2024.
Nella nota si legge: “Banca Monte dei Paschi di Siena comunica di aver ricevuto notifica della decisione finale della Banca Centrale Europea riguardante i requisiti patrimoniali da soddisfare su base consolidata dal 1° gennaio 2024, a conclusione del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale condotto nel 2023 con riferimento alla data del 31 dicembre 2022 e ad ogni altra informazione pertinente ricevuta successivamente“.
Entrando nel dettaglio dei parametri, si registra una significativa riduzione la Pillar II Capital Guidance “P2G”, fissata all’1,15%, rispetto agli attuali livelli del 2,50%, che riflette i positivi esiti dello Stress Test Eba condotto nel 2023.
Non solo, Mps ricorda “non è più identificata come O-SII e quindi, a partire dal 1° gennaio 2024, decade la richiesta di una riserva di capitale aggiuntiva di 25 bps“. E questo dopo l’esito del processo svolto da Banca d’Italia per la identificazione delle istituzioni a rilevanza sistemica nazionale autorizzate in Italia per il 2024 concluso di recente.
Il requisito minimo complessivo in termini di Common Equity Tier 1 ratio si riduce all’8,56%. Analogamente si riduce il requisito minimo complessivo in termini di Total Capital ratio a 13,27%.
Sulla base dei risultati al 30 settembre 2023, la Banca rispetta ampiamente i suddetti requisiti, con coefficienti patrimoniali a livello consolidato2 pari a:
– 16,7% per il Common Equity Tier 1 ratio, rispetto a un requisito dell’8,56%;
– 20,2% per il Total Capital ratio, rispetto al requisito del 13,27%.
Petroliferi sotto pressione, Eni e Saipem nelle retrovie
Seduta sotto pressione per i big del comparto oil a Piazza Affari, con le quotazioni del petrolio che restano deboli. Tra le peggiori del listino Eni e Saipem che registrano cali di oltre l’1,5%.
Sul mercato petrolifero il sentment resta negativo, con il petrolio Brent e il petrolio WTI che arretrano. Il tutto a distanza di qualche seduta dalla complicata riunione dell’Opec+ di fine novembre in cui il Cartello ha deciso di aumentare i tagli volontari alla produzione. Una decisione che non sembra avere convinto gli operatori.
“Il pessimismo sul fatto che venga rispettato il nuovo accordo rimane per ora una delle maggiori preoccupazioni per il mercato“, segnalano gli esperti di ING. Anche il commento degli strategist di Mps Capital Services va in questa direzione: “Debole il petrolio, con gli operatori che continuano ad avere una bassa confidenza sui tagli volontari dell’OPEC+, in un contesto in cui il numero di trivellazioni negli USA (anticipatore di una maggiore produzione a tendere) sta salendo in misura marcata”.
Eni, nuova linea di credito Sustainability-Linked da 3 mld
Intanto stamattina Eni ha annunciato la sottoscrizione di una nuova linea di credito revolving Sustainability-Linked da 3 miliardi di euro della durata di 5 anni, collegata al raggiungimento di due obiettivi del proprio “Sustainability-Linked Financing Framework” aggiornato ad aprile 2023. La società spiega che “rafforzerà ulteriormente la flessibilità finanziaria dell’azienda, integrando l’analoga linea di credito Sustainability-Linked da 6 miliardi sottoscritta nel 2022” e “il margine della nuova linea di credito è legato al raggiungimento dei target di sostenibilità relativi a Net Carbon Footprint Upstream (Scope 1 e 2) e capacità installata per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”.
La linea di credito è concessa da 26 primari istituti finanziari globali, tra cui Mediobanca (nel ruolo di global coordinator, documentation e facility agent), MUFG (global coordinator e sustainability coordinator), Citi e Natixis (global coordinators).