Addio a Charlie Munger: muore a 99 anni, storico amico e socio di Buffett. Chi era l’oracolo di Pasadena
Avrebbe compiuto 100 anni il prossimo primo gennaio. E’ morto ieri all’età di 99 anni Charlie Munger, amico e braccio destro di Warren Buffet nonché vicepresidente di Berkshire Hathaway, conosciuto come “l’oracolo di Pasadena”. Sempre accanto a Buffett nella “costruzione dell’architettura” della holding d’investimenti di Omaha, la più nota d’America e nel mondo.
In una breve nota diffusa ieri sera Berkshire Hathaway ha fatto sapere che Munger “è morto pacificamente questa mattina in un ospedale della California”.
Warren Buffett – ceo di Berkshire Hathaway, socio in affari e amico di lunga data – ha dichiarato: “Berkshire Hathaway non avrebbe potuta essere costruita fino allo status attuale senza l’ispirazione, la saggezza e la partecipazione di Charlie”. Si precisa che la famiglia di Munger “si occuperà di tutti gli affari secondo le istruzioni di Charlie”.
Chi era l’oracolo di Pasadena
Charles Thomas Munger è nato a Omaha il 1° gennaio 1924. Suo padre, Alfred, era un avvocato e sua madre, Florence, proveniva da una famiglia benestante. Come Warren, Munger lavora da giovane nel negozio di alimentari ‘Buffett & Son’ del nonno di Buffett, ma i due futuri soci si incontrarono solo anni dopo. A 17 anni lascia Omaha per iscriversi all’Università del Michigan e studiare matematica. Due anni più tardi, è l’inizio del 1943, lascia gli studi e decide di arruolarsi nell’Aeronautica Militare, secondo la biografia di Janet Lowe del 2003 “Damn Right!”.
L’esercito lo manda poi al California Institute of Technology di Pasadena per studiare meteorologia. È qui, in quella che diventerà un po’ la sua città d’adozione e chi regalerà il soprannome di “Oracolo di Pasadena”, che conosce la sua futura moglie, Nancy Huggins, che sposa nel 1945.
Dopo avere conseguito alla fine degli anni ‘40 la laurea in Giurisprudenza ad Harvard, ha esercitato la professione di avvocato per alcuni anni prima di concentrarsi nel mondo del business, guidato dai suoi interessi nel real estate e negli investimenti. La svolta nel 1959 quando incontra Buffett.
Munger ricorda sempre in più occasioni le sue origini in una intervista di qualche anno fa dichiara: “Sono orgoglioso di essere un ragazzo di Omaha”. Ed è rimasto fedele e non ha mai perso quei valori vecchio stile che lo hanno sempre contraddistinto: come l’importanza della famiglia, la capacità di aiutare gli altri; mostrando sempre una forte dose di prudenza. “Sono stato cresciuto da persone che pensavano che fosse un dovere morale essere il più razionale possibile”, ha detto Munger agli azionisti del Daily Journal nel 2020.
Berkshire Hathaway e il sodalizio con Buffett
E’ nel 1959 che incontra Warren Buffett, dando così vita a un’unione tra le più riuscite nella storia dell’impresa e degli investimenti. Sono riusciti a trasformare Berkshire di Omaha, nel Nebraska, nella superpotenza degli investimenti che conosciamo oggi, con una capitalizzazione di mercato di circa 780 miliardi di dollari.
“Ci è voluto Charlie Munger per rompere con la ‘cigar-butt strategy’ e impostare un percorso diverso”, afferma Warren Buffet in una lettera pubblicata su sito della società di investimenti in un capitolo dedicato a “Berkshire – Past, Present and Future“.
“Charlie è cresciuto a pochi metri da dove vivo oggi io e da giovane ha lavorato, come me, nella drogheria di mio nonno – ricorda -. Tuttavia, è nel 1959 che incontro Charlie, che aveva lasciato Omaha per trasferirsi a Los Angeles. Allora avevo 28 anni e lui 35. Il dottore di Omaha che ci ha presentato aveva previsto che saremmo andati d’accordo – e così è stato”, racconta ancora l’oracolo di Omaha che aggiunge: “Se hai partecipato ai nostri meeting annuali, sai che Charlie ha una spiccata genialità, una straordinaria memoria e alcune opinioni ferme. In 56 anni, non abbiamo mai litigato. Quando non siamo d’accordo, Charlie di solito conclude la conversazione dicendo: “Warren, pensaci bene e sarai d’accordo con me perché tu sei intelligente e io ho ragione”.
Alla fine del 1962 la coppia Munger e Buffett acquista le prime azioni di Berkshire Hathaway vendute a 7,5 dollari per azione, prendendo il controllo dell’azienda tessile tre anni più tardi. Berkshire cambiò via via volto fino a diventare la superpotenza che è oggi, investendo i proventi delle sue attività per l’acquisto, ad esempio, di Geico, portando avanti di pari passo una campagna acquisti mirata per la creazione di un portafoglio azionario di alto profilo con le partecipazioni in big del calibro di Apple.
Dal 1978 Munger ha rivestito la carica di vicepresidente di Berkshire Hathaway ed è sempre stato il braccio destro di Buffett nella società.